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La Costituzione più Verde. Così la Camera aggiunge ambiente e animali nel testo

where Roma when Lun, 14/02/2022 who roberto

Tutti soddisfatti per l’aggiornamento della carta costituzionale. La tutela dell’ambiente e quella degli animali erano già comprese nella legislazione italiana, ma vengono ora rese esplicite

La Costituzione diventa un pochinotutela-ambiente-costituzione.png più verde. Nel testo della legge fondante della repubblica si aggiungono la tutela dell’ambiente e degli animali. Nei fatti, la tutela dell’ambiente e degli animali erano già comprese nella legislazione italiana e nelle sentenze della Corte costituzionale, secondo la quale nella tutela del paesaggio e dei beni culturali (articolo 9) vi erano già anche i temi enunciati dall’aggiornamento della Costituzione. Ora l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, insieme con la tutela degli animali, vengono esplicitati in modo chiaro nella Costituzione a fianco del paesaggio, della salute e di altri temi già oggetto di tutela.
Sono temi molto generici e argomenti estremamente ampi che si prestano a letture contraddittorie: per esempio l’agricoltura e addirittura le monocolture (come l’olivo in Puglia) sono nemiche della biodiversità; gli insetticidi non tutelano – anzi fanno strage – di animali; se non viene ucciso, un insetto (la piralide) provoca contaminazioni gravissime di aflatossine cancerogene il mangime degli allevamenti, il latte e i formaggi. Di conseguenza, l’aggiornamento sociale e lessicale del testo costituzionale non cambierà l’impianto della legislazione.
 
I dettagli del voto
Il testo è stato approvato alla seconda lettura alla Camera; il Senato lo aveva già approvato con la maggioranza dei due terzi lo scorso 3 novembre.
L'Aula ha approvato la proposta di legge costituzionale che modifica due articoli, il 9 ed il 41, con 468 voti a favore, un contrario e sei astenuti (Fratelli d’Italia). Entra subito in vigore e non è sottoponibile a referendum.
 
I dettagli del testo

L’Articolo 9 fa parte degli articoli “fondamentali” della Costituzione. In esso era già contenuta la tutela del patrimonio paesaggistico e del patrimonio storico e artistico della Nazione, con la riforma si aggiunge anche la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi e viene specificato esplicitamente un principio di tutela per gli animali. Il testo risultante è: “La Repubblica (…) tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni” e “la legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.
Dell’articolo 41 viene ritoccato il terzo comma, riservando alla legge la possibilità di indirizzare e coordinare l'attività economica, pubblica e privata, a fini non solo sociali, ma (questa l’aggiunta) anche ambientali. Il testo risultante è: “L’iniziativa economica privata (…) non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all'ambiente” e, più oltre, che “la legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali”.
Prevista, infine, una clausola di salvaguardia, in base alla quale la legge statale che disciplina le forme e i modi della tutela degli animali si applica alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome nei limiti delle competenze legislative ad esse riconosciute dai rispettivi statuti.
 
Qualche parere
Secondo il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, presente in aula a Montecitorio al momento del voto, “è giusto che la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi diventi un valore fondante della nostra Repubblica, è un passaggio imprescindibile per un Paese come l’Italia che sta affrontando la propria transizione ecologica. Per le azioni che facciamo oggi e per le conseguenze che ci saranno in futuro sulle prossime generazioni, questa conquista è fondamentale e ci permette di avere regole ben definite per proteggere il nostro pianeta. Ne sono molto contento come cittadino e come proprietario di cani, gatti e pappagalli, assolutamente contento. Ma come Governo aggiungo che stiamo facendo uno sforzo enorme sul Pnrr, la transizione ecologica è un po’ questo: riuscire a fare una grande trasformazione che deceleri il riscaldamento, che freni certi eventi avversi a livello meteorologico, mantenendo la sostenibilità sociale".
“Ora, però, ci aspettiamo scelte politiche conseguenti ad iniziare dall’approvazione della legge contro il consumo di suolo, che giace da circa 9 anni nei meandri parlamentari. Ogni giorno, in Italia continuano ad essere impermeabilizzati 15 ettari di territorio, cioè 2 metri quadri al secondo, incrementando la fragilità del Paese di fronte alle conseguenze del cambiamento climatico”, dice Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di bonifica (Anbi).
Secondo la direttrice di Animal Equality Italia, Alice Trombetta, “si tratta di una pietra miliare che è necessario si concretizzi nell’impegno delle autorità a migliorare sempre di più la condizione degli animali sfruttati, sofferenti e ancora privi di tutele, senza restare solo un monito”.
Per i presidenti dell’ASviS Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini, la riforma rappresenta “un cambiamento fondamentale, un passo in avanti con cui il Paese ha superato un traguardo fondamentale e si incammina in modo ancora più diretto verso l’orizzonte della sostenibilità indicato dall’Agenda 2030”.
“È ciò di cui aveva bisogno la nostra straordinaria Carta per essere sempre di più riferimento di tutti gli italiani e bussola di chi opera quotidianamente a tutela del nostro prezioso e fragile ambiente”, afferma Carmelo Gallo, presidente e amministratore delegato di Sogesid.
“Richiamare la tutela della biodiversità all’interno della legge fondamentale dello Stato rappresenta un passo importante e un motivo di soddisfazione”, commenta Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia.
Per l'assessore all'Ambiente e Clima della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo, “la biodiversità è argomento di cui si parla ancora poco. Eppure, la perdita di biodiversità può produrre nel futuro perdite peggiori rispetto a quelle dei cambiamenti climatici. Per cui è fondamentale la sua tutela".

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