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Clima. Il Wwf: sulla decarbonizzazione ora si deve fare sul serio

where Roma when Lun, 26/11/2018 who roberto

In un rapporto del Wwf Italia gli strumenti per raggiungere gli obiettivi fissati dall'Accordo di Parigi e rilanciare politiche energetiche amiche del clima

Il Piano Nazionale Energia e Clima, la cui decarbonizzazione.jpgbozza va ultimata dal Governo entro dicembre, è l'occasione per identificare e rendere operativi le politiche innovative e gli strumenti necessari per attuare l'Accordo di Parigi nel settore energetico, in particolare su energia rinnovabile, efficienza energetica e uscita dal carbone (a cominciare dal settore elettrico). Questa l'indicazione che il Wwf ha suggerito in uno studio per identificare le politiche necessarie a intraprendere con decisione la strada della decarbonizzazione. Per ciascun ambito il Wwf propone precisi strumenti che potranno essere adottati nella stesura del Piano Energia e Clima in modo da garantire un percorso di azzeramento delle emissioni di carbonio (decarbonizzazione) al 2050, per il quale andrà varata un'apposita strategia a lungo termine entro il prossimo anno, garantendo la sicurezza dei sistemi energetici.

A un anno dall'approvazione della Strategia Energetica Nazionale, che prevede l'uscita dal carbone entro il 2025, per dare concretezza all'intento politico di chiudere le centrali a carbone al 2025, le cui altissime emissioni di CO2 sono incompatibili con le politiche di salvaguardia climatica, il Wwf chiede l'introduzione di un Emission Performance Standard di 500 grammi di anidride carbonica per ogni chilowattora prodotto a partire dal 2025. Lo strumento, se introdotto da subito, permetterebbe di programmare la chiusura delle centrali in tempo per garantire uno sviluppo delle infrastrutture necessarie ad assicurare standard adeguati di sicurezza del sistema elettrico ed impostare strumenti per un'equa transizione, nel rispetto di quanti sono oggi impiegati nel settore.

Nel settore delle rinnovabili lo studio interviene su aspetti specifici del decreto rinnovabili in fase di approvazione, suggerendo di incrementare i contingenti d'asta ed assicurare un equilibrato sviluppo di eolico e fotovoltaico. Quindi raccomanda l'introduzione di strumenti per la promozione di contratti di acquisto da fonti rinnovabili a mercato nel lungo periodo, i cosiddetti Power Purchasing Agreement (PPA). Lo strumento proposto consiste nella garanzia di prezzo dei contratti attraverso la costituzione di un fondo alimentato dai proventi delle aste di CO2, il cui gettito è stimato in circa 1,5 miliardi anno.

Contestualmente è richiesta l'introduzione di un carbon floor price sulle emissioni di CO2 nel settore termoelettrico per limitare gli effetti negativi sul mercato delle fonti rinnovabili dovuti alla forte volatilità del costo dei permessi di emissione nel sistema di Emission Trading europeo ed assicurare contestualmente una programmazione del gettito delle entrate da permessi di CO2. Il periodo 2021-2030 dovrà essere dedicato a questa progressiva trasformazione.

Nel settore dell'efficienza energetica, il Wwf auspica un riordino dei meccanismi di promozione dell'efficienza, nell'ottica di una maggiore efficacia in termini di riduzione della domanda finale di energia e suggerisce l'estensione dell'obbligo di risparmio attraverso il meccanismo dei titoli di efficienza energetica al settore della vendita di energia elettrica e gas naturale. Sulle energie rinnovabili, il nuovo obiettivo di coprire con queste fonti il 32% dei consumi finali al 2030 corrisponde ad un ulteriore necessario aumento della produzione pari a 4-5 Mtep (Mega Tonnellate di petrolio equivalente).

Rispetto alla bozza di decreto sulle fonti rinnovabili cosiddette mature il report suggerisce di introdurre la garanzia per lo sviluppo minimo di impianti per ciascuna tecnologia, eolico e fotovoltaico, sottolineando l'importanza di garantire una filiera industriale nelle diverse tecnologie proprio a fronte di obiettivi di sviluppo delle fonti elettriche rinnovabili nel lungo periodo. Infine, il report del Wwf sottolinea l'importanza dello sviluppo delle infrastrutture nel settore energetico, e di una governance in cui le politiche di energia e cambiamenti climatici siano maggiormente integrate, sul modello del Ministero per la Transizione Ecologica in Francia e altre esperienze simili in molti Paesi europei.

In merito alle infrastrutture energetiche, si raccomanda di accelerare la diffusione delle tecnologie di accumulo (batterie e altro) superando la fase sperimentare ed inaugurando, sul modello inglese, un mercato dei servizi di dispacciamento riservato agli accumuli in modo da renderne il ricorso interessante per gli investitori privati. Sul tema della governance si avanza la proposta per una maggiore integrazione tra ministeri che si occupano di mercati energetici e politiche climatiche.

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