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Nucleare. Sogin spedisce in Slovacchia le scorie della centrale atomica di Caorso

where Caorso (Piacenza) when Lun, 03/02/2020 who roberto

Avviata l’ultima fase del programma di trasferimento dei fusti all'impianto slovacco, la cui conclusione è prevista nel 2022. Costo 37 milioni di euro

È partito giorni fa il primo dei scorie-nucleari.jpg33 trasporti previsti per il trasferimento di circa 5.600 fusti, contenenti resine e fanghi radioattivi, dalla centrale nucleare di Caorso (Piacenza) all'impianto di Bohunice, in Slovacchia, per il loro trattamento e condizionamento. Il valore complessivo delle attività di trasferimento e trattamento dei fusti radioattivi e di rientro dei manufatti condizionati è di 37 milioni di euro.

I primi 162 fusti
Sogin ha così avviato la seconda e ultima fase del programma di trasferimento dei fusti all'impianto slovacco, la cui conclusione è prevista nel 2022. Sistemati in quattro container, i primi 162 fusti sono stati allontanati su due mezzi stradali, sotto il controllo delle diverse Autorità preposte.
Il trattamento a Bohunice
Le resine a scambio ionico e i fanghi, rifiuti radioattivi prodotti durante il pregresso esercizio della centrale, saranno sottoposti a incenerimento e condizionamento, con una riduzione del loro volume del 90% (130 mc rispetto all'iniziale volume di 1.290 mc). Al termine, i manufatti finali rientreranno a Caorso e saranno stoccati nei depositi temporanei del sito, pronti per il conferimento al Deposito Nazionale.
Nuovi depositi
Il trasferimento di questi rifiuti, che in volume rappresentano circa il 70% di quelli stoccati oggi nel sito, consentirà di svuotare i 3 depositi temporanei per procedere al loro adeguamento agli attuali standard di sicurezza, senza così dover realizzare altre strutture di stoccaggio.
Inoltre, lo svuotamento dei tre depositi permetterà il riavvio e la velocizzazione del decommissioning dell'impianto, garantendo i più alti standard di sicurezza.
Le prove sperimentali
Una prima fase ha riguardato l'invio, nel giugno 2018, di 336 fusti per eseguire le "prove a caldo" dell'impianto slovacco, con la produzione di primi manufatti finali. L'esito positivo delle prove ha consentito l'approvazione del piano operativo e l'autorizzazione alla spedizione e al trattamento dei restanti rifiuti previsti nel progetto.

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