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Surprais! A Cernobyl sono tornati orsi e linci: ipotesi riserva naturale

where Cernobyl (Ucraina) when Mar, 07/05/2013 who matteo

In occasione del 27esimo anniversario della più grave catastrofe del nucleare civile della storia, gli esperti aprono a un possibile recupero della zona contaminata. L’ecologista Sergej Saparenko: “Qui il mondo animale sta vivendo un boom”

Un futuro verde per Cernobyl è possibile. Almeno secondo le affermazioni di politici ed esperti che, in occasione del 27esimo anniversario della più grave catastrofe del nucleare civile della storia, hanno lasciato spazio all’ottimismo per il recupero della zona contaminata dopo l’incidente del 26 aprile 1986. Lo scrive il notiziario viedellest.eu.
Il ministro dell’Ambiente, Oleg Proskurjakov, ha annunciato che il governo ucraino, insieme con quello russo e bielorusso, ha intenzione di costituire un’area naturale protetta nelle zone colpite dalle radiazioni. Obiettivo: monitorare lo sviluppo della flora e della fauna che negli ultimi anni hanno ritrovato il loro spazio nei territori a cavallo tra i tre paesi. Una riserva transfrontaliera in cui venga coordinata la ricerca scientifica e radiobiologica sul territorio e sui suoi abitanti.
Secondo gli osservatori, infatti, la zona di esclusione intorno a Cernobyl – quella nel raggio di trenta chilometri in cui ancora oggi è vietato l’accesso senza speciali permessi – ha ripreso a prosperare in maniera sorprendente. Per l’ecologista Sergej Saparenko, “il mondo animale sta vivendo un boom”: non solo le specie comuni come conigli o volpi, ma anche animali più rari, come orso, linci e tassi, hanno ripopolato la campagna e i boschi intorno alla centrale atomica.
La proposta dell’area naturale transfrontaliera protetta è promossa con forza dalla Bielorussia, il paese con la maggiore superficie contaminata.
Non mancano però le voci critiche, come quella di Valeryj Klacenko, deputato che guida la sottocommissione per la protezione delle vittime di Cernobyl. Secondo il deputato, la zona è proibita e tale dovrebbe rimanere. Da alcuni anni, però, è possibile visitarla con tour organizzati che arrivano sino al reattore numero quattro vicino al quale è in costruzione il nuovo sarcofago di protezione.

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