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I danni dello smog. L’inquinamento cala ma non basta, la Legambiente chiede politiche più efficaci

where Roma when Lun, 06/02/2023 who roberto

Dalle Zez alla sharing mobility: per combattere l'inquinamento l’associazione ecologista propone una serie di interventi in ambito urbano

Le rilevazioni della qualità dell’ariamalaria.gif dicono che da anni l’inquinamento in Italia continua a calare, e gli anni scorsi hanno confermato la tendenza, ma lo smog scende troppo lentamente e in alcune aree continua a essere una minaccia. "L'inquinamento atmosferico non è solo un problema ambientale, ma anche un problema sanitario di grande importanza”, ha affermato Stefano Ciafani, presidente della Legambiente, in occasione della presentazione della nuova edizione del rapporto Mal’aria.
Quest’anno il rapporto si è intitolato “Mal’aria di Città. Cambio di passo cercasi” e fa parte del programma Clean Cities Campaign sui livelli di inquinamento atmosferico nelle città capoluoghi di provincia. “È necessario agire con urgenza per salvaguardare la salute dei cittadini, introducendo politiche efficaci e integrate che incidano sulle diverse fonti di smog, dalla mobilità al riscaldamento degli edifici, dall'industria all'agricoltura. In ambito urbano è fondamentale la promozione di azioni concrete sulla mobilità sostenibile attraverso investimenti importanti sul trasporto pubblico, il ridisegno dello spazio cittadino con pedonalizzazioni e zone 30, politiche di promozione dell'uso delle due ruote in sicurezza, la diffusione delle reti di ricarica dei mezzi elettrici, facilitando la scelta di ridurre fortemente l'uso dell'auto privata. Chiediamo al governo, alle Regioni e ai Comuni, di mettere in campo azioni coraggiose per creare città più pulite e sicure. La salute è un diritto fondamentale che non può essere compromesso”.
 
I numeri della Legambiente
"La direttiva europea sulla qualità dell'aria, recentemente proposta, rappresenta solo il primo step di una sfida importante. Le nuove Aqgs (Air Quality Goals) impongono un notevole adeguamento rispetto ai valori guida Oms e introducono nuove metriche, come il dimezzamento dei valori di legge attuali – afferma Andrea Minutolo, responsabile scientifico della Legambiente -. Le nostre analisi hanno evidenziato che il 76% delle città monitorate supera già i limiti previsti dalla futura direttiva per il Pm10, l’84% per il Pm2.5 e il 61% per il NO2. Questo significa che le città italiane dovranno lavorare duramente per adeguarsi ai nuovi limiti entro i prossimi sette anni, soprattutto considerando che i trend di riduzione dell'inquinamento finora registrati non sono incoraggianti”.
Secondo l’associazione, "la tendenza di decrescita dell’inquinamento è troppo lenta, esponendo le città a nuovi rischi sanitari e sanzioni. Il tasso medio annuale di riduzione delle concentrazioni a livello nazionale è, infatti, del solo 2% per il Pm10 e del 3% per l'NO2. Le città più distanti dall'obiettivo previsto per il Pm10, ad esempio, dovrebbero ridurre le proprie concentrazioni cittadine tra il 30% e il 43% entro i prossimi sette anni, ma stando ai trend di riduzione registrati negli ultimi 10 anni (periodo 2011 - 2021, dati Ecosistema Urbano), potrebbero impiegare mediamente altri 17 anni per raggiungere l'obiettivo, ovvero il 2040 anziché il 2030. Città come Modena, Treviso, Vercelli potrebbero metterci oltre 30 anni. Anche per l'NO2 la situazione è analoga e una città come Catania potrebbe metterci più di 40 anni".
 
Le proposte della Legambiente

Ecco le proposte dell'associazione: il passaggio dalle Ztl (zone a traffico limitato) alle Zez (Zone a zero emissioni); Zez anche per il riscaldamento (serve un grande piano di riqualificazione energetica dell’edilizia pubblica e privata e incentivare una drastica riconversione delle abitazioni ad emissioni zero grazie alla capillare diffusione di misure strutturali, come il Superbonus, opportunamente corretto dagli errori del passato come gli incentivi alla sostituzione delle caldaie a gas); potenziamento del Trasporto Pubblico e Trasporto Rapido di Massa (Trm) quadruplicando l’offerta di linea e la promozione di abbonamenti integrati.
E ancora: sharing mobility (incentivare la mobilità elettrica condivisa e realizzare ulteriori 16mila km di percorsi ciclabili); ridisegnare lo spazio pubblico urbano a misura d'uomo, "città dei 15 minuti", sicurezza stradale verso la “Vision Zero”, “città 30” all’ora seguendo l'esempio di Cesena, Torino, Bologna e Milano; tutto elettrico in città, anche prima del 2035, grazie alla progressiva estensione delle Zez, alla triplicazione dell’immatricolazione di autobus elettrici e l'istituzione dei distretti Zed (Zero Emissions Distribution).
In ambito urbano, Ciafani indica la necessità di "investimenti importanti sul trasporto pubblico, il ridisegno dello spazio cittadino con pedonalizzazioni e zone 30, politiche di promozione dell'uso delle due ruote in sicurezza, la diffusione delle reti di ricarica dei mezzi elettrici, facilitando la scelta di ridurre fortemente l'uso dell'auto privata. Chiediamo al Governo, alle Regioni e ai Comuni, di mettere in campo azioni coraggiose per creare città più pulite e sicure. La salute è un diritto fondamentale che non può essere compromesso".

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