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Coronavirus e rifiuti. L’audizione del ministro Costa al Parlamento

where Roma when Lun, 11/05/2020 who roberto

La commissione d’indagine sulle Ecomafie ha ascoltato la relazione del ministro dell’Ambiente nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione dei rifiuti collegata all'emergenza COVID-19

Nei giorni scorsi la Commissione costa.jpgparlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (Commissione Ecomafie) ha ascoltato in audizione il ministro dell'Ambiente Sergio Costa. L'audizione rientra nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione dei rifiuti collegata all'emergenza COVID-19.
Costa ha fatto una panoramica dei diversi atti di Istituto Superiore di sanità (Iss), Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), Ministero dell'Ambiente e Commissione Europea concernenti la gestione dei rifiuti nell'emergenza COVID-19.
 
Stoccaggi e inceneritori
Il ministro ha inoltre richiamato le modifiche introdotte dalla legge di conversione del decreto legge "Cura Italia", che all'articolo 113-bis consente il deposito temporaneo di rifiuti fino ad un quantitativo massimo doppio rispetto a quanto previsto dal Testo unico ambientale, e con un limite temporale massimo di durata non superiore a 18 mesi. Il ministro ha riferito che negli impianti di incenerimento per rifiuti sanitari è al momento presente una capacità inutilizzata di 200mila tonnellate annue, mentre alcune aziende italiane avrebbero già messo a punto metodi di sanificazione per l'avvio al riciclo dei dispositivi di protezione individuale. Sempre secondo quanto riferito, l'impiego mensile delle mascherine si ridurrà a un terzo di quanto previsto grazie a quelle riutilizzabili. L'audito ha anche fatto riferimento all'ipotesi di installare nelle aree urbane appositi contenitori per la raccolta di mascherine e guanti.
 
I problemi del riciclo

Sempre sul fronte della gestione dei rifiuti collegata all'emergenza COVID-19, secondo quanto riferito, il ministero dell'Ambiente all'inizio dell'epidemia ha segnalato alla Commissione europea la chiusura delle frontiere da parte di alcuni Paesi membri a rifiuti italiani già trattati e pronti per l'avvio al riciclo. Il Ministro ha dichiarato che, in risposta alla segnalazione la Commissione, ha equiparato i rifiuti pronti per il riciclo a merci e ribadito l'impossibilità per gli stati europei di chiudere le frontiere ai flussi italiani.
 
Una task force allo studio
Il ministro ha inoltre espresso la volontà di istituire un tavolo con rappresentanti di ministero dell'Ambiente, Iss, Ispra e operatori del settore rifiuti, con l'obiettivo di monitorare i flussi di rifiuti indifferenziati, rifiuti da raccolta differenziata e rifiuti sanitari, elaborare eventuali nuove linee guida e attuare azioni di comunicazione.
Costa ha inoltre riferito di aver attivato Ispra, le Arpa e le forze di polizia per i controlli di rispettiva competenza sulla gestione delle acque reflue e dei fanghi di depurazione.
 
Il commento di Vignaroli
"L'audizione del Ministro Costa rientra nell'inchiesta che la Commissione Ecomafie sta conducendo sulla gestione dei rifiuti correlata all'emergenza coronavirus. Il lavoro prosegue con altre audizioni e l'acquisizione di documenti. Vorrei intanto sottolineare l'importanza di una ripartenza sostenibile, a cominciare dai rifiuti. È auspicabile che la raccolta differenziata ricominci il prima possibile anche per gli italiani positivi al COVID-19: la stessa Commissione europea, nelle sue linee guida, non ne raccomanda infatti la sospensione come invece si è fatto in Italia", dichiara il Presidente della Commissione Ecomafie Stefano Vignaroli.
 
Potete rivedere l'audizione qui 

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