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Il pianeta ha la febbre. Giuste le previsioni del 1999 sull’aumento della temperatura

where Oxford (Inghilterra) when Mar, 02/04/2013 who michele

La conferma in uno studio dell’università di Oxford. Il Nobel Rubbia: “L’unica soluzione realizzabile è la riduzione della produzione di CO2 e l’utilizzo delle energie alternative”

Le previsioni sul riscaldamento globale fatte nel 1999 sono riuscite a predire quasi esattamente l’aumento della temperatura fino al 2012. Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista “Nature Geoscience” che, secondo l’autore, un climatologo dell’università di Oxford, conferma la bontà delle teorie sul “global warming” spesso al centro di polemiche.
Lo studio originale era stato pubblicato nel 1999 da Myles Allen, ed era uno dei primi a incrociare le simulazioni al computer con le osservazioni storiche. La conclusione era che alla fine di dicembre del 2012 la temperatura sarebbe stata di circa 0,25 gradi più alta del decennio finito nel 1996. Confrontando i valori attuali con quelli attesi, l’errore è risultato di pochi decimi di grado: “Ovviamente ci aspettiamo piccole variazioni rispetto alla tendenza al riscaldamento – spiega Allen al sito del Guardian – ma il successo della previsione ci dice che le teorie dell’influenza umana sui cambiamenti climatici sono confermate da osservazioni sperimentali”.  
“Siamo all’inizio dell’era antropogenica” – La riduzione dell’anidride carbonica è la strada maestra per “raffreddare il pianeta”. Il premio Nobel per la fisica, Carlo Rubbia, lo ha ribadito nella lectio magistralis tenuta nei giorni scorsi all’università di Urbino Carlo Bo, che gli ha conferito una laurea honoris causa in Ecologia dei cambiamenti climatici.
Rubbia ha messo in guardia i cittadini, ma soprattutto la classe politica, dal pericolo di far finta di niente di fronte al costante aumento di CO2 “che rimane nella biosfera – ha ricordato – per 35mila anni, e potrebbe provocare cambiamenti climatici disastrosi”. Accolto dal rettore Stefano Pivato e da un lunghissimo applauso degli studenti, Rubbia ha detto: “Siamo all’inizio dell’era antropogenica, quella in cui l’uomo diventa un elemento essenziale rispetto alla natura. Le attività umane stanno influenzando la temperatura della terra con un milione di milioni di tonnellate di CO2 emessa. La produzione di CO2 basterebbe a riempire il lago di Ginevra ogni quattro anni. Dal 1980 al 2000 c’è stato un aumento costante della temperatura, probabilmente determinato dalla produzione di CO2, e se non facciamo nulla non calerà da sola”.
Fra le tante soluzioni prospettate, il Nobel ritiene che “la vera e unica realizzabile sia la riduzione della produzione di CO2 e l’utilizzo delle energie alternative”.

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