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Clima. Analisi Allianz: Cina e India sulla buona strada per l’obiettivo

where Monaco di Baviera (Germania) when Mar, 02/05/2017 who roberto

I due paesi potrebbero superare gli Usa, che hanno rallentato le politiche verdi con la presidenza Trump, il quale sta per firmare un decreto che smantella le misure a difesa dell’ambiente di Obama

La Cina e l'India sono sulla buona strada per rispettare i target sul climaindia-climate-change.jpg stabiliti dall'accordo di Parigi e promettono di superare nuovamente gli Usa, per il secondo anno consecutivo, nel seguire una politica verde sul clima efficace e affidabile. Lo afferma lo studio Allianz Climate and Energy Monitor, redatto da Allianz Climate Solutions in collaborazione con l'istituto di ricerca tedesco NewClimate e l'organizzazione indipendente Germanwatch.
Per raggiungere gli obiettivi dell'accordo di Parigi, afferma l'analisi, le emissioni di CO2 dovranno essere ridotte a zero entro il 2050. La Cina, l'India e gli Usa svolgono un ruolo cruciale per il rispetto dei target in quanto emettono più del 50% del totale delle emissioni di CO2 e sono i maggiori mercati per le energie rinnovabili.
La Cina, precisa lo studio, punta ad aumentare del 38% le proprie capacità di energie rinnovabili nel 2020 rispetto ai livelli 2015, pari a 680 gigawatt di capacità installate e a investimenti in energie rinnovabili per 361 miliardi di dollari.
Per fare un esempio la Germania, al primo posto nella classifica di Allianz Climate & Energy Monitor 2016, conta attualmente circa 100 gigawatt di capacità installate di rinnovabili.
Anche l'India sta sviluppando la sua capacità di rinnovabili, afferma lo studio, precisando che l'anno scorso le installazioni di energia solare ed eolica nel Paese hanno superato il target annuale rispettivamente del 43% e del 116%.
Sia la Cina sia l'India intendono uscire dal carbone, sottolinea l'indagine, nella quale si rileva che le politiche climatiche della nuova Amministrazione Usa potrebbero limitare gli investimenti. Le buone prospettive per le rinnovabili nel Paese sono però previste continuare con più di 16 gigawatt di capacità solare ed eolica installate nel 2016, pari al 60% del totale delle nuove capacità.
Considerando il peggioramento delle prospettive della politica americana sul clima, Jan Burke, di Germanwatch, osserva tuttavia che “l'Ue potrebbe subentrare agli Usa (nello svolgere un ruolo di leadership verso una transizione energetica globale ndr). Con l'attuale presidenza del G20 la Germania svolge un ruolo cruciale ulteriore. Il Governo tedesco deve convincere gli altri membri del G20 a fissare i propri piani a protezione del clima”.
Nel frattempo a Washington il capo dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente (Epa), Scott Pruitt, ha annunciato alla Abc che in questi giorni il presidente Donald Trump dovrebbe firmare un nuovo ordine esecutivo che cancella il piano di Obama per ridurre il surriscaldamento globale.
Si tratta del Clean Power Plan, una normativa che limita i gas serra nelle centrali a carbone. Normativa che tuttavia è stata sospesa lo scorso anno, in attesa dell’esame del ricorso - presentato da alcuni stati repubblicani favorevoli all'energia fossile e di oltre cento società - da parte di una corte federale.

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