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Coronavirus e ambiente. Salta la Cop26 sul clima di Glasgow (e di Milano)

where New York when Lun, 06/04/2020 who roberto

Il ministro italiano Costa: “La lotta ai cambiamenti climatici non si ferma". Resta l’obiettivo 50%. Greenpeace e il Wwf: raddoppiare gli sforzi

La conferenza Onu sul cambiamentocop26.jpg climatico Cop26 che sarebbe dovuta tenersi a Glasgow in novembre è stata rinviata a causa del coronavirus ed è stata rinviato anche il pre-summit che avrebbe dovuto tenersi a Milano in ottobre. La decisione è stata presa dal Cop Bureau della United Nations Framework Convention on Climate Change, assieme con i partner britannici e italiani. Le nuove date verranno definite a tempo debito. “A causa degli effetti mondiali del Covid-19, tenere una Cop26 a novembre ambiziosa ed inclusiva non è più possibile”, sottolinea l’ente Onu che si occupa del cambiamento climatico.

I tempi di slittamento sono in fase di definizione a livello internazionale per assicurare la massima partecipazione dei Paesi coinvolti (ben 198 quelli che hanno firmato l'accordo di Parigi) e per consentire i passaggi preliminari, ovvero gli ordini sussidiari a Bonn e i dialoghi di Berlino.
Nell'annuncio, le Nazioni Unite hanno aggiunto che questa riprogrammazione della Cop26 garantirà a tutte le parti di potersi concentrare sulle questioni da discutere in quella che sarà una conferenza di vitale importanza e permetterà di avere più tempo per i preparativi necessari. E che continueranno a lavorare con tutte le parti coinvolte per aumentare l'ambizione sul clima, costruire la resilienza e ridurre le emissioni.
 
Salta anche il pre-summit di Milano

“Dopo l’annuncio ufficiale che la Cop sul clima che si sarebbe dovuta tenere a Glasgow in novembre slitterà al 2021, anche i due appuntamenti preparatori, la pre-Cop e la Youth for climate, che si sarebbero dovuti tenere in Italia, a Milano, il prossimo autunno saranno spostati”. Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
“Non ci sono ancora le nuove date perché la situazione è in evoluzione - ha continuato il ministro Costa. - Rimandare, però, non significa abbassare l’attenzione verso i cambiamenti climatici. Anzi l’interlocuzione con il Comune di Milano, che ringrazio con la regione Lombardia per l’impegno profuso in questa fase preparatoria, rimarrà attiva. Vogliamo tenere alta l’ambizione e far sì che ai tavoli negoziali partecipi il maggior numero di Paesi e che il coinvolgimento globale sia assicurato. Inoltre, sul fronte interno manterremo alta la nostra ambizione attraverso il percorso del Green deal, il rilancio verde dell’Europa e del nostro Paese".
 
L’obiettivo dell’Italia
Proprio per volare alto l'Italia fa parte di quei Paesi che recentemente hanno firmato la lettera a Frans Timmermans, primo vicepresidente europeo delegato al Green deal, per chiedergli di presentare entro giugno un Piano di target climatici al 2030 per ridurre le emissioni ad almeno il 50%. Ha detto ancora Costa: “Noi come Paese Italia spingiamo per la soglia massima del taglio delle emissioni".
 
Greenpeace: raddoppiare gli sforzi
"L'obiettivo dei governi deve essere ora come ora quello di prendersi cura dei propri cittadini, di stabilizzare la situazione e ricostruire, e tutto questo deve essere fatto in modo da creare un mondo più giusto e attento alla tutela del clima, perché la salute ambientale e il nostro benessere dipendono l'una dall'altro", afferma Jennifer Morgan, Direttrice esecutiva di Greenpeace International. "La sospensione della COP26 dovrebbe far sì che i governi raddoppino gli sforzi per intraprendere una via più verde e più giusta nella gestione di questa crisi sanitaria e dell'emergenza climatica. Tornare al "business as usual" sarebbe del tutto inaccettabile. Questa pandemia dimostra che ci sono enormi lezioni da imparare sull'importanza di ascoltare la scienza e sulla necessità di un'azione collettiva globale urgente", conclude Morgan.
 
Il Wwf: l’azione per il clima non è negoziabile
"Date le circostanze, la decisione di posticipare la Cop26 era inevitabile - commenta Manuel Pulgar-Vidal, leader Clima ed Energia del Wwf Internazionale. - La nostra priorità collettiva deve essere quella di mettere la salute e la vita al primo posto, ed è per questo che l'emergenza Coronavirus deve essere trattata seriamente. Ma l'azione per il clima è e rimane una priorità globale non negoziabile. Questo significa che dobbiamo concentrarci sulla creazione di nuove opportunità di lavoro a basse emissioni di carbonio e sull'aumento della resilienza economica ed ecologica delle nostre società. Per farlo, i Paesi devono continuare a lavorare per agire molto più rapidamente e profondamente di quanto non abbiano fatto in passato, devono aumentare l'ambizione, affrontare la crisi climatica in modo socialmente equo, decarbonizzando le economie e i sistemi energetici, aumentando le soluzioni basate sulla natura e contrastando l'agricoltura non sostenibile e la deforestazione, anche attraverso i pacchetti di stimolo alla ripresa economica. È particolarmente importante che i piani di ripresa dei Paesi siano allineati alle indicazioni della comunità scientifica".

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