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L’industria e l’ambiente. A Brescia sequestrata la Caffaro. Cromo e mercurio oltre la norma

where Brescia when Lun, 15/02/2021 who roberto

Nominato un custode giudiziario. La Procura di Brescia indaga per disastro ambientale. Lo stabilimento costruito nel 1906 è un Sito di interesse nazionale

La Procura di Brescia, nell'ambito di caffarobrescia.jpgun'inchiesta per disastro ambientale, ha disposto il sequestro della Caffaro, storica azienda nel cuore della città, Sito di interesse nazionale dal 2003 è. Lo stabilimento è diviso fra più proprietà e una parte della fabbrica è ancora in attività. Il provvedimento, eseguito dai carabinieri forestale e disposto dalla gip Alessandra Sabatucci su richiesta del sostituto procuratore Donato Greco e dell'aggiunto Silvio Bonfigli, è dovuto al continuo inquinamento dell'impianto, con valori di cromo e mercurio ben al di sopra dei parametri di legge. Con il provvedimento di sequestro è stato nominato un custode giudiziario che dovrà garantire il mantenimento attivo della barriera idraulica che impedisce ai composti pericolosi di raggiungere la falda cittadina. La gip Sabatucci ha applicato "la misura interdittiva del divieto di esercitare uffici direttivi di persone giuridiche ed imprese" nei confronti di tre dirigenti aziendali accusati di reati di inquinamento ambientale e deposito incontrollato di rifiuti speciali pericolosi, tra cui il cromo esavalente, e disastro ambientale "cagionato - scrive la Procura - dagli indagati per non aver garantito l'efficienza della barriera idraulica".
 
Il commento dei magistrati
"Abbiamo rimesso in piedi un puzzle non facile da ricostruire. Caffaro è una questione difficile da comprendere, gestire e risolvere. È un carcinoma al centro della città e va estirpato". Lo ha detto il procuratore capo di Brescia Francesco Prete parlando del sequestro avvenuto su ordinanza del gip dopo la richiesta della Procura di luglio. "Credo che la contestazione del reato di disastro ambientale faccia ben capire la gravità della vicenda. Fino a gennaio scorso, il superamento dei limiti di inquinante è stato molto alto. C'è sversamento di cromo esavalente, con valori 10-15 volte il limite consentito, con tracce che si vedono girando il sito". "È stata un'indagine molto complessa innescata dalle comunicazioni di Arpa del 2019. È un'indagine che parla al presente e dell'inquinamento oggi in atto e non dello storico" ha sottolineato il procuratore aggiunto di Brescia Silvio Bonfigli. “Mentre noi parliamo il cromo esavalente percola. Abbiamo visto il mercurio che galleggia sul suolo”.
 
Il sottosegretario Morassut
"Con il sequestro di queste ore si aggiunge un tassello al processo di risanamento di una delle aree più ferite del nostro Paese. Un risultato importante, frutto del lavoro delle istituzioni al fianco dei cittadini", commenta il sottosegretario uscente all'Ambiente, Roberto Morassut. "La comunità bresciana non sarà sola. Per scongiurare il rischio che venga meno la barriera idraulica che impedisce alle acque inquinate dalle sostanze tossiche rilevate di disperdersi nel sottosuolo e nelle acque di falda, siamo intervenuti pochi giorni fa con un'ordinanza del Ministero, intimando a tutti i soggetti responsabili di non interrompere le attività a tutela della falda. In ogni caso la barriera idraulica non verrà meno, perché esplicitamente previsto nell'accordo di programma sottoscritto dal Ministero nel novembre scorso per gli interventi di messa in sicurezza e bonifica del SIN Brescia Caffaro". Il sottosegretario spiega inoltre che, "ove i privati interrompessero il barrieramento, subentrerebbe il Commissario per la bonifica con risorse pubbliche, per evitare rischi per l'ambiente e la salute. I costi di tale intervento saranno poi recuperati dalle aziende responsabili dell'inquinamento dell'area Caffaro".
 
L’ex ministro Costa

“È frutto di due anni di indagini e di lavoro incessante per riscrivere la storia di quel sito, che tanto dolore ha causato a migliaia di cittadini. Li incontrai il 20 novembre 2018 in un lungo pomeriggio di racconti e mi portarono dati, denunce, analisi cliniche. La Procura distrettuale della Repubblica di Brescia, Arpa e i Carabinieri forestali, che ringrazio, hanno compiuto un lavoro certosino e oggi le indagini danno ragione a quei cittadini", dichiara l’ex ministro dell'Ambiente Sergio Costa.
 
L’assessore regionale Cattaneo
Interviene l'assessore all'Ambiente e Clima di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo: “Il sequestro del sito industriale evidenzia ulteriormente le criticità della Caffaro, Sito di interesse nazionale (Sin) quindi sotto il controllo del Ministero dell'Ambiente. Problematiche che sono ben note al territorio bresciano e alla Regione, che da tempo invocano gli interventi di bonifica e di messa in sicurezza necessari. Purtroppo, i ritardi e le lentezze di questi anni hanno aggravato la situazione. È tempo ora che i progetti già definiti e approvati diventino realtà. In particolare, come ricordato in più occasioni, la Regione ritiene prioritario il mantenimento e la tenuta in esercizio della barriera idraulica, al fine della sicurezza dell'area. Ci aspettiamo innanzitutto, dunque, che il custode giudiziario, nominato dalla Procura della Repubblica, possa proseguire in questo intento, al fine di tutelare l'ambiente e la salute di tutti, in primo luogo dei cittadini bresciani".

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