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​Surprais! Anche Taranto si candida per lo smantellamento della Costa Concordia

where Taranto when Lun, 27/01/2014 who michele

Inoltrata la richiesta alla società londinese che si occuperà di individuare l'impresa o la cordata imprenditoriale più idonea alle operazioni di smantellamento

Taranto è fra le realtà italiane candidate allo smantellamento della nave da crociera Costa Concordia. La locale sede di Confindustria, in collaborazione con lo Studio Severini, autore di un apposito progetto studiato ad hoc per l'operazione, ha inoltrato apposita richiesta, preventiva all'offerta vera e propria, alla società londinese che si occuperà di individuare l'impresa o la cordata imprenditoriale più idonea alle operazioni di smantellamento.
Confindustria, sulla base dello specifico know-how in possesso di buona parte dell' imprenditoria tarantina nel settore, forte di condizioni ideali dello scalo portuale in termini di profondità di fondali, con un progetto già messo a punto in virtù dell'opportunità immediatamente successiva alle operazioni di raddrizzamento del relitto, ha ritenuto di poter competere in una partita sicuramente ambiziosa ma non per questo impossibile.
A candidarsi per la realizzazione del progetto redatto sono la società consortile Smart Area (diretta emanazione di Confindustria Taranto), lo stesso Studio Severini e una società partner straniera leader nel settore.
La redazione progettuale tiene conto della verifica di specifici requisiti internazionali e di una serie di dettagli tecnici e documentali ad hoc anche di carattere ambientale che, se rispondenti alle peculiarità richieste, farebbero automaticamente assurgere Taranto, oltre che a candidata ideale per l'imponente operazione, al ruolo di laboratorio ambientale d' Italia.
La scommessa è difficile - sottolinea Confindustria Taranto in un comunicato - ma Taranto ha al momento tutte le carte in regola per poter competere con players nazionali e stranieri nella gara - a tutti gli effetti - che già si delinea attorno al progetto di smantellamento del relitto purtroppo oggi più famoso d'Italia.
Per Taranto si tratterebbe di una scommessa pari a 500 milioni di investimenti, che andrebbe ad assicurare per almeno due anni centinaia di posti di lavoro, più o meno 600 secondo le prime stime ma con un indotto non calcolabile se si tiene conto delle operazioni a valle dello smantellamento vero e proprio della nave.

immagini
Operazioni di recupero del relitto
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