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I giorni della Cop27. Conclusa senza risultati di rilievo la prima settimana di negoziato

where Sharm el-Sheik (Egitto) when Lun, 14/11/2022 who roberto

Climate Action Tracker segnala che il tentativo di rispondere alla crisi energetica attraverso un aumento di estrazione e consumo di gas minaccia il raggiungimento dell’obiettivo 1,5

Alla Cop27 sul clima in corso a cop27.jpgSharm el-Sheik, in Egitto, le giornate scorse sono state molto tecniche e con poche notizie di richiamo.
Ha animato il confronto un rapporto presentato da Climate Action Tracker. Si tratta di aggiornamento sulle proiezioni sul riscaldamento globale. Un’unità di misura fondamentale per capire come siamo messi rispetto all’obiettivo di Parigi di limitare il riscaldamento globale ad un massimo di 1,5 gradi entro il 2030. Climate Action Tracker segnala che il tentativo di rispondere alla crisi energetica attraverso un aumento di estrazione e consumo di gas minaccia il raggiungimento dell’obiettivo 1,5.
L'inserimento del tema delle perdite e dei danni nell'agenda è stato un primo passo in avanti della  Cop27, ma la possibilità di concordare un piano di finanziamento è ancora incerta. Sebbene molti governi abbiano giustamente riconosciuto il divario tra i finanziamenti promessi (sino al 2025, 100 miliardi di dollari l’anno, dice l’Accordo di Parigi), finora non stanno rispettando gli impegni già assunti, con nuove promesse limitate e pochi motivi di fiducia sul fatto che i finanziamenti saranno incrementati a sufficienza o raggiungeranno i più bisognosi.
 
Il documento di Climate Action Tracker
Segnalano gli esperti di Ecco, un think tank italiano sul cambiamento climatico, che nel suo aggiornamento alla  Cop27 il Climate Action Tracker ha calcolato le emissioni di CO2 di tutti i progetti di produzione di gas naturale liquefatto (Gnl) in fase di costruzione, approvati e proposti tra il 2021 e il 2050, scoprendo che potrebbero aggiungere circa il 10% del budget globale entro la metà del secolo. Nel 2030, l'eccesso di offerta di Gnl potrebbe raggiungere i 500 milioni di tonnellate, pari a quasi cinque volte le importazioni di gas russo dell'Ue nel 2021 e al doppio del totale delle esportazioni russe globali. Questo eccesso di offerta di gas fossile potrebbe portare a un eccesso di emissioni di poco meno di due gigatonnellate di CO2 all'anno nel 2030, ben al di sopra dei livelli di emissioni coerenti con lo scenario Net Zero by 2050 dell'Aie (2022).
 
Il commento del Wwf

Il Wwf valuta la prima settimana della Cop27 e avverte che sui temi critici della finanza, della chiusura del gap di emissioni, dei sistemi alimentari e delle perdite e dei danni (Loss&Damage), “non si vedono i progressi necessari. Tuttavia, ci sono segnali di opportunità che lasciano sperare in una seconda settimana che realizzi gli obiettivi del vertice”.
In seguito ai discorsi dei leader mondiali e alle fasi iniziali dei negoziati, il Wwf vede alcuni segnali positivi che indicano la possibilità di fare progressi, ma il tempo stringe per trasformare questi "barlumi di possibilità" in risultati sostanziali che aiutino a spostare l'ago della bilancia nell'affrontare la crisi del clima e della biodiversità.
 
La velocità della crisi
“La crisi climatica si sta muovendo molto più velocemente della nostra risposta e le persone e i territori di tutto il mondo stanno soffrendo per le conseguenze catastrofiche dell'inazione”. Sottolinea Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del Wwf Italia (presente alla  Cop27), che aggiunge: “Occorre fare i passi ancora necessari per garantire un meccanismo di finanziamento per le Perdite e i Danni. Con i disastri che colpiscono i Paesi e le comunità vulnerabili, è urgente il sostegno: la comunità internazionale deve unirsi per aiutare i più esposti e meno responsabili della crisi climatica ad adattarsi, a costruire la resilienza e sostenere i costi ingiusti della crisi climatica. C’è ancora il tempo e la possibilità di trovare un accordo e fare sostanziali progressi, ma bisogna volerlo, bisogna essere affamati di risultati sperando che in questa settimana in cui arrivano i ministri si possa essere più risoluti. I negoziatori sono qui, ma l’impulso deve partire dalle capitali. Abbiamo sentito i leader riconoscere la portata della sfida, ma ora devono affrontarla con l'ambizione e l'azione necessarie per impedire che la crisi climatica vada ulteriormente fuori controllo".
 
Il negoziato sul’agricoltura
Il Wwf esprime, inoltre, preoccupazione per la lentezza dei progressi nel concordare una decisione sul futuro del Programma di lavoro congiunto sull'agricoltura di Koronivia. Ulteriori ritardi potrebbero portare a una decisione poco ambiziosa o, peggio, a un rinvio della decisione alla COP28: questo sarebbe un duro colpo per attuare la trasformazione dei sistemi alimentari in modo tale che questi possano contribuire a limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi. Per il Wwf, dobbiamo allineare urgentemente gli obiettivi in materia di clima, cibo e natura.
 
L’attenzione del mondo petrolifero
L'analisi di Global Witness riporta la presenza di 630 lobbisti delle compagnie petrolifere, con un aumento del 25% rispetto all'anno scorso e con un numero maggiore rispetto alle delegazioni dei 10 Paesi più vulnerabili messi insieme.

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