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Le politiche del clima. L’Europa vara il Green Deal, obiettivo impatto zero

where Bruxelles (Belgio) when Lun, 16/12/2019 who roberto

L’Europa si candida a diventare il primo continente al mondo a impatto climatico zero entro il 2050. Investimenti per 260 miliardi. I commenti di Timmermans, M5S, Kyoto Club e WWF

La Commissione europea ha presentatoursula-von-der-leyen.jpg il Green Deal europeo - una tabella di marcia per rendere sostenibile l'economia dell'Ue, trasformando i problemi ambientali e climatici in opportunità in tutti gli ambiti e rendendo la transizione giusta e inclusiva per tutti. Il Green Deal europeo prevede una tabella di marcia con azioni per stimolare l'uso efficiente delle risorse, grazie al passaggio a un'economia circolare e pulita, arrestare i cambiamenti climatici, mettere fine alla perdita di biodiversità e ridurre l'inquinamento.
 
I settori interessati
Il Green Deal europeo riguarda tutti i settori dell'economia, in particolare i trasporti, l'energia, l'agricoltura, l'edilizia e settori industriali quali l'acciaio, il cemento, le telecomunicazioni, i prodotti tessili e le sostanze chimiche.
 
Il parere degli europei
Una grandissima maggioranza di europei ritiene che la protezione dell'ambiente sia importante (95%). E quasi 8 europei su 10 (77%) affermano che la protezione dell'ambiente può stimolare la crescita economica. I risultati del sondaggio Eurobarometro sulla posizione dei cittadini dell'UE in materia ambientale confermano l'ampio sostegno pubblico a una legislazione ambientale a livello dell'UE e al finanziamento da parte dell'UE di attività ecocompatibili.
 
Una legge europea

Per tradurre in atti legislativi l'ambizione ad essere il primo continente al mondo a emissioni zero entro il 2050, la Commissione presenterà entro 100 giorni la prima "legge europea sul clima". Per realizzare le ambizioni dell'Unione in materia di clima e ambiente, la Commissione presenterà inoltre la strategia sulla biodiversità per il 2030, la nuova strategia industriale e il piano d'azione sull'economia circolare, la strategia "Dal produttore al consumatore" per una politica alimentare sostenibile e proposte per un'Europa senza inquinamento. La Commissione intende rendere più ambiziosi gli obiettivi di emissione dell'Europa per il 2030 e fissare un percorso realistico per conseguire gli obiettivi per il 2050.
 
Investimenti per 260 miliardi
Per realizzare gli obiettivi del Green Deal europeo saranno necessari investimenti notevoli. Per conseguire gli obiettivi in materia di clima ed energia attualmente previsti per il 2030 si stima che occorreranno investimenti supplementari annui dell'ammontare di 260 miliardi di euro, pari a circa l'1,5% del PIL del 2018, per i quali sarà necessaria la mobilitazione dei settori pubblico e privato. All'inizio del 2020 la Commissione presenterà un piano di investimenti per un'Europa sostenibile per contribuire a soddisfare le esigenze di investimento. Almeno il 25% del bilancio a lungo termine dell'Ue dovrebbe essere destinato all'azione per il clima e la Banca europea per gli investimenti, la banca europea per il clima, fornirà ulteriore sostegno. Per fare sì che il settore privato contribuisca al finanziamento della transizione ecologica, nel 2020 la Commissione presenterà una strategia di finanziamento verde.
 
Tutela del clima

Lottare contro i cambiamenti climatici e il degrado ambientale è un impegno comune, ma non tutte le regioni e gli Stati membri si trovano allo stesso livello. Un meccanismo per una transizione giusta sarà utilizzato per sostenere le regioni che dipendono fortemente da attività ad alta intensità di carbonio, aiutando i cittadini più vulnerabili alla transizione, garantendo l'accesso a programmi di riqualificazione e a opportunità lavorative in nuovi settori economici.
 
Un patto per il clima

Nel marzo 2020 la Commissione lancerà un "patto per il clima" per dare ai cittadini voce in capitolo e un ruolo nella formulazione di nuove azioni, nella condivisione delle informazioni e nell'illustrazione di soluzioni di base che gli altri possano seguire. Poiché la lotta contro i cambiamenti climatici e il degrado ambientale ha dimensioni globali, anche la risposta deve essere globale. L'UE continuerà a promuovere i suoi obiettivi e le sue norme ambientali nell'ambito delle convenzioni dell'ONU sulla biodiversità e il clima e a rafforzare la sua diplomazia "verde". Il G7, il G20, le convenzioni internazionali e le relazioni bilaterali saranno utilizzati per persuadere altri soggetti ad intensificare i loro sforzi. L'UE utilizzerà inoltre la politica commerciale per garantire la sostenibilità e costituirà partenariati con i paesi vicini dei Balcani e dell'Africa per aiutarli nelle rispettive transizioni.
 
I commenti

La presidente Ursula von der Leyen (nella foto) ha osservato:
"Il Green Deal europeo è la nostra nuova strategia per la crescita - una crescita che restituisce più di quanto prende. Mostra come trasformare il nostro modo di vivere e lavorare, di produrre e consumare, per rendere più sano il nostro stile di vita e più innovative le nostre imprese. Tutti noi possiamo partecipare alla transizione e beneficiare delle opportunità che offre. Muovendoci per primi e rapidamente aiuteremo la nostra economia ad assumere la leadership a livello mondiale. Siamo determinati a fare sì che questa strategia abbia successo per il bene del pianeta e delle sue forme di vita - per il patrimonio naturale europeo, la biodiversità, le nostre foreste e i nostri mari. Mostrando al resto del mondo la nostra capacità di essere sostenibili e competitivi, possiamo convincere altri paesi a muoversi con noi”.
Il vicepresidente esecutivo Frans Timmermans ha aggiunto:
"Stiamo vivendo un'emergenza climatica e ambientale. Il Green Deal europeo costituisce un'opportunità per migliorare la salute e il benessere dei nostri concittadini, trasformando il nostro modello economico. Il piano illustra come ridurre le emissioni, ripristinare la salute del nostro ambiente naturale, proteggere la fauna selvatica, creare nuove opportunità economiche e migliorare la qualità della vita dei nostri concittadini. Tutti noi abbiamo un ruolo importante da svolgere e ogni settore industriale e paese saranno interessati da questa trasformazione. Inoltre, è nostra responsabilità fare sì che la transizione sia un processo giusto e che nessuno resti escluso dalla realizzazione del Green Deal".
 
Il Kyoto Club: non basta

"Il Green New Deal presentato da Ursula von der Leyen rappresenta il primo atto politico della nuova Commissione e indica la chiara volontà di dare centralità alla questione climatica - dice il direttore scientifico di Kyoto Club, Gianni Silvestrini - . Se a queste enunciazioni seguiranno impegni concreti, ad esempio sul versante degli investimenti e della fiscalità ambientale, dei modelli di consumo e di produzione, l'Europa tornerà al ruolo di guida mondiale della lotta climatica che si era un poco offuscato. Alcuni paesi, del resto, stanno rispondendo adeguatamente all'emergenza in atto. La Danimarca, ad esempio, la settimana scorsa ha deciso di ridurre del 70% le emissioni al 2030. Stonano invece, nell'attuale delicata fase, posizioni come quella italiana che prevede un taglio delle emissioni limitato al 37%. Dobbiamo e possiamo essere più coraggiosi. E nei prossimi mesi andranno varati alcuni provvedimenti essenziali per accelerare gli interventi di riduzione delle emissioni".
 
Il Wwf: bisogna fare di più
La comunicazione della Commissione Europea sull'European Green Deal ”riconosce chiaramente le sfide ambientali che il mondo sta affrontando e dà un nuovo impulso all'azione. Saranno comunque le proposte legislative e le politiche concrete attese nei prossimi mesi che mostreranno quanto sia articolata l'azione su cui la Commissione Europea si è attualmente impegnata per rispondere alle raccomandazioni del mondo scientifico per una trasformazione urgente e di largo respiro”, commenta il Wwf, secondo cui però “continuando a riferirsi alla crescita economica come obiettivo principale si perde un'occasione per lanciare la sfida alla crescita tradizionalmente intesa e per scegliere, quindi, un approccio consapevole degli attuali limiti del Pianeta. Difficilmente un approccio così schematico può consentire di conseguire il profondo cambiamento sistemico che è stato promesso”.
 
I Cinquestelle: serve più impegno

"Nel piano presentato da Ursula Von der Leyen rimangono tanti dubbi. La Commissione stima che avremo bisogno di 260 miliardi di euro all'anno fino al 2030 per finanziare l'European Green Deal, eppure la Corte dei Conti reputa siano necessari almeno 1.115 miliardi di euro all'anno. Purtroppo siamo ben lontani da un piano di questa portata", così l'europarlamentare del Movimento 5 Stelle Eleonora Evi durante il dibattito al Parlamento europeo.

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