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Terremoto. Oltre diecimila edifici inagibili

where Modena when Lun, 02/07/2012 who redazione

La Protezione civile e i Vigili del fuoco hanno eseguito verifiche su circa 21mila immobili. I geologi in commissione Ambiente: “La certificazione sismica dovrà contenere il Certificato di idoneità geosismica locale”

Si avvicinano a quota 21mila le verifiche relative all’agibilità degli edifici nelle zone terremotate dell’Emilia. In base ai dati forniti dalla Protezione civile, delle 20.730 strutture controllate, 7.151 sono state classificate agibili. Sono oltre diecimila quelli inagibili a vario livello.
Proseguono in parallelo le cosiddette verifiche speditive condotte dai tecnici dei Vigili del fuoco su un numero più ampio di immobili nell’area interessata dal sisma, che hanno ormai superato 51mila interventi.
“La certificazione sismica dovrà contenere il Certificato di idoneità geosismica locale”, ha chiesto Gianvito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi, in audizione alla commissione Ambiente della Camera. Il Consiglio nazionale dei geologi ha sottolineato che la normativa vigente già prevede le procedure di analisi e di verifica per gli edifici danneggiati dal sisma, così come gli studi, le indagini e le verifiche che accompagnano la progettazione e la realizzazione di opere in zona sismica. “Ma in Emilia questa normativa è cogente soltanto da luglio 2009 – ha avvertito il capo dei geologi – e pertanto le costruzioni realizzate prima di questa data potrebbero non rispondere ai criteri di sicurezza imposti delle nuove norme tecniche per le costruzioni. Pertanto risulta indispensabile, ai fini della sicurezza e della incolumità pubblica, procedere a una loro verifica che non sia soltanto strutturale, ma sia anche estesa allo studio delle amplificazioni sismiche locali e ai possibili effetti cosismici”.
Inoltre, “sulla base delle criticità rilevate sul campo durante l’emergenza – ha proseguito Graziano in commissione Ambiente – abbiamo ritenuto opportuno precisare che sarà indispensabile che tutti i comuni interessati dagli eventi sismici provvedano a verificare, ed eventualmente correggere, i propri strumenti di pianificazione urbanistica”.
Sui territori restano invariati i numeri dell’emergenza sfollati: a oltre quaranta giorni dalla prima scossa, le persone assistite dal sistema nazionale di Protezione civile tra Emilia Romagna, Lombardia e Veneto sono 11.671, 11.269 dei quali soltanto in Emilia. Nello specifico, 8.734 sono ospitati nei campi tende, 565 nelle strutture al coperto e 1.970 in strutture alberghiere.