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Nucleare. Si dimette l’ad della Sogin. Il presidente chiede una proroga

where Roma when Lun, 02/11/2015 who roberto

È scaduto il termine per presentare il piano di investimenti all’Autorità dell’energia. Il presidente Zollino convoca un Cda urgente. Il programma del deposito nazionale

L’amministratore delegato della Sogin, la società di gestione dell’ereditàgiuseppezollino-presidentesogin2.jpg nucleare italiana, si è dimesso per protesta con il presidente Giuseppe Zollino, il quale ha convocato in seduta straordinaria dopo mesi di inattività il cda. Il consiglio d’amministrazione ha dato mandato al presidente Zollino di chiedere all'Autorità per l'energia, il gas e le risorse idriche una proroga per la presentazione del piano quadriennale delle attività, il cui termine è scaduto il 31 ottobre.
Informazione, partecipazione e trasparenza "per arrivare a scelte condivise". Questi i principi indicati dal presidente della Sogin, Giuseppe Zollino (nella foto), che porteranno alla scelta dell'area in cui realizzare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi. Il tema è stato affrontato all'assemblea annuale dell'Anci, a Torino, dove il processo decisionale è stato illustrato per la prima volta a sindaci, associazioni di categoria, rappresentanti del mondo ambientalista, medico e scientifico. "Nostro compito - ha detto Zollino - non è decidere dove si farà il deposito e il parco tecnologico, ma spiegare a tutti gli aspetti connessi alla sua realizzazione e cosa significhi ospitare questa infrastruttura ambientale".
La localizzazione "sarà frutto di un percorso di condivisione", ha aggiunto Zollino, che prevede una serie di seminari regionali e uno nazionale. Al momento sono state individuate decine di aree potenzialmente idonee riunite in una carta in attesa del nulla osta ministeriale per la pubblicazione. In seguito ci saranno quattro mesi di consultazione e ulteriori approfondimenti, in base alle osservazioni raccolte che porteranno alla carta delle aree idonee. A questo punto gli enti locali interessati potranno presentare una manifestazione d'interesse non vincolante.
Legambiente - “Nella partita della messa in sicurezza e dello smaltimento dei rifiuti radioattivi in Italia, è necessario e urgente realizzare un deposito unico nazionale di un certo tipo, che accolga solo scorie di bassa e media radioattività e non quelle ad alta radioattività. Quest'ultime non possono essere gestite in Italia, nemmeno temporaneamente, ma come prevede la direttiva europea possono essere, invece, accolte in un deposito internazionale a livello europeo”. È l'appello lanciato dalla Legambiente. Secondo Giorgio Zampetti, responsabile scientifico della Legambiente, “sul percorso avviato fino ad oggi e che dovrà portare all'individuazione del sito siamo molto preoccupati perché c'è poca trasparenza, ci sono forti ritardi, non c'è certezza sui tempi e mancano controllo e garanzia”.
I dati sui rifiuti - Dopo la chiusura delle centrali nucleari, in Italia sono rimasti 90.000 mila metri cubi di scorie radioattive, di cui il 60% derivanti dallo smantellamento delle centrali nucleari e il restante 40% dalle attività medico industriali, che continueranno a produrre rifiuti radioattivi anche in futuro. Sul totale sono, poi, 15mila metri cubi di scorie ad alta radioattività.
Il M5S - "Le dimissioni di Riccardo Casale rappresentano l'ultimo tassello di un percorso tutto in negativo che riguarda la gestione della messa in sicurezza degli impianti nucleari, compresa la realizzazione del deposito nazionale per le scorie". Lo dichiarano i deputati e senatori del M5S delle Commissioni Ambiente, Attività produttive e Industria in merito alle dimissioni dell'amministratore delegato della Sogin. "È evidente - proseguono i deputati Cinque Stelle - che il disagio all'interno della Sogin rispecchia perfettamente la situazione di stallo della road map che il Governo si era impegnato a rispettare". In questo quadro, continuano i parlamentari, le dimissioni di Casale ci lasciano intravedere un disagio che non investe soltanto l'operato del CdA della Sogin, ma si estende alla dolosa inoperatività del Governo.

immagini
giuseppe zollino, presidente sogin
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