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Com’è profondo il mare. Che cos’è successo a Nizza alla conferenza Onu sugli oceani

where Nizza (Francia) when Lun, 16/06/2025 who roberto

All’Un Ocean Conference 18 nuove ratifiche. Il segretario delle Nazioni Unite Guterres ha dichiarato che lo storico accordo per la protezione degli oceani è "a portata di mano”. Il sottosegretario Barbaro: “Mediterraneo patrimonio comune”. Oltre 90 Paesi ribadiscono la loro ambizione di porre fine all'inquinamento da plastica. Il Wwf: è “il minimo indispensabile”.

A Nizza 18 Paesi hanno ratificatobarbaro.jpg il trattato, portando il totale a 49, solo 11 in meno dei 60 necessari per l'entrata in vigore del Bbnj, adottato nel 2023. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha dichiarato che altri 15 Paesi hanno promesso la ratifica, rendendo l'entrata in vigore dell'accordo “un affare fatto”, potenzialmente entro la fine di quest'anno. Dopo le 18 nuove ratifiche, il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha dichiarato che l'entrata in vigore del Trattato sull'Alto Mare è “a portata di mano”, all'indomani del sostegno ricevuto a Nizza alla Conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani, e ha esortato altri Paesi a ratificarlo.
 
Il trattato Bbnj
Il trattato, che tecnicamente si chiama Accordo sulla Biodiversità al di Fuori delle Giurisdizioni Nazionali (Bbnj), fornisce un quadro giuridico per la regolamentazione delle attività in mare aperto e la creazione di aree marine protette. Durante il suo discorso alla conferenza, Guterres ha sottolineato l'opposizione esistente agli obiettivi del trattato. “Si sta avvicinando un punto di svolta, oltre il quale il recupero potrebbe diventare impossibile. E dobbiamo essere chiari. Interessi potenti ci stanno spingendo verso il baratro”, ha dichiarato. “Stiamo affrontando una dura battaglia contro un nemico chiaro. Il suo nome è avidità. Avidità che semina dubbi, nega la scienza, distorce le verità, premia la corruzione e distrugge la vita per il profitto”, ha precisato Guterres. Se entrasse in vigore, il trattato sarebbe il primo accordo internazionale legalmente vincolante per proteggere la biodiversità in alto mare, che copre quasi due terzi degli oceani del mondo.
È considerato fondamentale per contrastare la pesca eccessiva, porre fine all'inquinamento da plastica, regolamentare l'estrazione dai fondali marini e raggiungere l'obiettivo globale di conservazione “30 per 30”, che mira a proteggere il 30% degli oceani del pianeta entro il 2030.
 
La plastica
In occasione della conferenza Onu la Francia, che ha ospitato l'evento, ha lanciato un “campanello d'allarme” per riunire i Paesi a sostegno di un trattato globale giuridicamente vincolante sull'inquinamento da plastica, volto a porre fine a una delle crisi più durature della civiltà moderna. Questo sforzo per dare slancio al processo del trattato precede l'Inc-5.2 - il sesto ciclo di negoziati per un trattato globale sull'inquinamento da plastica previsto per agosto - e comprende firmatari provenienti da tutte le regioni del mondo, tra cui Cambogia, Georgia, Germania, Australia, Ghana, Tuvalu, Costa Rica, e anche l'Italia.
Dal 5 al 14 agosto i Paesi torneranno al tavolo dei negoziati per raggiungere ancora una volta un accordo su un trattato globale sull'inquinamento da plastica. I negoziati non sono riusciti a raggiungere la conclusione prevista nel dicembre dello scorso anno. I negoziati sono falliti perché diversi Paesi produttori di petrolio hanno continuato ad abusare delle regole del trattato volte a raggiungere il consenso, rifiutandosi di superare le divisioni e cercando di restringere ancora una volta la portata del trattato sulla gestione dei rifiuti piuttosto che sulla riduzione della produzione di plastica.
 
Il Wwf
"La dichiarazione congiunta, guidata dalla Francia, invia un chiaro segnale: i Paesi di tutto il mondo devono lavorare insieme per porre fine alla crisi della plastica. Ma possiamo essere chiari: ciò che è stato delineato qui è un buon inizio, ma è il minimo indispensabile per affrontare efficacemente l'inquinamento da plastica. Un trattato adatto allo scopo deve andare oltre le vaghe aspirazioni e includere una serie di misure specifiche e vincolanti, tra cui la messa al bando globale delle plastiche e delle sostanze chimiche più dannose, mezzi per sostenerne l'attuazione e un meccanismo per rafforzarle nel tempo", ha dichiarato Efraim Gomez, direttore globale per l'impatto delle politiche del Wwf Internazionale.
 
Pelagos e Barbaro
In occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani, si è celebrato a Nizza il 25° anniversario dell’Accordo Pelagos, iniziativa congiunta di Italia, Francia e Principato di Monaco per la tutela dei mammiferi marini nel Mediterraneo. L’evento, organizzato come side event ufficiale della Conferenza, ha riunito i rappresentanti delle tre parti contraenti, le delegazioni dei Comuni di Pisa e Nizza – simboli dell’impegno locale nell’attuazione dell’accordo – e organismi intergovernativi partner, tra cui la commissione Baleniera Internazionale.
“L’Accordo Pelagos è un modello di cooperazione sub-regionale che guarda al contesto globale – ha dichiarato il sottosegretario all’Ambiente Claudio Barbaro (nella foto) –. Il coinvolgimento delle comunità locali, delle aree marine protette e dei cittadini è essenziale per costruire un futuro sostenibile per il Mediterraneo e i suoi ecosistemi. La presenza, qui a Nizza, di amministrazioni comunali attivamente impegnate nella promozione degli obiettivi di Pelagos è un segnale chiaro che stiamo andando nella giusta direzione.”
Barbaro ha inoltre ricordato che l’Italia co-presiede il panel sulla cooperazione regionale.

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