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Rifiuti. End of Waste, un emendamento sblocca (in parte) la situazione

where Roma when Lun, 10/06/2019 who roberto

Il provvedimento, presentato dalla Lega nell’ambito del Decreto Sblocca Cantieri, dovrebbe riaprire le autorizzazioni ai rifiuti come “materia prima secondaria”. Soddisfazione del governo, molte le critiche

Il governo ha trovato dunque la sintesiendofwaste.jpg sbloccando lo stallo sul cosiddetto end of waste. È stato infatti approvato al Senato un emendamento al Decreto “Sblocca Cantieri” che dovrebbe chiudere l’annosa questione del mancato rilascio delle autorizzazioni al riciclo da parte di province e regioni.
 
Cosa prevede l’emendamento - Si legge testualmente che “Nelle more dell’adozione di uno o più decreti end of waste, le autorizzazioni di cui agli articoli 208, 209, 211 e di cui al Titolo III bis, parte seconda del presente decreto per il recupero dei rifiuti sono concesse dalle autorità competenti sulla base dei criteri indicati nell’allegato 1, suballegato 1, al decreto ministeriale 5 febbraio 1998; allegato 1, suballegato 1, Dm 12 giugno 2002 n. 161 e allegato 1, Dm 17 novembre 2005, n. 269″. I decreti cui fa riferimento il testo sono i decreti sul cosiddetto “recupero agevolato” nati per permettere alle imprese, in particolari condizioni, di riutilizzare i propri scarti di produzione. Il decreto 5 febbraio 1998, ad esempio, stabilisce i parametri guida di circa 200 procedure di recupero per altrettante tipologie di rifiuti. Se l’emendamento entrasse in vigore, l’elenco potrebbe essere utilizzato da province e regioni come testo di riferimento anche per valutare le richieste di autorizzazione per gli impianti di riciclo.
 
Autorizzazioni che da più di un anno non venivano rilasciate per effetto della controversa sentenza del Consiglio di Stato del febbraio 2018, che aveva stabilito che spetta allo Stato e non agli enti locali il potere di individuare le ulteriori tipologie di materiale da non considerare più come rifiuti ma come “materia prima secondaria” a valle delle operazioni di riciclo. Ovvero, scrivevano i giudici, non si può autorizzare il riciclo di una particolare tipologia di rifiuto se questa non è disciplinata da un apposito regolamento “end of waste”. 
I criteri “end of waste” sono i parametri che stabiliscono quando i materiali generati da un processo di trattamento possano essere considerati “fine rifiuto”, cioè materia prima seconda tout-court alla stregua di un normale prodotto. Ad oggi risultano disciplinati in maniera puntuale dall’Ue solo rottami ferrosi, vetro e rame, mentre l’Italia ha disciplinato i combustibili da rifiuto, il fresato d’asfalto e i prodotti assorbenti.
 
Sei regolamenti: troppo pochi, se si considera la miriade di materiali riutilizzabili che può venire fuori dai processi di riciclo. Se l’emendamento al dl “Sblocca cantieri” diventasse legge, regioni e province potrebbero fare riferimento non solo ai decreti “end of waste” ma anche alle decine di procedure di recupero contenute nei decreti sul recupero agevolato. Che, tuttavia, andrebbero aggiornati visto che risalgono ormai a venti anni fa e che nel frattempo sia le tecnologie di recupero che gli studi sui materiali hanno fatto passi da gigante. 
 
Ed ecco perché l’emendamento chiarisce che “con successivi decreti, non aventi natura regolamentare, il Ministero dell’ambiente, previo parere dell’Ispra e sentiti i Ministri dello sviluppo economico e della salute, provvede a integrare e modificare” le procedure elencate nei decreti “per consentire l’adeguamento delle operazioni di recupero all’evoluzione tecnica e tecnologica dei processi produttivi”. Al Ministero dell’Ambiente toccherà poi definire un regolamento generale che garantisca l’applicazione della normativa in maniera uniforme sul territorio nazionale.
 
Le reazioni - "Sono contento che sia stata trovata la sintesi parlamentare e che siano state accolte quasi tutte le proposte del ministero. Questa è la politica, smussare gli angoli per il bene comune. È un risultato su cui sto lavorando da quando sono diventato ministro iniziando con il costruire, con norma primaria, una specifica competenza in capo al ministero dell'ambiente. Adesso al lavoro ed entro massimo tre mesi saranno pronte le linee guida che saranno applicate da tutte le regioni". Cosi il ministro dell'Ambiente Sergio Costa commenta l'ok del Senato alla norma sull'end of waste.
 
"Finalmente, dopo un anno di battaglia parlamentare, viene approvata la disciplina dell'end of Waste, l'autorizzazione a trasformare i rifiuti in risorsa. Grazie alla Lega viene inserita nel 'Decreto Sblocca Cantieri' la norma che sblocca le attività legate al recupero e riuso dei rifiuti. È una vittoria dell'Italia che dice sì.  Torna alle Regioni la competenza ad emettere le autorizzazioni caso per caso agli impianti per il trattamento dei rifiuti. In questo modo, si supera il blocco dovuto ad una sentenza del Consiglio di stato che ha bloccato per mesi il settore più innovativo dell'economia italiana. Ringrazio di cuore la relatrice, Senatrice Faggi, il gruppo Lega in Commissione Ambiente al Senato ed il capogruppo Max Romeo che tenacemente hanno portato avanti questa battaglia". Lo dichiara Vannia Gava, sottosegretario all'ambiente.
 
"Esprimiamo grande apprezzamento per questa decisione che fa ripartire le attività di riciclo e recupero dei flussi di materiali tradizionali, che minacciavano di paralizzarsi in attesa di un chiarimento normativo da parte dello Stato". Così Claudio Andrea Gemme, presidente del gruppo tecnico Industria e Ambiente di Confindustria, commentando il via libera del Senato alla norma sull'end of waste contenuta negli emendamenti al decreto Sblocca cantieri.  "Sono state così sbloccate - spiega Gemme - le attività degli impianti già operanti e di quelli di nuova realizzazione per il recupero di materiali fondamentali come plastica, carta, vetro, metalli, ceramiche, inerti, laterizi, tessuti e molti altri, grazie ai quali, da oltre vent'anni, il nostro Paese è leader nell'economia circolare".
 
"Bisogna sfatare quanto la maggioranza ed in particolare i 5 Stelle dicono in queste ore. Non è assolutamente vero che con il decreto cosiddetto 'Sblocca cantieri' approvato in prima lettura sia stata sbloccata l'economia circolare. Dopo circa un anno e mezzo dalla sentenza del Consiglio di Stato che ha fermato il rilascio delle autorizzazioni sull'End of Waste 'caso per caso', dopo varie battaglie condotte dal mondo dell'industria, dell'ambientalismo e da noi di Forza Italia con decine di emendamenti presentati e sempre saltati a piè pari dall'attuale maggioranza, il governo con questo decreto ha dato una risposta assolutamente insufficiente al problema". Lo dichiara la vicepresidente dei senatori di Forza Italia Alessandra Gallone.
 
"End of waste, passo in avanti decisivo grazie alla Lega. Nel decreto legge 'sblocca cantieri' è stata approvata una norma da noi fortemente voluta in materia di ambiente: si evita un'emergenza nel Paese e si riparte con le attività di recupero e riciclo dei rifiuti, che anziché riempire discariche e capannoni potranno essere trasformati in materie prime secondarie, dunque in risorse". Lo dichiarano i senatori della Lega, Luca Briziarelli, capogruppo in commissione Ambiente, Paolo Arrigoni, componente della Commissione, e Antonella Faggi, relatrice del decreto legge.
 
"End of Waste. La montagna ha partorito un topolino. Dopo quasi un anno e mezzo dalla sentenza del Consiglio di stato che ha bloccato il rilascio delle autorizzazioni sull'EoW caso per caso, dopo decine di appelli dal mondo dell'industria, come dell'ambientalismo, numerosi emendamenti presentati e subito dopo ritirati, il Governo dà una risposta assolutamente insufficiente al problema." È questo il commento di FISE UNICIRCULAR (Unione Imprese dell'Economia Circolare).
 
“L'ultimo intervento emendativo sul DL Sblocca Cantieri in materia di End of Waste (EoW) àncora le imprese a provvedimenti definiti anche più di venti anni fa, ignorando l'innovazione tecnologica nel frattempo raggiunta dal nostro comparto grazie a nuovi processi produttivi a vantaggio dell'ambiente, e rimanda ad un futuro decreto indispensabili aggiornamenti”. È questo il commento di Utilitalia e FISE Assoambiente.

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