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Indagine. Marghera e le bonifiche non fatte nel passato

where Venezia when Lun, 16/11/2015 who redazione

La commissione parlamentare sulle Ecomafie accusa i troppi ritardi nel risanamento del polo petrolchimico veneziano

margherapolopetrolchimico.jpgUna bonifica del maggiore sito industriale italiano dove la chimica negli anni ha causato gravissimi impatti ambientali e sanitari. Un'impresa costata sinora circa 780 milioni, che rischia però di essere inutile e addirittura dannosa, perché il contenimento dell'inquinamento chimico delle acque della laguna tramite marginamento di 15 macroisole, aree circondate da barriere che fermino l'acqua inquinata, è un colabrodo. Sono stati infatti lasciati ampissimi varchi che lasciano passare l'acqua contaminata. Insomma, il danno (economico e ambientale) e la beffa, perché se le opere sinora realizzate, le palizzate intorno alle aree da ripulire e le azioni per riuscirci, sono costate 780 milioni per il 94% del totale, per il restante 6% ne servirebbero altri 250 milioni.

“La parte più costosa e complicata” delle opere non è stata realizzata, e “non a caso non le hanno fatte”, accusa Alessandro Bratti, presidente della commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti, la cosiddetta commissione Ecomafie, che spiega tutta la vicenda in conferenza stampa alla Camera, annunciando il completamento della relazione sulla bonifica di Marghera, depositata.
“La situazione desta molta preoccupazione”, avverte Bratti, “è una situazione di grande criticità perché si registra un problema ambientale molto grave visto che, essendo le macroisole aperte´, non si riesce né a pompare fuori l'acqua inquinata né a impedire che questa venga rilasciata nella laguna”.
In tutto questo non c'era nessun controllo sul Consorzio Venezia nuova, segnala il presidente della Ecomafie, ente coinvolto nella realizzazione della bonifica e anche nelle inchieste sul Mose.

Per i marginamenti delle macroisole di Marghera, si legge nella relazione, “sinora lo Stato ha sostenuto la spesa complessiva di 781,635 milioni, con la realizzazione del 94% delle opere previste, sicché mancano circa 3-3,5 chilometri di marginamenti e di rifacimento delle sponde, da eseguire o ancora in corso di realizzazione”.
Se non vengono completati i lavori con la chiusura dei varchi “è tutto inutile e probabilmente c'è anche un inquinamento in atto”, dice Bratti.
Tuttavia, prosegue la relazione, “a fronte di un 5-6% di opere ancora da eseguire, per il completamento dei marginamenti lagunari, occorre la complessiva somma di circa 250 milioni, pari a oltre il 30% di quella sinora sostenuta dallo Stato, per ealizzare il 95% delle opere ad oggi eseguite”.

immagini
Il polo petrolchimico di Marghera
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