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L’Italia leader in ecologia. I “dieci selfie” di Symbola

where Roma when Lun, 04/01/2016 who redazione

Le imprese italiane prima in Europa nell’innovazione ambientale: sono più efficienti e riducono i rifiuti anche più di quelle tedesche. Realacci: “Favorire l’economia verde combatte anche lo smog”

C’è un Paese in Europa che vanta un positivo spread green. Quel paese è l’Italia. Il nostro modello produttivo è tra i più innovativi ed efficienti in campo ambientale, tanto da essere leader in Europa per efficienza dei consumi e riduzione delle emissioni climalteranti. A parità di prodotto, le nostre imprese usano meno energia e producono meno emissioni facendo meglio anche di un grande paese manifatturo come la Germania. Idem dicasi per l’utilizzo di materie prime e la produzione di rifiuti. Siamo primi in Europa anche nel riciclo industriale: recuperiamo 25 milioni di tonnellate di materia ogni anno sui 163 totali europei, la Germania che ha un’economia più grande 23, questo ci consente un risparmio di energia primaria di oltre 15 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e di evitare 55 milioni di tonnellate di emissioni di CO2.

E siamo all’avanguardia anche nella rinnovabili: l’Italia è primo paese al mondo per contributo del fotovoltaico nel mix elettrico nazionale (7,9%, dati relativi al 2013), meglio di Grecia (7,6%) e Germania (7%), ma anche del Giappone (sotto il 3%) di Usa e Cina (meno dell’1%). Merito soprattutto delle molte imprese che hanno scommesso sul green.
Quasi un’impresa italiana su quattro durante la crisi ha scommesso sulla green economy, che vale 102.497 milioni di euro di valore aggiunto, con vantaggi competitivi in termini di export e innovazione, tanto che nella manifattura le imprese eco-investitrici esportano ed innovano circa il doppio delle altre (rispettivamente il 43,4% contro il 25,5% e il 30,7% contro il16,7%) .

Ed è anche grazie a queste performance se con un surplus commerciale manifatturiero con l’estero di 134 miliardi di dollari nel 2014, l’Italia si conferma uno dei soli cinque paesi al mondo che possono vantare un surplus commerciale manifatturiero superiore a 100 miliardi di dollari. Gli altri sono Cina, Germania, Corea del Sud e Giappone, mentre Francia, Regno Unito e Stati Uniti ci guardano da lontano. Un primato che parla di competitività delle imprese italiane nei più diversi settori: dal legno arredo alla nautica, dall’agroalimentare alla green economy, dalle rinnovabili alla cultura.

Con 10 miliardi di dollari di surplus l’industria italiana del Legno Arredo è seconda nella graduatoria internazionale per saldo della bilancia commerciale, preceduta solamente dalla Cina (80 mld) ma davanti ai competitor polacchi (9 mld), messicani (6 mld), vietnamiti (5 mld) e tedeschi (-2,1 mld). Nella nautica siamo addirittura primi con oltre un quinto dell’export globale e non abbiamo rivali per numero ed eterogeneità di prodotti agroalimentari distintivi.

Questa è l’Italia che Fondazione Symbola racconta in  “L’Italia in 10 selfie. 2016 -  Una nuova economia per affrontare la crisi, protagonisti della sfida del clima”, dossier che sarà diffuso nei prossimi giorni e di cui qui si dà un’anticipazione. Un documento che guarda al paese reale, fotografa i talenti dell’Italia e dimostra numeri alla mano che il Belpaese è già protagonista di quel cambiamento verso una società e un’economia più sostenibili e a misura d’uomo sollecitato anche dalla Cop21.

d300304.jpg“L’accordo sul clima di Parigi – spiega il presidente di Fondazione Symbola Ermete Realacci nella premessa di L’Italia in 10 selfie 2016 – è solo un primo passo, ma segna un cambio di rotta prima impensabile e propone grandi opportunità. L’Italia può coglierle se scommette sui suoi talenti migliori, sulla prima fonte di energia rinnovabile e non inquinante, di cui non è avara, che è l’intelligenza umana”.

Le misure per favorire la green economy e raggiungere gli obiettivi fissati alla Cop21 di Parigi, sottolinea inoltre Realacci, coincidono largamente con quelle che servono per combattere lo smog. A partire da un potenziamento del trasporto pubblico, dalla scommessa su mezzi più puliti e su forme di mobilità sostenibile e da una maggiore efficienza nel riscaldamento, oltre che da un investimento deciso in rinnovabili e produzioni più green.

Ecco i 10 selfie da cui partire per sfidare la crisi ed essere protagonisti del cambiamento:

Selfie n. 1 Dalla green economy il turbo per le imprese italiane. Sono 372.000 aziende italiane (il 24,5% dell’imprenditoria extra-agricola, nella manifattura addirittura il 32%) che durante la crisi hanno scommesso sulla green economy - che vale 102.497 mln di € di valore aggiunto, il 10,3% dell’economia nazionale. Con vantaggi competitivi in termini di export (43,4% delle imprese manifatturiere eco-investitrici esporta stabilmente, contro il 25,5% delle altre) e di innovazione (il 30,7% ha sviluppato nuovi prodotti o nuovi servizi, contro il 16,7%).

Selfie n. 2 L’Italia è uno dei soli cinque paesi al mondo che vanta un surplus manifatturiero sopra i 100 mld di dollari. Nel 2014, con un surplus commerciale manifatturiero con l’estero di 134 mld di dollari (erano 113 nel 2012), si conferma il ruolo di punta del nostro Paese nell’industria mondiale. Non si può dire lo stesso di paesi come Francia (-35 mld), Regno Unito (-129 mld), Usa (-589 mld).

Selfie n. 3 Le imprese italiane sono tra le più competitive al mondo. Su un totale di 5.117 prodotti - il massimo livello di disaggregazione statistica del commercio mondiale - nel 2013 l’Italia si è piazzata prima, seconda o terza al mondo per attivo commerciale con l’estero in ben 928: circa uno su cinque.

Selfie n. 4 Il nostro paese è all’avanguardia nel mondo per le fonti di energia rinnovabile. L’Italia è primo paese al mondo per contributo del fotovoltaico nel mix elettrico nazionale (7,9%, dati relativi al 2013), meglio di Grecia (7,6%) e Germania (7%), ma anche del Giappone (sotto il 3%) di Usa e Cina (meno dell’1%).

Selfie n. 5 L’industria italiana del legno arredo è seconda al mondo per surplus commerciale. Con 10 mld di dollari di surplus l’industria italiana del Legno Arredo è seconda nella graduatoria internazionale per saldo della bilancia commerciale, preceduta solamente dalla Cina (80 mld) ma davanti ai competitor polacchi (9 mld), messicani (6 mld), vietnamiti (5 mld) e tedeschi (-2,1 mld).

Selfie n. 6 per 89 prodotti il nostro paese è leader dell’agroalimentare nel mondo, e vanta l’agricoltura più sostenibile. Tra i prodotti dell’agroalimentare italiano, ben 27 non hanno rivali sui mercati internazionali. Dalla pasta ai pomodori e altri ortaggi, da aceto e olio ai fagioli, alle ciliegie: tutti campioni assoluti nelle quote di mercato mondiale. E ce ne sono altri 62 per i quali siamo secondi o terzi: siamo sul podio nel commercio mondiale, insomma, per ben 89 prodotti. Quest’anno l’export agroalimentare è cresciuto di 8 punti percentuali nei primi 9 mesi, a quota 27 mld di euro.

Selfie n. 7 Italia prima nella nautica con un quinto dell’export globale. Oltre un quinto della domanda internazionale di prodotti della nautica da diporto è assorbito dal made in Italy. Risultato che fa della nautica italiana la prima al mondo per quote di mercato, coi principali competitor che ci seguono a distanza: gli Usa col 14,5% del mercato e la Germania con l’11,4%.

Selfie n. 8 Il sistema produttivo italiano leader in Europa in efficienza dei consumi e riduzione delle emissioni. Il modello produttivo italiano è tra i più innovativi ed efficienti in campo ambientale.  A partire dai consumi energetici e dalle emissioni inquinanti: con 15 tonnellate di petrolio equivalente per milione di € prodotto, tra i big player europei solo il Regno Unito (12 t) - dove finanza e servizi giocano però un ruolo molto importante - fa meglio dell’Italia, paese manifatturiero. Che si colloca davanti a Francia (16), Spagna e Germania (18).

Selfie n.9 Le nostre imprese campioni nella riduzione dei rifiuti e nell’economia circolare. Il nostro Paese è campione europeo nella riduzione degli scarti nel sistema produttivo, leader nell’industria del riciclo e portabandiera dell’economia circolare. Con 40,1 tonnellate di rifiuti ogni milioni di euro prodotto l’Italia è ben più efficiente di Regno Unito (49,8), Spagna (50,1), Germania (63,7), Francia (83,5). A fronte di un avvio a recupero industriale di oltre 163 mln di tonnellate di rifiuti su scala europea, nel nostro Paese ne sono stati recuperati 25 mln, il valore assoluto più elevato tra tutti i paesi del continente (in Germania sono 23).

Selfie n. 10 Cultura, bellezza e creatività per competere. Alla filiera della cultura - 443mila aziende, il 7,3% del totale nazionale, che danno lavoro al 5,9% del totale degli occupati in Italia, 1,4 mln di persone - l’Italia deve 84 mld di €, il 5,8% della ricchezza prodotta. Questi 84 mld ne mettono in moto altri 143 nel resto dell’economia: 1,7 € per ogni € prodotto dalla cultura. Si arriva così a 227 mld prodotti dall’intera filiera culturale, col turismo come principale beneficiario di questo effetto volano.

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Ermete Realacci
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