torna alla home
Visitaci anche su:

Notiziario ambiente energia on-line dal 1999

Le piogge rallentano l’emergenza siccità (ma la Puglia è a secco)

where Roma when Lun, 18/05/2020 who roberto

Le piogge dei giorni scorsi e lo scioglimento delle nevi al Nord hanno interrotto il periodo di siccità. Emerge dalle analisi dell’Osservatorio Anbi sullo stato delle risorse idriche

siccita.jpgI fiumi emiliani
La situazione dall’evoluzione più preoccupante era quella dei fiumi dell’Emilia Romagna, dove prima delle piogge dei giorni scorsi il Secchia è sceso sotto al minimo storico, toccando una portata di soli 2,57 metri cubi al secondo (la precedente minima era mc/sec 2,79, ma in questo periodo dell’anno scorso era mc/sec 187,82); in grave difficoltà anche gli altri fiumi della regione (Savio, Taro, Trebbia), le cui portate sono più che dimezzate rispetto alla media storica e addirittura poco sopra il 10% di quanto registrato nel 2019.
 
Il grande Po
Resta sotto osservazione il fiume Po, la cui portata ancora non allarmante (mc/sec 1.050 al rilevamento ferrarese di Pontelagoscuro) appariva dimezzata rispetto alla media storica e inferiore allo scorso anno.
 
I fiumi veneti
Pur in leggera crescita dopo i nubifragi, si mantengono sotto media anche i principali fiumi veneti (ad eccezione del Piave): Adige -13%; Brenta -47%; Bacchiglione -60%; tali dati si accompagnano ad un mese di Aprile, che ha segnato -71% nell’andamento pluviometrico.
 
I laghi
Al Nord, si confermano in buona salute stagionale i laghi di Garda e d’Iseo; in ripresa è il lago Maggiore, mentre resta abbondantemente sotto media il lago di Como; in Piemonte, dopo un Aprile caratterizzato da -22,6% nelle precipitazioni, i principali fiumi (Dora Baltea, Tanaro, Stura di Lanzo) hanno ripreso vigore idrico con portate più che raddoppiate rispetto ad un anno fa.
 
Italia centrale

Piogge d’aprile scarse anche nell’Umbria, dove sono caduti 40,3 mm, segnando il minimo del recente quinquennio e circa la metà dello scorso anno; non va meglio nelle Marche i cui bacini, con circa 48 milioni di metri cubi d’acqua trattenuta, segnano il dato peggiore del recente quinquennio, inferiore anche al maggio 2019, considerato siccitoso. Resta positiva invece la situazione idrica del lago di Bracciano (nel Lazio) e della diga di Penne (in Abruzzo), che ha toccato il record d’invaso dal 2017 ad oggi; in linea con lo scorso anno permangono anche le disponibilità idriche in Sardegna.
 
Calabria e Puglia
Al Sud si alleggerisce la crisi idrica della Calabria (diga di Sant’Anna: poco meno di 12 milioni di metri cubi, quasi in linea con l’invaso dello scorso anno) e della Basilicata, dove comunque mancano all’appello oltre 66 milioni di metri cubi rispetto all’anno scorso; analogo è l’andamento della Sicilia, il cui deficit è sceso a -61,63 milioni di metri cubi rispetto ad un anno fa.
Resta, invece, gravissima la condizione della Puglia, il cui deficit idrico rimane attorno ai 122 milioni di metri cubi rispetto al 2019: l’irrigazione, dove avviata con la massima oculatezza, è “fino ad esaurimento delle scorte”.
 
Il commento dell’Anbi
Commenta Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi): “Riteniamo fondamentale l’azione programmatoria, che andranno a sviluppare le Autorità di Bacino Distrettuale.” “È soprattutto in questi momenti, che emerge l’importanza della gestione dell’irrigazione collettiva, garantita dai Consorzi di bonifica, promuovendo lo sviluppo delle più efficienti tecnologie ed evitando lo sfruttamento delle falde, a tutela del più generale interesse ambientale” aggiunge Massimo Gargano, direttore generale di Anbi. 

immagini
siccità
leggi anche: