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Quelli che no. Tre organizzazioni denunciano per danni alla salute la raffineria Eni di Livorno

where Livorno when Mar, 19/04/2022 who roberto

Greenpeace Italia, Medicina Democratica e Pro Natura sospettano che siano fuorilegge eventuali danni alla salute nel quartiere Stagno in comune di Collesalvetti

Un esposto alla Procura di Livornoraffineria-livorno.jpg è stato presentato da Greenpeace Italia, Medicina Democratica e Pro Natura: oggetto è la richiesta urgente di verifiche e approfondimenti sull'impatto delle emissioni ambientali della raffineria dell’Eni nell’ipotesi che abbiano avuto effetti sulla salute delle popolazioni delle zone limitrofe, in particolare del quartiere Stagno (Comune di Collesalvetti). L'esposto, presentato dall'avvocato Riccardo Gambi di Lucca, per conto delle tre organizzazioni, è corredato da diversi allegati, frutto di indagini e di numerosi elementi raccolti secondo i quali, pur se condotti nel rispetto delle regole, siano fuorilegge gli eventuali danni alla salute attribuibili alle attività umane. “Le evidenze epidemiologiche confermano un pesante impatto sulla salute dei residenti in queste zone - afferma Marco Caldiroli, presidente di Medicina Democratica - : è necessario e urgente effettuare ulteriori approfondimenti proprio nel quartiere Stagno”.
 
L’incendio del novembre scorso
La raffineria è tornata a destare preoccupazione con l’incendio del 30 novembre 2021 nei forni per la produzione di lubrificanti: l’incidente non aveva provocato danni per i lavoratori ma molti sospettano un inquinamento di una vasta area intorno agli impianti. “Nei mesi scorsi avevamo già denunciato pubblicamente che gli interventi di bonifica nel sito della raffineria sono, scandalosamente, fermi”, dice Giuseppe Ungherese, responsabile della Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia. “Nulla è stato realizzato e ci sono solo pochi progetti di intervento che riguardano appena il 5 per cento per i terreni e lo 0 per cento delle falde”.
Mauro Furlani, presidente della federazione nazionale Pro Natura, sottolinea che “le condizioni della ultima autorizzazione integrata ambientale della raffineria sono inadeguate e non attuano correttamente la politica europea sulla riduzione e prevenzione integrata dell’inquinamento”.

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