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Smog. L’aria è sporca ma migliora. I nemici sono legna e diesel

where Milano when Lun, 13/03/2017 who roberto

Le polveri fini hanno registrato un calo del 4,8%, gli ossidi di azoto del 4,6%, l’anidride solforosa del 19,1% ma nell’area padana ci sono ancora troppe emissioni

L’aria lombarda, pur sporca, continuasmog.jpg a migliorare. Ma non basta. "Al di là di fluttuazioni dovute alla diversa meteorologia tra un anno e l'altro, i dati confermano un trend in continuo miglioramento sulla qualità dell'aria. Negli ultimi due mesi ci sono stati picchi simili in tutti i capoluoghi in determinati giorni, a ulteriore dimostrazione che il Bacino padano sconta caratteristiche orografiche e meteorologiche sfavorevoli. Sì dunque ad azioni strutturali, su tutto il Bacino, e non solo emergenziali. Bene la cabina di regia di Regione Lombardia e il metodo del confronto. Attenzione però che non è solo il traffico veicolare a incidere pesantemente sulla situazione della nostra aria: il riscaldamento a biomasse legnose in stufe e caminetti rappresenta un altro grande fattore di inquinamento".

A parlare è Bruno Simini, presidente dell’Arpa Lombardia, a margine dell'incontro sul protocollo sulla qualità dell'aria tenutosi a Palazzo Lombardia dove sono stati presentati gli ultimi dati sull'inquinamento atmosferico. I risultati relativi al 2012, anno del precedente inventario, e al 2014 mostrano una generale diminuzione delle emissioni dei principali inquinanti in ambito regionale: quelle relative al PM10 (polveri fini) hanno registrato un calo del 4,8%, quelle di NOX (ossidi di azoto) del 4,6%, di SO2 (anidride solforosa) del 19,1%, di COV (composti organici volatili) del 10,8%, di CO (monossido di carbonio) del 3,7%.
"Nell'ottica dei provvedimenti non strutturali, il protocollo, cui hanno aderito 111 Comuni (circa 3,8 milioni di abitanti), ha svolto perfettamente la sua funzione, creando chiarezza e coordinamento delle misure scelte. In ultimo, la sensibilità rispetto al tema - spiega il presidente di Arpa - è cresciuta: oggi se ne parla molto di più grazie proprio all'attivazione dei provvedimenti previsti a favore della qualità dell'aria".

"E' chiaro che i motori diesel, come le vecchie stufe a legna, siano oggi i fattori maggiormente impattanti sulla qualità dell'aria. Sono due grandi sfide su cui non bastano però iniziative virtuose come quelle messe in campo dalla Lombardia, a partire dalle certificazioni dei migliori apparecchi. Oggi - annota Simini - siamo al paradosso che un cittadino può comprarsi una stufa tecnologicamente arretrata e impattante per emissioni. Che cosa fare? Magari valutare a livello ministeriale l'obbligo di vendita di impianti performanti, ossia da 3 stelle in su. Un'ulteriore spinta per un cambio di passo culturale e ambientale potrebbe essere l'inversione dei prezzi di carburante tra benzina e diesel, anche se basterebbe allinearli per avere nel tempo una vendita maggiore di veicoli a benzina o ibridi, meno inquinanti".
Non è ancora sufficiente – Poche settimane fa il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, aveva commentato: "Passi in avanti li abbiamo fatti, ma ancora non è sufficiente, in alcune zone siamo ancora fuori da parametri Ue e questo mi preoccupa per la salute dei cittadini e dell'ambiente e perché il paese si espone a sanzioni molto forti. Stiamo facendo da anni un lavoro con regioni e comuni, a cui spetta la gestione della mobilità e dell’inquinamento in quei territori - continua Galletti- : mi riferisco, in particolare, ai territori della Pianura Padana. Abbiamo investito molte risorse, ci sono molte manovre in campo e ci vuole tempo".
Un incontro fra ministeri – Il mese scorso si sono incontrati il ministro Galletti con i direttori generali competenti del ministero dell’Ambiente, il viceministro ai Trasporti Riccardo Nencini, il sottosegretario allo Sviluppo Economico Antonio Gentile, il capo dipartimento del ministero delle Politiche Agricole Giuseppe Blasi. L'obiettivo dei ministeri è accelerare il percorso di attuazione della direttiva europea Nec, che prevede la definizione di un programma di misure nazionali per la qualità dell'aria, e allo stesso tempo arrivare alla chiusura dei tavoli tecnici istituiti per nuove misure di contrasto allo smog nell'area del Bacino Padano. Tra le azioni allo studio nel corso del confronto al ministero, anche l'assegnazione dell'ecobonus al 65% alle sole caldaie a biomasse che rispondano ad alti criteri di efficienza, come individuati dal Conto Termico 2.0.
È stata fatta inoltre una ricognizione sulle azioni attivate dai vari ministeri e messe a disposizione delle Regioni: dal bando per la mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro a quello sulle colonnine di ricarica elettrica, dal decreto "caldaiette" al fondo da 4,5 miliardi di euro per lo svecchiamento del parco mezzi pubblici.

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