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Il clima e le emissioni. Ue, delocalizzazione CO2: l’Europarlamento vuole dazi su alcune importazioni

where Strasburgo (Francia) when Lun, 15/03/2021 who roberto

L’obiettivo è evitare il trasferimento di produzioni ad alto impatto in Paesi con minori controlli ambientali

Il Parlamento ha adottato una risoluzione emissioni-co2.jpgche propone l'introduzione di un Meccanismo di aggiustamento del carbonio alla frontiera (Cbam - dall'inglese Carbon Border Adjustment Mechanism) compatibile con l'Omc-Wto, Organizzazione mondiale del commercio. La risoluzione sottolinea che la maggiore ambizione dell'Ue sul cambiamento climatico non deve portare alla "fuga di carbonio", ossia alla fuga all'estero delle imprese comunitarie. Gli sforzi globali per il clima non avrebbero alcun beneficio se la produzione dell'Ue venisse semplicemente spostata in Paesi che hanno regole meno rigorose sulle emissioni.
 
Evitare l’import di emissioni
Il testo è stato approvato con 444 voti favorevoli, 70 contrari e 181 astensioni. I deputati hanno proposto di applicare un prezzo sulle emissioni di CO2 di alcuni beni importati nell'Ue, se provengono da Paesi con standard climatici meno rigorosi. Ciò creerebbe una parità di condizioni a livello globale, nonché un incentivo per le industrie europee e non europee a decarbonizzarsi, in linea con gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, hanno sottolineato.
 
Rispetto delle regole internazionali
Il dazio sulle importazioni dovrebbe essere compatibile con l'Omc-Wto e non essere usato impropriamente come strumento per rafforzare il protezionismo, aggiungono: deve quindi essere progettato specificamente per soddisfare gli obiettivi climatici. Le entrate generate dovrebbero essere utilizzate come parte delle risorse proprie per aumentare il sostegno agli obiettivi del Green Deal nel bilancio Ue. Il nuovo meccanismo dovrebbe far parte di una più ampia strategia industriale Ue che copra tutte le importazioni di prodotti e materie prime previste dall'ETS. In una fase iniziale, già entro il 2023, si dovrebbero coprire il settore energetico e i settori industriali ad alta intensità energetica, come il cemento, l'acciaio, l'alluminio, la raffinazione del petrolio, la carta, il vetro, i prodotti chimici e i fertilizzanti, che continuano a beneficiare di consistenti quote gratuite e rappresentano tutt’ora il 94% delle emissioni industriali nell'Ue.
 
Dopo la votazione, il relatore verde francese Yannick Jadot ha detto: "Il Cbam è una grande opportunità per conciliare clima, industria, occupazione, resilienza, sovranità e questioni di delocalizzazione. Dobbiamo smettere di essere ingenui e dobbiamo imporre lo stesso prezzo sulle emissioni di tutti prodotti, siano essi prodotti in UE o meno, per garantire che anche i settori più inquinanti partecipino alla lotta contro il cambiamento climatico e innovino verso il carbonio pari zero. Questa è la nostra migliore possibilità per rimanere al di sotto del limite di 1,5 °C per il riscaldamento globale, spingendo anche i nostri partner commerciali ad essere altrettanto ambiziosi per entrare nel mercato Ue". 

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