Due orsi marsicani annegati in un laghetto in Abruzzo. L’allarme del Wwf
L’associazione ambientalista: “La perdita di due orsi su una popolazione di circa 60 individui è gravissima e avvicina all’estinzione questa sottospecie unica. Dal 1970 registrati 139 decessi”.
A Scanno, in località Colle Rotondo, a 1.600 metri di altitudine sono stati rinvenuti morti annegati due giovani orsi maschi in un invaso utilizzato per l’innevamento artificiale, non lontano dalla locale stazione sciistica dismessa.
Dal 1970 sono stati registrati 139 decessi tra gli orsi marsicani. Il 48% dei decessi è causato da episodi di bracconaggio o dalla difesa attuata dai pastori contro le aggressioni di predatori alle greggi (colpi d’arma da fuoco, trappole o veleno).
Il Wwf ricorda che “la perdita di due orsi su una popolazione di circa 60 individui è gravissima e fa compiere un passo verso l’estinzione di questa sottospecie unica che vive solo nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, nel Parco Nazionale della Maiella e in poche altre aree appenniniche limitrofe”.
La protesta del Wwf
“È assurdo perdere altri due orsi di una popolazione unica e a rischio critico di estinzione in questa maniera”, sottolinea il Wwf Italia. “Ed è vergognoso che dopo i due tragici episodi del 2010 e del 2018, in cui due femmine e tre cuccioli morirono in una vasca per la raccolta dell’acqua in località Le Fossette tra Balsorano e Villavallelonga, vi siano ancora strutture abbandonate che si trasformano in trappole mortali per gli orsi e per altri animali. Ben 7 orsi negli ultimi 15 anni sono morti annegati in strutture colpevolmente non messe in sicurezza. Numeri inaccettabili. Salvare l’orso bruno marsicano dall’estinzione dovrebbe essere un impegno primario per tutta la comunità abruzzese e nazionale. Come sempre attenderemo che la magistratura svolga le indagini per capire se ci sono delle responsabilità però non ci si può non chiedere come sia possibile che invasi come questi siano realizzati e poi abbandonati senza che nessuno se ne curi”.