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​L’Ispra ripulirà le misteriose “tegnùe” nel mare davanti a Chioggia

where Venezia when Lun, 30/06/2014 who redazione

Il progetto Defishgear prevede di rimuovere le reti abbandonate nei secoli sulle segrete formazioni rocciose dell’Adriatico

Sul fondo sabbioso e liscio dell’Adriatico al largo di Chioggia e di Venezia ci sono formazioni rocciose, le Tegnùe (“tenute”), che per secoli hanno trattenuto e strappato le reti dei pescatori, ma che sono uno dei luoghi di riproduzione dei pesci. Misteriose a lungo, oggetto di leggende antiche e di segreti sulla loro localizzazione, le tegnùe di Chioggia sono ora oggetto di una campagna per monitorare e rimuovere i rifiuti marini.
Queste formazioni rocciose sommerse a profondità tra 15 e 40 metri si estendono lungo un’ampia fascia costiera dell'Alto Adriatico e ospitano molte specie animali e vegetali tipiche dei fondi duri, perfino coralli.
L’Ispra, che ha realizzato un documentario sull'impresa, ha presentato ora il progetto di cooperazione transfrontaliera Ipa Adriatico Defishgear, realizzata in collaborazione con la squadra sommozzatori della Polizia di Venezia, alcuni volontari dell'associazione Tegnùe di Chioggia, con ricercatori del Laguna Project (nell'ambito del progetto europeo Life Ghost) e dell'Ismar-Cnr di Bologna.
Per l'alto valore ecologico e la grande biodiversità che ospitano, le Tegnùe di Chioggia sono Zona di tutela biologica (Ztb) e Sito di interesse comunitario (Sic).
All’indirizzo www.youtube.com si può vedere un breve un documentario realizzato dall'Ispra realizzato a bordo della nave oceanografica Astrea.
Dal monitoraggio è emerso come i rifiuti marini che interessano l'area siano principalmente costituiti da reti da pesca e lunghi cavi, e come la loro distribuzione sia drammaticamente ampia, coprendo vaste superfici del fondale. Nel corso della campagna sono stati inoltre recuperati tre reti e due attrezzi da pesca a strascico, chiamati "rapido". Reti e attrezzi da pesca abbandonati o persi in mare possono infatti causare notevoli danni all'ecosistema e alla fauna marina (continuando ad esempio a catturare pesci e dando quindi origine alla cosiddetta pesca fantasma), oltre che rappresentare un pericolo per i sub che quotidianamente visitano le Tegnùe di Chioggia.
La campagna finirà nel 2016 e coinvolge altri 15 partner appartenenti a tutti i Paesi che si affacciano sull'Adriatico (Albania, Bosnia e Herzegovina, Croazia, Grecia, Montenegro e Slovenia).

Guarda il video sulle Tegnùe

immagini
Formazioni rocciose in Adriatico
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