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Rifiuti nucleari, per il Wwf sul deposito nazionale bisogna assicurare la partecipazione dei cittadini

where Roma when Lun, 10/05/2021 who roberto

Presentate le osservazioni alla carta delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) e al progetto preliminare del deposito nazionale

Il deposito nazionale dei rifiuti radioattividep-naz.jpg e del combustibile esaurito è una responsabilità dalla quale il nostro Paese non può esimersi, se vuole garantire una gestione sicura di questa partita delicata, come la Commissione europea chiede all’Italia di fare. Secondo il Wwf vanno però colmate sei grandi lacune contenute nella documentazione presentata dalla Sogin per la selezione dei siti idonei e sul progetto preliminare del deposito e che il Wwf ha evidenziato in 72 pagine di Osservazioni inviate nei giorni scorsi, prima che scadesse il termine ultimo della consultazione.

“Superare queste gravi lacune è indispensabile se si vuole rendere credibile il lavoro sin qui fatto e se si vogliono compiere scelte che, garantendo la sicurezza, siano anche in grado di tutelare l’ambiente e la salute. È, inoltre, necessario che il Governo garantisca in ogni fase della procedura partecipativa il pieno coinvolgimento e la corretta informazione dell’opinione pubblica”, dice il Wwf. Nelle Osservazioni del Wwf si parte dalla constatazione che i siti dove sono stati sinora stoccati i rifiuti nel nostro paese, in particolare quelli derivanti dallo smantellamento delle centrali nucleari, non sono idonei, come segnalato dalla Commissione Europea che,dopo l’invio della lettera di seconda messa in mora del nostro Paese per la violazione della Direttiva 2011/30/Euratom, stava per deferire l’Italia alla Corte di Giustizia Europea, se non avesse avviato entro 60 giorni le procedere per definire e approvare un programma nazionale per la loro messa in sicurezza.
 
I sei limiti del Wwf
Secondo il Wwf questi sono limiti della documentazione presentata da SOGIN che mettono in discussione le indagini sin qui compiute.
Manca una descrizione degli scenari futuri, in particolare considerando gli aspetti geologici, idrogeologici e meteoclimatici, almeno all’orizzonte dei 300 anni.
Manca la descrizione dello scenario futuro, all’orizzonte dei 300 anni, di quello che potrà accadere nel Deposito Nazionale a causa degli eventi interni, esterni (naturali) e antropici.
Devono essere approfonditi e resi coerenti i criteri che hanno portato a decidere Approfondimenti ed Esclusioni.
È necessario un arricchimento dello studio delle serie storiche che riguardano gli eventi geologici, idrogeologici e meteoclimatici nelle aree considerate.
È necessario chiarire quali siano le fonti dei dati e i parametri adottati per descrivere gli aspetti antropici legati alla infrastrutturazione, alla urbanizzazione e alle dinamiche demografiche.
Deve essere approfondito lo studio sulle componenti naturalistiche, valutando con maggiore accuratezza gli impatti su habitat e specie e sui siti della Rete Natura 2000, tutelati dall’Europa.
 
I limiti alla partecipazione dei cittadini

“La partecipazione, ad oggi, appare monca. Su scelte come queste deve esserci un reale e consapevole coinvolgimento delle amministrazioni e soprattutto delle popolazioni locali, creando una grande occasione di confronto che superi i limiti di una procedura - aperta il 5 gennaio scorso e che si conclude il 5 maggio: è inaccettabile che non sia prevista la partecipazione dei soggetti portatori di interessi qualificati al Seminario Nazionale, strumento fondamentale per discutere ed eventualmente modificare le scelte in corso d’opera”, afferma il Wwf.

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