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Il clima e il mondo. Oltre il rapporto Ipcc, che cosa si è detto

where Ginevra (Svizzera) when Lun, 11/04/2022 who roberto

I punti salienti secondo Italian Climate Network. Il Wwf: indispensabile accelerare la transizione. Le analisi di Deloitte

L’emissione di gas serra di origine ipcc.jpgantropica, principale causa delle modificazioni del clima, continua ad aumentare di anno in anno, ma il tasso di incremento, dal 2010 al 2019, è in diminuzione rispetto al decennio precedente. "I prossimi anni sono critici: limitare il riscaldamento a circa 1,5 gradi richiede che il picco di emissioni globali di gas serra sia al più tardi entro il 2025 e che esse si riducano del 43% entro il 2030; anche il metano dovrebbe essere ridotto di circa un terzo. Anche se faremo questo, è quasi inevitabile che supereremo temporaneamente questa soglia di temperatura, ma potremo tornare al di sotto di essa entro la fine del secolo". Così il panel dell'Onu sui cambiamenti climatici (Ipcc) nel rapporto sulla Mitigazione avverte che la temperatura globale si stabilizzerà quando le emissioni di CO2 raggiungeranno lo zero netto. “Ora o mai più, se vogliamo limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C - esorta il copresidente dell'Ipcc Working Group III Jim Skea. - Senza riduzioni immediate e profonde delle emissioni in tutti i settori, sarà impossibile". Se questa tabella di marcia non verrà rispettata, l’incremento di 2 °C è pressoché scontato, e l’impatto sugli ecosistemi e sui sistemi economici e sociali sarà drammatico. Il principale alleato è l’innovazione tecnologica, che sta determinando una significativa riduzione dei costi delle tecnologie low carbon, in primo luogo le rinnovabili; anche trasporti ed edilizia sono destinati a offrire un contributo significativo già nei prossimi anni. I flussi finanziari verso queste tecnologie e le relative applicazioni stanno crescendo significativamente, ma dovranno moltiplicarsi in misura ancor più significativa. E qui entra in gioco la capacità dei policy makers di definire politiche chiare e di costruire contesti legislativi e regolatori favorevoli alla transizione.
 
Pareglio e Amelio di Deloitte
Sostiene Stefano Pareglio, independent senior advisor di Deloitte, che quello dell’Ipcc “è un richiamo molto forte, ma con una vena di speranza, da cui nessuno può sentirsi escluso: istituzioni, governi, autorità di regolazione, imprese, organizzazioni non governative, cittadini. L’entità del cambiamento negli stili di vita, di produzione, di consumo è evidente, e il tempo per realizzarlo è assai poco, se vogliamo davvero evitare danni ecologici irreversibili e costi economici e sociali assai più rilevanti di quelli che dovremo comunque affrontare per ridurre le emissioni e adattarci al clima che cambia. Tecnologia e finanza sono leve decisive per sostenere questo cambiamento, che rappresenta una straordinaria occasione di crescita economica e di sviluppo per nuove industrie, nuovi stili di vita, nuove aree del pianeta”. “Le imprese italiane ed europee sono consapevoli della necessità del cambiamento – commenta Franco Amelio, team leader sustainability di Deloitte. – Da anni hanno avviato azioni di decarbonizzazione, ma il Rapporto di Ipcc le richiama a fare di più e più in fretta. Alle aziende è richiesta visione, competenza tecnica, capacità organizzativa, rigore procedurale e velocità di esecuzione. La tecnologia abiliterà questi cambiamenti e la finanza li sosterrà, perché più remunerativi e meno rischiosi. Sono molti i temi da affrontare in azienda per intraprendere la strada della decarbonizzazione: dalle competenze del board, alle metriche e ai target, dalla strategia alla capital allocation”.
 
Caserini di Italian Climate Network

Secondo Stefano Caserini, professore di mitigazione dei cambiamenti climatici al Politecnico di Milano, socio fondatore e membro del consiglio direttivo di Italian Climate Network, il terzo volume del sesto rapporto dell’Ipcc dice chiaramente che senza azioni di mitigazione urgenti, efficaci ed eque, il cambiamento climatico minaccerà sempre più il benessere delle persone in tutto il mondo, gli ecosistemi e la biodiversità.
D’altra parte, il rapporto dice chiaramente che agire per mitigare il cambiamento climatico offre molti benefici per il perseguimento di altri obiettivi di sviluppo sostenibile e che la transizione energetica offre tante opportunità per creare più posti di lavoro durevoli.
Per quanto riguarda il tema finanza sostenibile, secondo Caserini il documento dell’Ipcc chiarisce che ci sono capitali e liquidità globali nel sistema finanziario sufficienti per colmare il divario fra gli investimenti globali necessari per politiche di mitigazione ambiziose e quelli fino a oggi previsti.
 
Midulla del Wwf: indispensabile accelerare davvero la transizione
Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia del  Wwf Italia, ha detto: "Questo rapporto mostra che benché alcuni settori stiano andando nella giusta direzione, il cambiamento climatico si sta muovendo molto più velocemente di noi. Non possiamo più aggrapparci ai combustibili fossili inquinanti che stanno rovinando il nostro clima e distruggendo il mondo naturale da cui tutti dipendiamo. Se non agiremo subito per tagliare rapidamente le emissioni di gas serra, mancheremo l'obiettivo cruciale di limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C. Un obiettivo che ci riguarda molto, perché il Mediterraneo è tra le regioni del mondo maggiormente a rischio. Occorre investire su larga scala per alimentare le nostre società in modo più efficiente, usando energia rinnovabile pulita, risparmiando e usando in modo più efficiente l’energia e le risorse naturali, ripristinando la natura, abbandonando le pratiche commerciali insostenibili e non lasciando nessuno indietro in questa transizione. Ogni momento, ogni politica, ogni investimento, ogni decisione conta per evitare ulteriore caos climatico".
 
Greenpeace: le soluzioni esistono ed è urgente adottarle
“I combustibili fossili sono la causa principale della crisi climatica, dei conflitti e della guerra, che provocano immense sofferenze alle persone di tutto il mondo. Semplicemente, non c'è più spazio per nuove attività di ricerca ed estrazione di fonti fossili: smettiamo di investire denaro in questi combustibili per il profitto di pochi. Sia le minacce che le opportunità sono oggi più grandi che mai, così come il potere delle persone che si uniscono per il cambiamento", afferma Martina Borghi, responsabile Campagna Foreste di Greenpeace Italia. Un ambito importante su cui agire è quello delle città, dove ormai vive la maggior parte della popolazione mondiale. “Città migliori non sono solo possibili, ma necessarie per affrontare meglio i cambiamenti climatici. Questo rapporto indica ai governi locali che bisogna investire nell’energia pulita e ridurre le emissioni derivanti dai consumi. Le città possono giocare un ruolo chiave per salvare il clima, ma bisogna andare subito verso una mobilità sostenibile accessibile a tutti e a basse emissioni, oltre ad aumentare gli spazi verdi urbani”, dichiara Chiara Campione, coordinatrice del progetto Hack Your City di Greenpeace.

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ipcc