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Ecosistema Urbano. Il rapporto. Trento e Mantova prime per sostenibilità

where Milano when Lun, 27/10/2025 who roberto

Ecco l’edizione 2025 della classifica di Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore sulle performance ambientali di 106 capoluoghi di provincia. Le prime quest’anno si classificano Trento e, in seconda posizione, Mantova; terza Bergamo. Bologna prima delle grandi città. Ancora una volta, il Mezzogiorno ha rendimenti modesti, soprattutto per rifiuti e qualità degli acquedotti; solamente Cosenza riesce a entrare nella top 20.

Come sempre, le città italiane trento.jpegfaticano a stare al passo con la sostenibilità: nessuna riesce a raggiunge il punteggio pieno del 100%. Secondo la classifica dei 106 capoluoghi di provincia stilata da Ecosistema Urbano, trentaduesima edizione del rapporto annuale della Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, il punteggio medio sulle performance ambientali è sceso al 54,24%.
Ecco alcuni dati di sintesi. Le prime quest’anno si classificano Trento e, in seconda posizione, Mantova; terza Bergamo che guadagna 13 posizioni nella classifica. Ancora una volta, le città del Mezzogiorno hanno rendimenti ambientali modesti, soprattutto per rifiuti e qualità degli acquedotti; solamente Cosenza riesce a entrare nella top 20.
Fra i problemi urbani ci sono la qualità dell’aria, che migliora di anno in anno ma non è ancora sufficiente, e gli acquedotti inefficienti. Non bastano le piste ciclabili, le isole pedonali e le zone a traffico limitato. Cresce il consumo di suolo, che dal 2018 al 2023 è cresciuto di 6,3 metri quadri per abitante di città.
Bene la raccolta differenziata: per la prima volta, tra i capoluoghi, si supera la media del 65%. In aumento il numero dei passeggeri sui servizi del traporto pubblico locale.
Il monito della Legambiente è: “Serve una legge nazionale per una vera rigenerazione urbana potente deterrente anche per il consumo di nuovo suolo agricolo e una stabilizzazione definitiva dei bonus per le ristrutturazioni edilizie. Un intervento, quest’ultimo, da inserire nella legge di bilancio”.
 
I punteggi
Ancora nessuna città raggiunge il punteggio del 100% e cala al 54,24% la media del punteggio raggiunta dai capoluoghi, registrando un -3,8% rispetto a due anni fa quando si attestava al 56,41%. Se si guarda ai singoli capoluoghi, nel 2024 sono Trento (79,78 %) e Mantova (78,74%) le uniche città a superare la soglia di 75 punti e a dominare la classifica di Ecosistema Urbano ottenendo il primo e secondo posto.
 
Il criterio
Il report Ecosistema Urbano nello stilare la sua classifica annuale prende in considerazione 19 indicatori suddivisi in 6 ambiti ambientali (aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia). Riguardo gli indicatori, passati da 20 a 19, Legambiente precisa che quest’anno non è stato preso in considerazione l’indice vittime della strada perché l’Istat ha cambiato le modalità di raccolta ed elaborazione di quei dati, che ora sono focalizzati principalmente verso le città metropolitane e i grandi agglomerati urbani, e ciò rende di fatto indisponibili dati uniformi e validati per tutti i capoluoghi.
 
Trento, Mantova, Bergamo
Trento torna sul gradino più alto della vivibilità urbana (nel 2023 era seconda). Mantova ottiene la medaglia d’argento e risale la classifica di cinque posizioni (nel 2023 era settima), grazie ad alcuni risultati negli indici più significativi come il calo di consumi e perdite idriche e la raccolta differenziata, che è all’84%.
Dietro di loro si piazza Bergamo, al terzo posto con un punteggio del 71,82%, e risale la classifica di ben 13 posizioni (nella passata edizione era sedicesima), grazie ad un impegno costante soprattutto nel settore della raccolta differenziata e della ciclabilità.
 
Meglio il Nord
Le altre città nelle prime dieci della graduatoria sono nell’ordine Bolzano, Pordenone, Reggio Emilia, Parma, Rimini, Bologna, Forlì.
 
Male il Sud
Il Sud è sempre in grande affanno, ad eccezione di Cosenza, 16esima in classifica, unica città del Meridione nella top 20 anche se rispetto alla passata edizione perde 3 posizioni (era 13esima). In fondo alla classifica ci sono nove città del sud – Caltanissetta (97°), Caserta (98°), Catania (100°), Palermo (101°), Catanzaro (102°), Napoli (103°), Crotone (104°), Vibo Valentia (105°), Reggio Calabria (106°) – che non arrivano a toccare il 35% del punteggio. Crotone, Vibo Valentia, Reggio Calabria sono addirittura al di sotto dei 25 punti su 100.
 
Bici, ztl, isole pedonali
Diminuiscono con lentezza le città con perdite d’acqua superiori o uguali al 50%: 20 quest’anno (erano 24 nel 2023 e 27 nel 2022).
Nel 2024 è calata la superficie media urbana per abitante dedicata alle infrastrutture per la ciclabilità – 10,39 metri ogni 100 abitanti (erano 11,02 metri nella passata edizione e 10,69 due anni fa) – e cala l’estensione media per abitante delle isole pedonali nei comuni capoluogo (dai 50,7 metri quadri ogni 100 abitanti della scorsa edizione agli attuali 48,6) e anche la superficie delle zone a traffico limitato (368,3 metri quadri ogni 100 abitanti contro i 406,9 dell’edizione 2024).
Sale, inesorabilmente, il numero di vetture immatricolate e circolanti in ambito urbano.
 
Cemento e asfalto
Cresce, stando ai dati Ispra, il consumo di suolo. La superficie totale delle 106 città capoluoghi dal 2018 al 2023 è stata cementificata per circa 4.500 ettari contro un calo del numero degli abitanti (-346mila abitanti). Di conseguenza è cresciuto molto il rapporto di suolo impermeabilizzato per abitante che, nei cinque anni dal 2018 al 2023 è aumentato del 6,3%, con forti differenze da città a città.
 
Meglio i rifiuti
La raccolta differenziata di rifiuti per la prima volta supera la media del 65%. Sono 15 i capoluoghi che sono oltre l’80% di raccolta differenziata.
 
Trasporti pubblici
Cresce il numero dei passeggeri trasportati dal servizio di trasporto pubblico locale nelle città capoluogo, anche se il risultato medio è ben sotto gli standard europei. A parte il caso di Venezia, prima per evidenti motivi di caratteristiche della città (il flusso turistico e la necessità di usare battelli), la migliore si conferma Milano: pianeggiante e densamente abitata, è servita da una rete di trasporti particolarmente fitta ed efficiente, con i tradizionali tram, con gli autobus e con una rete di cinque linee di metropolitana più una metropolitana ferroviaria, per pari a 424 passaggi pro capite l’anno del rapporto 2025 su dati 2024 contro i 415 rilevati nel rapporto 2024 su dati 2023, i 357 del 2022 e i 303 del 2021.
Roma e Firenze restano pessime, ma con cenni di miglioramento: Roma sale da 259 viaggi pro capite l’anno e 277, Firenze da 225 a 247 passaggi l’anno per abitante.
 
Esempi virtuosi
Ci sono esperienze interessanti. Milano (riqualificazione ex area Ansaldo in un polo culturale e creativo); Bologna (avvio a quartieri misti che uniscano residenze, servizi e attività produttive leggere); Pisa (interventi riqualificazione urbana tra cui il Parco urbano di Cisanello); Lucca (messa a dimora di nuovi alberi in plessi scolastici).
 
Rigenerare le città
La Legambiente lancia un appello al Governo Meloni chiedendo di approvare al più presto una legge nazionale per una vera rigenerazione urbana, potente deterrente anche per il consumo di nuovo suolo agricolo, e di avviare una stabilizzazione definitiva dei bonus per le ristrutturazioni edilizie senza farli scendere al di sotto del 50%. Intervento, quest’ultimo, da inserire nella legge di bilancio in discussione con le dovuta premialità per l’efficientamento energetico e per le classi sociali più deboli. La proroga di un anno sui bonus edilizi al 50% per la prima casa, che ha ottenuto il primo semaforo verde in questi giorni, è importante ma in questo modo è solo una soluzione tampone.
 
I commenti
“Le città italiane – commenta il presidente nazionale della Legambiente, Stefano Ciafani – possono diventare un concreto campo d’azione di quel Clean Industrial Deal lanciato dalla presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen all’inizio del suo secondo mandato, ma dobbiamo crederci di più”.
Secondo Mirko Laurenti, dell’ufficio scientifico di Legambiente e responsabile del rapporto, “manca una strategia nazionale in grado di programmare scelte di indirizzo capaci di cambiare davvero le nostre città, rendendole più sostenibili, al passo con i tempi e vicine alle necessità dei cittadini”.
 
Leggi tutto il rapporto Ecosistema Urbano https://www.legambiente.it/wp-conten...

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