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Il clima e il mondo. L’Europa pensa a una carbon tax, la Cina contraria: “Sarebbe una barriera commerciale”

where Pechino (Cina) when Lun, 19/04/2021 who roberto

Incontro tra Xi Jinping, Emmanuel Macron e Angela Merkel per esaminare anche le politiche climatiche. L’impegno di Pechino ritenuto insufficiente

Il parlamento europeo ha avviato carbon-tax.jpga marzo l'esame di una tassa su carbonio che potrebbe penalizzare alcune importazioni (elettricità, cemento, acciaio, alluminio, vetro, ecc.) da paesi extra Ue con standard climatici meno rigorosi. La Commissione Europea proporrà il proprio testo entro giugno, prima di sottoporlo agli Stati membri, e il meccanismo diventerà operativo dal 2023.
 
L’incontro in Cina
Il presidente cinese Xi Jinping si è espresso contro la creazione di una carbon tax in Europa, ritenendo che questa possa di fatto rivelarsi come una barriera commerciale contro paesi come la Cina, con standard di protezione ambientale diversi.
Il presidente cinese ha espresso il suo pensiero nel corso di una videoconferenza a tre con il presidente francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Nel colloquio, i leader - secondo quanto riporta la Afp - si sono scambiati opinioni sulla lotta al cambiamento climatico e sulla situazione sanitaria in vista del vertice virtuale sul clima che si terrà il 22-23 aprile su iniziativa del presidente degli Stati Uniti Joe Biden.
 
Una battaglia ambientale, non commerciale
"La risposta al cambiamento climatico è la causa comune dell'umanità - ha detto il presidente cinese - ma non deve diventare una questione geopolitica o un pretesto per costruire barriere commerciali".
Xi Jinping ha anche ribadito l'impegno del suo paese sul clima: la Cina inizierà a ridurre le sue emissioni di CO2 "prima del 2030" e raggiungerà la "neutralità del carbonio" entro il 2060. "La Cina farà quello che dice e raggiungerà i suoi obiettivi", ha garantito.
 
Conti in tasca alla Cina
Secondo gli esperti di Transitiozero, per raggiungere veramente questi obiettivi la Cina dovrebbe chiudere quasi 600 centrali elettriche a carbone entro la fine di questo decennio e sostituirle con impianti ad energia solare ed eolica. In questo modo arriverebbe al 2030 con la metà dell'attuale energia elettrica prodotta dal carbone. E la transizione all'energia pulita le farebbe risparmiare, conclude lo studio, sul lungo termine 1,6 miliardi di dollari.

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