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L’industria e l’ambiente. Snpa-Ispra verifica 6.600 impianti a rischio

where Roma when Lun, 19/03/2018 who roberto

Il secondo Rapporto sui controlli ambientali Aia Seveso del Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente

Effettuate 2.600 visite ispettive, 5.840 attività di campionamento, 1.350 snpaispra.jpg“non conformità” riscontrate (vale a dire il mancato rispetto delle prescrizioni riportate nei decreti Aia nei 6.600 impianti industriali Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) e Seveso. Sono i dati relativi ai controlli statali e regionali censiti dalla seconda edizione del Rapporto Controlli Ambientali Aia Seveso - Edizione 2017, effettuati dal Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente (Snpa), consultabile sul sito dell'Ispra. Il Rapporto, pubblicato ogni anno, è il risultato di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati di sistema, coordinata da  Ispra, con l'obiettivo di garantire l'armonizzazione delle informazioni a livello nazionale e la loro divulgazione.
Le ispezioni Aia - Nel 2016 sono state oltre 2.400 le visite, tra ordinarie e straordinarie, condotte presso le installazioni in Aia agli impianti regionali (2315) e statali (87), un dato che non si discosta molto da quello del 2015, nel corso del quale sono state condotte 2.074 visite Aia regionali e 87 visite Aia statali.
Le ispezioni Seveso - Le verifiche ispettive Seveso, gestite a livello statale, per effetto delle nuove modalità operative, hanno registrato un incremento presso gli stabilimenti Seveso di soglia superiore - a rischio maggiore perché gestiscono sostanze pericolose in maggiore quantità - (540 stabilimenti), registrando un totale di 155 controlli ordinari e straordinari rispetto alle 19 verifiche condotte invece nel 2015, mentre sono diminuite le verifiche presso gli stabilimenti di soglia inferiore, (513 stabilimenti), gestite a livello regionale, con un totale di 50 verifiche ordinarie e straordinarie a fronte di 64 effettuate nel 2015.
Ilva - Va ricordato che nel 2016 sono state effettuate 4 visite ispettive ordinarie e 3 straordinarie presso la sola Ilva Spa di Taranto, per ottemperare a specifiche richieste imposte dal decreto autorizzativo e dagli atti legislativi successivi.
Le difficoltà nei controlli - Il numero dei controlli AIA da svolgersi nell'anno viene stabilito attraverso una programmazione che generalmente tiene conto di alcuni principali fattori, quali la frequenza di controllo indicata nelle specifiche autorizzazioni, le risorse finanziarie e umane disponibili ed i criteri di priorità definiti a livello regionale anche attraverso l'utilizzo di software dedicati, come ad esempio il sistema SSPC (Sistema di Supporto alla Programmazione dei Controlli), che calcola le criticità connesse ad ogni specifico impianto ed il conseguente ordine di priorità di controllo. Il rapporto evidenzia la complessità della fase di programmazione in rapporto alla presenza del numero delle installazioni in Aia sul territorio. Per una completa valutazione delle reali criticità presenti a livello regionale, è importante tener conto anche della tipologia degli impianti che sono sottoposti a controllo: gli impianti di competenza regionale, sono comprensivi di attività energetiche, impianti di produzione e trasformazione metalli, industria di produzione minerali, impianti di gestione rifiuti, impianti chimici al di sotto di una certa capacità produttiva, infine impianti quali allevamenti, cartiere, tessili. Gli impianti di competenza statale sono anch'essi soggetti ad una programmazione annuale definita da tutto il Sistema. L'Ispra è l'ente competente al controllo e si avvale delle agenzie territorialmente competenti, in particolare per lo svolgimento delle attività di campionamento ed analisi.
Centrali, raffinerie, impianti chimici - Nel territorio nazionale le installazioni di competenza statale sono in gran parte rappresentate da centrali termoelettriche (82, circa il 55% della totalità degli impianti autorizzati pari a 148 seguono gli impianti chimici (31) e le raffinerie (15).
La Sicilia in testa - Nel 2016 i controlli si sono mantenuti dello stesso ordine di grandezza dell'anno precedente, nonostante alcuni impianti nel 2016 abbiano modificato il loro assetto produttivo e siano quindi divenuti di competenza regionale. A prevalere è la Sicilia, con 19 installazioni Aia di competenza statale, ed è quindi questo territorio ad avere avuto il maggior numero di ispezioni nell'anno (16).
In generale, le visite ispettive di competenza statale hanno coinvolto il 49% delle centrali termoelettriche presenti sul territorio nazionale, il 58% degli impianti chimici, l'86% delle raffinerie e il 27% degli impianti Snam ed in generale hanno garantito lo svolgimento dell'85% della programmazione annuale.
Gli stabilimenti Seveso, il cui inventario viene predisposto ed aggiornato da  Ispra, si distinguono tra soglia inferiore e soglia superiore in base all'utilizzo, negli specifici processi produttivi, di sostanze pericolose in concentrazioni pari o superiori a quelle stabilite dalla norma. Gli stabilimenti Seveso di soglia superiore nel 2016 sono risultati pari a 540, mentre quelli di soglia inferiore dislocati nelle diverse regioni risultano pari a 513, ma è previsto un aggiornamento dell'inventario a seguito della nuove disposizioni normative. La loro distribuzione sul territorio nazionale mostra come la Lombardia con 145 stabilimenti di soglia superiore e 135 di soglia inferiore sia la Regione con il maggior numero di siti Seveso.
La nuova normativa Seveso ha introdotto il rafforzamento del sistema dei controlli sul piano della programmazione e della pianificazione, nonché l'aumento delle risorse finanziarie. Nel 2016 l'effetto di queste nuove disposizioni ha incrementato lo svolgimento dei controlli, gestiti a livello statale, presso i 540 stabilimenti Seveso di soglia superiore con 155 verifiche ispettive, mentre sul piano regionale non tutte le regioni hanno completato la fase di adeguamento alla nuova normativa. Tutto il sistema delle Agenzie con Ispra ha comunque garantito lo svolgimento delle attività di controllo presso gli stabilimenti di soglia superiore, ritenuti più critici secondo il piano nazionale delle ispezioni predisposto dal Ministero dell'Interno in collaborazione con  Ispra.

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