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Mari amari. In Francia l’invasione di stelle marine fa strage di capesante

where Parigi (Francia) when Lun, 21/12/2020 who roberto

I pescatori bretoni in queste settimane raccolgono tante stelle di mare predatrici e poche conchiglie abitate dai pregiati molluschi

Un’invasione di stelle marine nei maristelle-capesante_0.jpg bretoni sta facendo strage di capesante, molluschi bivalvi di cui vanno ghiotti i francesi per i cenoni di Natale e Capodanno, ma di cui vanno ghiotte anche le stelle di mare. Le conchiglie di San Giacomo, in veneto capesante, in francese coquilles Saint-Jacques, allevate e raccolte soprattutto in Bretagna, sono vittime dell’invasione di marthasterias glacialis, il grande echinoderma dal corpo stellato ricco di spine diffuso anche nel Mediterraneo. Questo animale si nutre in prevalenza di molluschi come cozze, ostriche e soprattutto capesante; con i bracci avvolge la conchiglia delle prede e ne forza le valve per mangiarne il corpo carnoso.
 
Un piatto bretone
In Francia le conchiglie di San Giacomo entrano nel menù delle feste di fine anno in moltissime preparazioni diverse, ma quella più comune è quella della cucina bretone con cipolla, prezzemolo e burro fuso. Ma i pescatori bretoni in queste settimane raccolgono tante stelle di mare e poche conchiglie abitate dai molluschi. "Non resta più niente, le stelle si sono mangiate tutto", lamenta un pescatore intervistato dal quotidiano parigino Le Monde.
Dalla costa della penisola del Quiberon e nella regione del Morbihan un raccolto medio di 300 chili per uscita ora è ridotto a un quarto, un’ottantina di chili.
Nel 2017 un’altra specie invasiva aveva aggredito i molluschi bivalvi della costa bretone, facendo strage delle famose cozze bretoni (le moule) e delle pregiate ostriche, devastando il 70% dei bivalvi allevati. L’unica - debole - arma per gli allevatori di molluschi è pescare quante più selle marine possibile, in modo da ridurre il numero di predatori, ma gli echinodermi raccolti non hanno alcun interesse commerciale né sono un ingrediente per settori chimici, cosmetici, energetici o agricoli.
 
Sotto accusa la salinità dell’oceano
Quale il motivo della proliferazione di questi eleganti ma voraci animali? Più che il riscaldamento globale, a essere chiamato in causa dai ricercatori è stata più volte la mancanza di piogge e quindi di correnti di acqua dolce che temperano la salinità dell'acqua. A questo, si aggiunge la proliferazione di allevamenti di ostriche e cozze che attirano stelle marine e altri predatori.

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