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Clima. Stima Oms: dal climate change decine di migliaia di morti l’anno

where Milano when Lun, 23/11/2015 who redazione

Il summit Cop21 di Parigi sarà un’occasione importante, la Carta finale sarà un “trattato per la salute pubblica”

“Ogni anno nel mondo i cambiamenti climatici uccidono decine di migliaia di persone”. Vittime causate da eventi meteorologici estremi come colpi di calore e inondazioni, e ancora da smog, acqua e cibi contaminati, scarse condizioni igienico-sanitarie e dall'influenza che i fattori ambientali possono avere sull'andamento di varie malattie. L'Organizzazione mondiale della sanità lancia un richiamo ai Governi che si preparano alla Conferenza Onu sul clima (Cop21).

logooms-55098c897ba2f.pngL'agenzia delle Nazioni Unite per la sanità stima che nel 2012, nel mondo, siano morte 7 milioni di persone per malattie legate all'inquinamento atmosferico. Un dato che rende lo smog il principale fattore di rischio ambientale per la salute. L'Oms prevede inoltre che, dal 2030 al 2050, i cambiamenti climatici provocheranno un'extra-mortalità annua pari a 25 mila decessi per malaria, diarrea, stress da calore e denutrizione. I più colpiti saranno i Paesi a basso reddito, in particolare donne e bambini, aumentando il gap sanitario fra la metà ricca e quella povera del mondo.

Secondo l’agenzia Onu sulla sanità, la Cop21 “offre al mondo l'opportunità importante non solo di raggiungere un accordo internazionale sul clima, ma anche di proteggere la salute delle generazioni presenti e future”. Il documento conclusivo dei lavori sarà un “trattato di salute pubblica, dalle potenzialità salvavita”.
Oltre alle strategie di contrasto ai cambiamenti climatici già note e documentate, l'Organizzazione mondiale della sanità individua una serie di misure potenzialmente efficaci anche termini medico-sanitari: “Investire sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica, sulle energie pulite e rinnovabili e sul rafforzamento della resilienza climatica significa investire in salute”.

Attuare interventi efficaci per abbattere le emissioni di inquinanti di breve durata, come il nerofumo e il metano prodotti dai veicoli, permetterebbe secondo l'Oms di “salvare circa 2,4 milioni di vite all'anno e ridurre il riscaldamento globale di circa 0,5 gradi centigradi entro il 2050”.
Agire sulla leva del prezzo dei carburanti inquinanti per compensare gli effetti negativi sulla salute consentirebbe di “dimezzare le morti per inquinamento outdoor, diminuire di oltre il 20% le emissioni di CO2 e aumentare le entrate di circa 3 trilioni di dollari all'anno: più della metà della spesa sanitaria globale”.
Infine implementare sistemi di allerta rapida sulle ondate di calore, e proteggere la qualità delle acque e i servizi igienico-sanitari dagli effetti di inondazioni e siccità, “garantirebbe di non rallentare o addirittura invertire i recenti progressi contro le malattie sensibili al clima”.

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Logo dell'OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità
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