Madamina il catalogo è questo. Pronto il nuovo elenco dei sussidi. Alcuni sono meno sussidi di altri
Quinta edizione del documento biennale del ministero dell’Ambiente. Questa volta dai sussidi ambientalmente dannosi sono stati tolti gli sconti taglia-bollette e taglia-accise
È stata pubblicata l’attesa relazione del ministero dell’Ambiente sui sussidi ambientalmente dannosi e favorevoli, Sad e Saf. È la quinta edizione, ed era molto attesa perché alcune organizzazioni ecologiste e una parte dell’opinione pubblica da alcuni mesi si sofferma sul tema dei cosiddetti “sussidi ai fossili”.
Il documento non dissolve le ambiguità sul tema; anzi ne aggiunge. Per esempio, sono stati tolti dalla voce dei sussidi ambientalmente dannosi gli incentivi fiscali al consumo di combustibili fossili introdotti con la pandemia del 2020 e poi con la crisi energetica del 2022.
Inoltre sono classificati fra i sussidi le penalizzazioni fiscali più severe, per esempio quella contro la benzina, che viene invece ritenuta un sussidio al gasolio.
Tra il quarto trimestre del 2021 e il secondo trimestre 2022 il governo Draghi ha adottato 25 misure da 17,7 miliardi di euro complessivi per contenere il costo dell'elettricità, del gas naturale e dei carburanti. Alcune di queste misure – come l'Iva agevolata sul gas naturale – sono ancora in vigore.
“Se l’intuizione di eliminare i sussidi ambientalmente dannosi è chiara, forte e scientificamente robusta – spiega il documento – la decisione politica è più difficile. Vi sono interessi preesistenti, agevolazioni non più necessarie, transizioni da assicurare in settori vulnerabili. L’idea di riformare i sussidi ambientalmente dannosi nell’ambito di uno sforzo collettivo e solidale di revisione delle spese fiscali potrebbe essere un percorso da seguire, evitando che ciascun gruppo di beneficiari debba difendere il proprio interesse particolare contro l’interesse generale”.
In particolare, il documento stima in 18,6 miliardi di euro i sussidi ambientalmente favorevoli nel 2021. I Sussidi ambientalmente dannosi invece sono stimati a 22,4 miliardi di euro nel 2021, di cui 14,5 sono attribuiti all’uso di combustibili fossili. Quelli di incerta classificazione sono 11,5.
"La direzione ora è segnata", si legge nella presentazione firmata dal ministro, Gilberto Pichetto, per una rimodulazione dei sussidi, "prevedendo ove possibile la trasformazione dei Sad (dannosi) in Saf (favorevoli). I capisaldi per una riforma qualificante saranno i principi di gradualità e di compensazione, per consentire ai settori produttivi di sviluppare e sperimentare nuove soluzioni senza perdere in competitività, in particolare per i comparti più dipendenti dai combustibili fossili". Per il ministro, "l’eliminazione progressiva, certa e senza impatti negativi, dei sussidi ambientalmente dannosi è dunque necessaria e urgente non solo per la tutela dell’ambiente e della nostra qualità della vita, ma anche per sostenere lo sviluppo di nuove filiere industriali nell’economia della sostenibilità, uscendo da pratiche inquinanti o energivore".