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Sette milioni di oggetti usati hanno consentito il taglio di 45.000 tonnellate di gas serra

where Milano when Lun, 25/06/2018 who michele

Lo dimostra un’indagine Mercatino-Ecoinnovazione. Le ricadute economiche sono di 40 milioni di euro

Il riuso degli oggetti consente effettivamente di tagliare le emissioni di gas serra, ora ci sono anche le prove scientifiche. Lo evidenzia un’indagine con metodologia LCA (“Life Cycle Assessment“)  promossa da  Mercatino, importante realtà italiana nel settore del riuso, in collaborazione con Ecoinnovazione, che puntava a dimostrare l’impatto “positivo” del riuso sull’ambiente e, a cascata, sull’economia locale e nazionale.  mercatino-valutazione-oggetti.jpg
Lo studio sull'impatto ambientale “positivo”, calcolato su un paniere di circa 7 milioni di oggetti movimentati nell’ultimo anno da Mercatino, ha confermato come il riuso consenta di preservare il valore dei prodotti non solo dal punto di vista materiale, ma anche da quello energetico, configurandosi così come uno dei pilastri chiave dell’economia circolare.
 
Tali oggetti, infatti, arrivano dai cittadini e sono redistribuiti nello stesso territorio con una ricaduta economica positiva stimata attorno ai 40 mln di euro rimborsati ai venditori (dato medio nazionale annuo).  Tale flusso, perfettamente circolare, sociale, territoriale e trasparente, ha permesso di recuperare negli ultimi 6 anni in Italia 55.328.883 oggetti, l’equivalente di 11.402.561 metri cubi, paragonabili a 1.266 grattacieli di 15 piani, ovvero 142.532 camion che coprono una lunghezza di 2.280 km, praticamente la distanza tra Palermo e Bruxelles.
 
“E’ sulla base di questi risultati incoraggianti per la nostra economia, per il territorio e per la sostenibilità, di cui tanto si parla, che con Legambiente abbiamo già firmato i primi due  “Protocolli d’Intesa” con i Comuni di Trapani ed Erice, e altri che a seguire intenderanno avviare la sperimentazione scientifica LCA nei propri territori – spiega Sebastiano Marinaccio, presidente Mercatino Srl. “In prima linea ci sono anche le città di Torino e Cava de’ Tirreni, oltre a Trapani ed Erice, che hanno già sottoscritto l’accordo e che riceveranno i risultati generati dal software che determina il risparmio ottenuto dal mancato conferimento in discarica di grandi volumi di oggetti da parte dei cittadini. Conseguentemente, sarà possibile ricavare la quantificazione espressa in kg e in CO2 risparmiate e applicare poi al cittadino una riduzione sulla TARI a totale discrezione dell’Amministrazione comunale, che potrà attivare anche altre forme di incentivazione personali e di interesse sociale.

“Il settore dell’usato - secondo Giorgio Zampetti, Direttore Generale di Legambiente - risponde a una precisa esigenza ambientale, cioè la riduzione della produzione dei rifiuti alla fonte. Anziché terminare la loro vita nei cassonetti, negli econcentri o in impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti, gli oggetti ancora in buono stato possono essere riutilizzati da altri soggetti, consentendo di soddisfare la domanda dei consumatori, abbattendo l’impatto generato dalla produzione o dal nuovo packaging e diminuendo sistematicamente il conferimento presso le isole ecologiche. Proprio questo ultimo aspetto ha condotto Legambiente ad approfondire il fenomeno: gli 11.402.561 m3 di oggetti venduti in 6 anni da Mercatino equivalgono al volume totale di rifiuti urbani conferiti in discarica nel 2016 in Italia.

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