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Le grandi paure. La vicenda del glifosate: gli scienziati confermano di nuovo che non è cancerogeno

where Bruxelles (Belgio) when Lun, 21/06/2021 who roberto

Il verdetto europeo in attesa di un rinnovo dell’autorizzazione

L'erbicida glifosate non è cancerogenoglifosato.jpg, non è mutageno, non è tossico per la riproduzione. Sono le conclusioni del primo rapporto di 11mila pagine sulla sicurezza della sostanza nell'ambito del rinnovo dell'autorizzazione Ue. Date le polemiche degli anni scorsi, il rapporto è stato preparato dalle autorità di quattro paesi (Francia, Olanda, Svezia e Ungheria), invece di uno come da prassi Ue. Il documento indica che il glifosate ha i requisiti per essere ri-autorizzato in Europa, ma raccomanda ulteriori analisi del suo impatto sulla biodiversità.
 
Che cos’è il glifosate
Chiamato anche glifosato o glyphosate, si tratta di un’ammina le cui proprietà vennero individuate negli anni ’70 dalla statunitense Monsanto. Assorbito attraverso le foglie, blocca alcuni meccanismi biologici delle piante portandole a disseccarsi. Attraverso le radici delle pianti sulle quali viene utilizzato, il composto può entrare in contatto con il terreno, dove viene metabolizzato dai microrganismi naturali. Viene usato come diserbante nelle colture per la sua estrema efficacia e modesta tossicità e non ha molti concorrenti con pari caratteristiche. È usato anche come disseccante per accelerare la maturazione delle messi.
Da molti anni il brevetto esclusivo della Monsanto è scaduto, e vi sono centinaia di produttori indipendenti. La Monsanto ora è stata acquisita dalla tedesca Bayer.
L'Italia mantiene il divieto di usare il glifosate nelle aree frequentate dalla popolazione quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili e aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie, ma anche di utilizzarlo nei campi per accelerare la maturazione e la raccolta, mentre ne è consentito l’uso come diserbante.
 
L’iter di autorizzazione
L’Europa sta esaminando l’eventuale rinnovo quinquennale dell'autorizzazione, in scadenza il 15 dicembre 2022.
La fase finale della valutazione spetta all'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e all'Agenzia europea dei chimici (Echa), alle quali oggi sono state consegnate le analisi e le raccomandazioni delle quattro autorità nazionali. Le due agenzie pubblicheranno i documenti sui loro siti web e avvieranno una consultazione on line in settembre.
Raccolti i commenti, Echa e Efsa stileranno le loro conclusioni, attese rispettivamente in maggio e giugno 2022.
Sarà quindi la Commissione europea a dover preparare una proposta legislativa sulla base dei pareri scientifici, da presentare ai paesi membri.
 
Le posizioni dei diversi Paesi
Nel 2017 il presidente francese Emmanuel Macron aveva promesso di vietare il glifosate entro tre anni, ma nel 2021 ha poi introdotto incentivi agli agricoltori per dimezzarne l'uso entro il 2022. Nel 2019 il Parlamento austriaco aveva approvato un divieto, rinunciandovi poi nel giro di pochi mesi. In Germania il Parlamento discute la proposta del governo di un bando dal 2024, per i danni che la sostanza potrebbe arrecare all'ambiente.
 
Le associazioni degli agricoltori: Confagricoltura
Tutte le valutazioni devono essere ispirate dal massimo rigore scientifico. Lo chiede Confagricoltura, nel prendere atto del parere preliminare redatto su mandato della Commissione europea, dalle autorità di quattro Stati membri, per prolungare l'autorizzazione all'uso della sostanza. "Siamo solo al primo passaggio di una lunga e accurata procedura che si concluderà l'anno prossimo - dice il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - , confidiamo che il prosieguo delle valutazioni, fino alla decisione finale, sia esclusivamente ispirato dal massimo rigore per la piena tutela di tutte le parti in causa, a partire dai consumatori".
Il presidente fa comunque notare che gli agricoltori italiani fanno un ricorso limitato al glifosato, utilizzato solo nelle fasi di presemina. "Al di là di quelle che saranno le scelte della Ue - conclude il presidente - la transizione ecologica impone la diffusione di processi produttivi più sostenibili e una minore pressione sulle risorse naturali".
 
Le associazioni degli agricoltori: Coldiretti
"L'Italia, che può contare sull'agricoltura più green in Europa, deve porsi all'avanguardia nelle politiche di sicurezza alimentare nell'Unione Europea e fare in modo - avverte la Coldiretti - che le misure precauzionali introdotte a livello nazionale riguardino coerentemente anche l'ingresso in Italia di prodotti stranieri come il grano proveniente da Stati Uniti e Canada, dove viene fatto un uso intensivo di glifosato proprio nella fase di preraccolta secondo modalità vietate in Italia, dove la maturazione avviene grazie al sole". Con l'entrata in vigore dell'accordo di libero scambio tra Ue e Canada (Ceta) nel 2020, poi, "le importazioni di grano canadese in Italia sono aumentate del 70% rispetto all'anno precedente per un totale di circa 1,7 miliardi di chili ma il problema - sottolinea la Coldiretti - riguarda anche fagioli, lenticchie e ceci provenienti soprattutto da Paesi come gli Stati Uniti e il Canada dove vengono fatti seccare proprio con l'utilizzo del glifosato".

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glifosato
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