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Nucleare. Fermi tutti. Il ministro: basta con il deposito nazionale, viva i depositi locali

where Torino when Lun, 12/05/2025 who roberto

Pichetto: “Più siti per stoccare le scorie, la carta delle aree idonee è superata”. Il caso della Sardegna, che pretende di non avere depositi per i rifiuti radioattivi prodotti sul suo territorio e li piazza alle altre regioni italiane. Il commento di Fare Verde.

Stop al deposito unico di scoriesustnuclear-wastestory-creditmase.jpg nucleari? Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto, intervenuto a un dibattito sull’energia organizzato dal quotidiano “La Stampa”. “Stiamo studiando nuovi depositi di rifiuti radioattivi a bassa intensità. Abbiamo ormai scartato l'idea di un centro unico, perché è illogico a livello di efficienza, ma si può pensare di andare avanti con i 22 già esistenti”, ha detto Pichetto.
La carta nazionale dei siti idonei “è ormai superata. Inizio a scartare l'ipotesi dei miei predecessori perché mi sembra illogico a livello di efficienza e funzionalità aver un solo centro a livello nazionale: significherebbe far viaggiare ogni giorno i rifiuti da Torino a Palermo. Anche la carta nazionale dei 51 siti idonei è ormai superata. Ecco perché la valutazione che sto facendo a livello ministeriale è creare più depositi, oppure andare avanti su quelli già esistenti”.
“Il 70-80% degli ospedali – racconta Pichetto - anche quelli più piccoli, trattengono la maggior parte dei rifiuti che producono. Dobbiamo liberarli. Ma anche se un giorno deciderete di rimodernare il vostro ufficio e toglierete l’antifumo, quell’apparecchio dovrà andare da qualche parte”.
“Al referendum del 1997 ho votato convintamente sì, anche perché ero dell’unico partito dichiaratamente a favore, quello repubblicano. Feci campagna elettorale, eravamo convinti di vincere. E ci credo anche per il futuro, dove il modello non è quello del passato. Dobbiamo creare tutte le condizioni per un mix energetico, compreso il nucleare, con il gas di transito. Questa è la nostra sfida. E se nel futuro il nucleare costerà di più del fotovoltaico, saranno le leggi del mercato a decidere”.
 
Fare Verde
L’associazione ambientalista Fare Verde vicina alla destra concorda con le dichiarazioni del ministro Pichetto: “Condividiamo la posizione del ministro Pichetto relative all’orientamento del governo nazionale di abbandonare il vecchio progetto del deposito unico e di realizzare impianti di dimensioni minori e vicini ai luoghi dove sono prodotti i rifiuti nucleari. Questa è da sempre la posizione espressa dalla nostra associazione. Depositi piccoli e sicuri, rispettosi dell’ambiente e della salute pubblica, meno costosi e più facilmente controllabili, senza trasportare in giro per l’Italia i rifiuti radioattivi”, afferma l’avvocato Savino Gambatesa, presidente nazionale di Fare Verde.
 
Il caso Sardegna
La Sardegna è quella regione che pretende di non avere depositi per i rifiuti radioattivi prodotti sul suo territorio e li piazza, spedendoli via nave, alle altre regioni italiane. Si è tenuto a Cagliari il vertice di maggioranza della Regione Sardegna per concordare una posizione univoca sul disegno di legge di delega al Governo in materia di energia nucleare sostenibile. Riuniti nella sala stampa della sede della Regione, al tavolo hanno partecipato la presidente Alessandra Todde insieme a tutti gli assessori coinvolti dalla delega – Rosanna Laconi dell’Ambiente, Emanuele Canu dell’Industria, Francesco Spanedda dell’Urbanistica, Armando Bartolazzi della Sanità e Ilaria Portas, della Cultura, insieme ai capigruppo di maggioranza e al presidente del Consiglio Regionale, Piero Comandini.
Nell’introduzione, la presidente Todde ha affermato che il testo del governo è “una delega in bianco, che taglia tutte le prerogative delle Regioni in materia di energia. Ciò vale a maggior ragione per la Sardegna che, come regione a statuto speciale, ha competenza primaria sull’urbanistica. Una legge amplissima e onnicomprensiva che va dalla costruzione delle centrali alla ricerca, dalle ricadute sanitarie a quelle sul piano urbanistico e paesaggistico, una legge che interviene in modo subdolo anche sulle energie rinnovabili e che soprattutto arriva da un governo che da un lato spinge sull’autonomia differenziata e qui invece al contrario vuole accentrare ogni potere e competenza a livello nazionale su un tema così importante come quello energetico e in particolare sul nucleare”.
La presidente ha proposto “una posizione politica che, come sul deposito nazionale sulle scorie nucleari, dica che la nostra è una regione che non può accettare che a livello centrale venga deciso se, come e dove inserire il nucleare tra le strategie energetiche, e questo non certo per preclusioni ideologiche o per opportunità politica, ma perché la tecnologia attualmente disponibile non dà abbastanza garanzie, visto che i cosiddetti impianti di quarta generazione non esistono e quelli attuali implicano ancora la produzione di scorie nucleari”.
La posizione della presidente Alessandra Todde è stata appoggiata da tutti i gruppi di maggioranza.

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