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Com'è profondo il mare - Il naufragio della Concordia ha causato 12 milioni di danni all’ambiente

where Roma when Mar, 24/09/2013 who redazione

Sono solo alcuni dei danni ambientali provocati dal naufragio stimati dall’Ispra che riguardano tra gli altri l’ecosistema marino del sito Scogli delle Scole e di Punta Gabbianara

Scogli di grande pregio per l’ecosistema marino distrutti; praterie di piante sottomarine di Posidonia oceanica, che si estendevano per circa settemila metri quadrati sul fondo del mare e importanti per la salvaguardia della biodiversità, andate distrutte; acqua interna al relitto contaminata. Sono solo alcuni dei danni ambientali provocati dal naufragio della Costa Concordia, stimati in circa 12 milioni di euro dall’Ispra.  
Una valutazione di risarcimento limitata ai danni ad oggi (ma che potrebbe aumentare nelle operazioni di trasferimento del relitto) e che fa parte di un fascicolo per disastro ambientale sul tavolo della Procura della repubblica di Grosseto, che il 17 luglio scorso ha ammesso il ministero dell’Ambiente come parte civile. Per danni che, solo per fare qualche esempio, riguardano l’ecosistema marino del sito Scogli delle Scole e di Punta Gabbianara, la contaminazione delle acque interne al relitto; l’inquinamento per la presenza di imbarcazioni nell’area che è nell’Area Marina Protetta dell’Arcipelago Toscano, all’interno di un Sito di Importanza Comunitaria (Sic) che rientra nella cosiddetta Regione Biogeografica Mediterranea.   
Il danno ambientale maggiore è stato calcolato in 7,46 milioni di euro per l’aspirazione e la depurazione delle acque contenute nel relitto (248.794 metri cubi), che oggi sono a tutti gli effetti ‘rifiuti liquidi’, fortunatamente non dispersi durate il raddrizzamento della nave. Danno cominciato quando la Concordia ha urtato gli “scogli delle Scole”, provocando lo squarcio attraverso cui l’acqua marina ha cominciato ad entrare nello scafo e ad alterarsi in contatto con sostanze di superfici e oggetti, piccole quantità di idrocarburi rimasti dopo lo svuotamento delle cisterne, alimenti putrefatti, detergenti per pulizia e igiene, solventi e resine, metalli e plastiche.   
Il danno sull’ecosistema marino di Punta Gabbianara (dove la Concordia è rimasta appoggiata dal momento del naufragio sino al raddrizzamento) è di 3,7 milioni di euro per il risarcimento e la riparazione di circa 7.500 metri quadrati di Posidonia oceanica in cui vivono numerose specie di vertebrati ed invertebrati. Importante la presenza di “Pinna nobilis”, un mollusco per cui è richiesta una protezione rigorosa.   
Duecentomila euro sono stati calcolati per la riparazione primaria del danno sull’ecosistema marino del sito “Scogli delle Scole”, dove c’è stato il primo impatto della nave. Un habitat marino andato in parte distrutto facendo morire flora e fauna e sottraendo questa ricchezza ai subacquei e con un danno anche per il turismo. Una ‘ricucitura’ dello scoglio è possibile riposizionando quello asportato cucendolo con prodotti speciali.

 

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