La stampa e l’ambiente. Riscaldamento e crisi ambientale i temi più pubblicati
Presentato a Roma il Rapporto Eco Media di Pentapolis. Riscaldamento globale e crisi ambientale: questi i temi più citati dai media italiani. Segue l’economia circolare. La stampa locale è più attenta al tema ecologico, ma cresce l’interesse complessivo per l’ambiente. I giornalisti vincitori del Premio Pentapolis.
Riscaldamento globale e crisi ambientale. Sono questi i temi green più trattati dalla stampa italiana nel 2024 con oltre 1 milione di citazioni complessive apparse su web, carta stampata, radio e tv. Seguono “economia circolare” (881mila apparizioni), “biodiversità” (667mila), “risorse” (intese come risorse idriche, agricoltura, parchi che totalizzano 639mila citazioni) ed “energia” (con poco più di 630mila citazioni).
Seguono ancora il tema “Istituzioni e società” (tra cui voci come ministero dell’Ambiente e iniziative dell’associazionismo ambientale) con 357mila citazioni, e infine “Trasporti” (tra cui trasporto pubblico locale) che, come nel precedente rapporto, si colloca all’ultimo posto con 187mila frequenze.
Il 68% delle citazioni compare sul web (più di 810mila articoli), il 19% sulla stampa (229mila articoli), il 10% sulle emittenti televisive, il 3% su quelle radiofoniche.
Questi i principali risultati dell’edizione 2024 del Rapporto Eco Media 2024, giunto alla sua undicesima edizione, promosso da Pentapolis e dal web magazine Eco in Città, curato insieme con Volocom, e presentato a Roma nell’ambito degli Stati Generali dell’Informazione Ambientale, evento che ha visto la partecipazione di circa 40 speaker tra cui autorevoli esponenti della politica italiana ed europea, del giornalismo, dell’economia, della ricerca, del mondo accademico e della società civile.
L’analisi
Nel periodo di analisi (1° gennaio–31 dicembre 2024), la tematica crisi prevale su tutti i palinsesti, a eccezione della radio nel quale prevale per citazioni il tema della biodiversità. Una notazione importante riguarda il palinsesto web, che mostra un interesse maggiore per i temi economici legati all’ambiente rispetto alla tematica energia, fra le prime tre posizioni nei palinsesti stampa, radio e tv.
Canali differenti
Sulla carta stampata e all’interno del palinsesto televisivo sono le fonti locali a diffondere in misura maggiore l’informazione ambientale, mentre osservando il palinsesto radio si nota la prevalenza di radio nazionali.
Le fonti nazionali e locali più prolifiche sono risultate, per il web: ilrestodelcarlino.it, agenparl.it, adessonews.it; per la carta stampata: Il Resto del Carlino, Adige, La Gazzetta del Mezzogiorno; per la tv: Tgcom24, Rttr, Telelombardia; per la radio: Radio 24 e Radio City.
Sui social, nel periodo d’analisi specifico sulla Cop29, si rilevano quasi 2mila contenuti su X, TikTok, Facebook e Instagram. L’engagement prodotto dai post – indice del coinvolgimento degli utenti social rispetto all’oggetto dei contenuti – è di circa 960mila interazioni complessive. Il 71% delle citazioni compare su X.
Il premio
Nel corso dell’evento è stato assegnato l’XI Premio Pentapolis Giornalisti per la Sostenibilità, un riconoscimento simbolico a quei professionisti che si sono particolarmente distinti nella divulgazione, non solo scientifica, dei temi ambientali:
Web. Premio assoluto a Tommaso Perrone LifeGate; menzione per Agnese Cecchini Canale Energia.
Tv: Premio assoluto a Massimiliano Ossini Rai1; menzione per Maria Luisa Cocozza Canale5.
Carta stampata: premio assoluto a Stefano Arduini Vita; menzione per Chiara Bussi Il Sole 24 Ore.
Radio: Premio assoluto a Chiara Albicocco Radio 24; menzione per Gabriele Bertacchini Radio Pianeta 3. Agenzie di stampa: Premio assoluto a Roberto Antonini Agenzia Dire; menzione per Gianni Todini Askanews.
I commenti
“Nel 2024 abbiamo osservato un’attenzione crescente dei media mainstream per l’ambiente e la sostenibilità, ancorché non sufficiente – commenta Massimiliano Pontillo, presidente del Pentapolis Institute -. Registriamo un maggiore interesse soprattutto nei confronti di temi come l’economia circolare e l’energia rinnovabile che possono senz’altro aiutare la transizione ecologica. La stampa ha un ruolo fondamentale nel centrare gli obiettivi dettati dal Green Deal europeo e dall’Agenda 2030 dell’Onu. Sono certamente necessarie strategie condivise, un approccio sistemico, politiche integrate e azioni concrete e misurabili, ma anche un’informazione all’altezza del compito”.
“Siamo lieti di aver potuto ospitare a Esperienza Europa gli Stati Generali dell’Informazione Ambientale – ha detto Carlo Corazza, direttore dell’ufficio in Italia del Parlamento Europeo -. Collaborare a questa iniziativa significa riaffermare il ruolo strategico dell’informazione ambientale nel sensibilizzare i cittadini sulle sfide della transizione ecologica e della competitività. Promuovere un dibattito qualificato, che coinvolga giornalisti, istituzioni e società civile, è essenziale per costruire una coscienza collettiva orientata alla prosperità sostenibile”.
“L’informazione professionale – commenta Paola Spadari, segretaria del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti - sta vivendo una tumultuosa trasformazione con la rivoluzione digitale, ormai siamo tutti inondati da un mare di notizie e di stimoli, anche da fonti non qualificate. Anche l’informazione ambientale deve fare i conti con queste dinamiche: pensiamo al negazionismo sul riscaldamento globale o quello sulla crisi della biodiversità, alle fake news per ostacolare uno sviluppo sostenibile. In questo quadro il Rapporto Eco Media aiuta a comprendere le traiettorie necessarie per una informazione corretta, equilibrata e verificata. Un approccio fondamentale per offrire ai cittadini il diritto ad essere informati: vale per i temi dell’ambiente, vale per tutto”.
"L'informazione ambientale nei quotidiani e periodici - ha affermato Fabrizio Carotti, direttore generale della Fieg (Federazione italiana editori giornali) - riveste un ruolo fondamentale nell'educare e sensibilizzare l'opinione pubblica sui temi ecologici. In un'epoca segnata da riscaldamento climatico, degrado ambientale e sfide globali come la perdita di biodiversità, la qualità dell'informazione riguardante l'ambiente è di primaria importanza per orientare politiche pubbliche, scelte individuali e azioni collettive. Un ruolo che ogni giorno sfida la complessità degli argomenti trattati e la diffusione di informazioni errate o fuorvianti, spesso amplificate dalla rete, provenienti da fonti non autorevoli o da opinioni che minano la credibilità scientifica”.
“L’informazione sui temi ambientali e climatici – ha commentato Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’ASviS - soprattutto sui social media, purtroppo è fortemente influenzata dalle fake news e dalla disinformazione. Per questo è fondamentale che la stampa indipendente fornisca informazioni basate sulla scienza, in grado di consentire ai lettori una valutazione corretta sui fenomeni che accadono intorno a noi e sull’adeguatezza delle politiche”.