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Dai territori. Qui Piacenza. Così si smantella la centrale atomica di Caorso

where Piacenza when Lun, 23/06/2025 who roberto

Entrano nel vivo i lavori di demolizione dell’attuale deposito dove nel 2028 sorgerà una struttura per stoccare i rifiuti a bassa e media attività. L’assessora regionale Priolo: “Passi in avanti nello smantellamento, ora è necessaria una visione condivisa e concreta di sviluppo del territorio”. Al confronto, aperto dalla sindaca Roberta Battaglia, anche i rappresentanti di Sogin, Isn, Arpae, Legambiente, sindacati e dei comuni interessati.

Sono entrati nel vivo i lavori di caorsoriunione.jpegdemolizione della copertura del deposito temporaneo Ersma dell’ex centrale nucleare di Caorso. I lavori finiranno in autunno, poi il deposito sarà completamente ristrutturato entro il 2027, pronto per entrare in esercizio nel primo semestre 2028. La nuova struttura, con una capacità fino a 2.100 metri cubi, avrà il compito di accogliere esclusivamente rifiuti a bassa e media attività prodotti esclusivamente dalla dismissione della centrale.

È la principale novità emersa dalla riunione che si è svolta nel cinema Fox di Caorso fra i componenti del Tavolo per la trasparenza sulla dismissione della centrale nucleare, convocato dall’assessora regionale all’Ambiente, Irene Priolo. All'incontro erano presenti la sindaca Roberta Battaglia, il management di Sogin (la società pubblica responsabile dello smantellamento), funzionari dell’Isin (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione) e di Arpae, e i rappresentanti dei Comuni della Bassa Piacentina, delle sigle sindacali e di Legambiente.
 
Lo smantellamento
Dallo scorso novembre sono iniziate le operazioni di rimozione dei sistemi e componenti interni al reattore. Si tratta di un passaggio cruciale, che segna l’avvio delle attività “al cuore” dell’impianto. I materiali via via smantellati saranno trasportati attraverso un corridoio confinato (“waste route”) verso l’edificio turbina, dove saranno decontaminati e ridotti di volume per lo stoccaggio.
 
Le tecnologie
La tecnica impiegata nello smantellamento è il taglio a disco e a filo diamantato, eseguito con l’ausilio di una gru. Il progetto prevede il progressivo sezionamento della copertura in blocchi di cemento armato, ciascuno con peso di circa 20 tonnellate.
Nelle operazioni Sogin adotta i migliori standard internazionali per garantire massima sicurezza e precisione. La fine della demolizione della copertura è prevista entro il prossimo autunno e produrrà complessivamente 1.860 tonnellate di cemento e materiale metallico.
Con questa attività entrano nel vivo i lavori di ristrutturazione del deposito Ersma, lungo 41 metri, largo 38 e alto 14 metri. Il progetto prevede la decontaminazione e demolizione dei sistemi e delle opere civili, tranne le strutture perimetrali esterne, e la realizzazione di una nuova planimetria interna sviluppata su due campate, lunghe 20 metri, che aumenteranno la capacità di stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Al termine saranno installati all’interno due carri ponte per la movimentazione in remoto dei manufatti e i sistemi elettrici, antincendio, di monitoraggio radiologico e di automazione e controllo.
 
Tre depositi
Il deposito temporaneo Ersma sarà internamente completamente ristrutturato e, a partire dal 2028, accoglierà esclusivamente rifiuti a bassa e media attività prodotti esclusivamente dalla dismissione della centrale. La struttura potrà ospitare fino a 2.100 metri cubi di rifiuti radioattivi di bassa e media attività prodotti esclusivamente dai lavori di dismissione della centrale di Caorso, tra i quali quelli che arriveranno dalle future operazioni di smantellamento degli internals e del vessel dell’edificio reattore.
Parallelamente, proseguono gli adeguamenti al deposito Ersba1, mentre Ersba2 è già operativo. L’adeguamento dei tre depositi consente di evitare la costruzione di nuove strutture di stoccaggio temporaneo. Al loro interno saranno accolti i rifiuti radioattivi pregressi, tra cui i residui del trattamento all’estero dei fanghi e delle resine ridotti del 90% di volume, e quelli prodotti dalle attività di decommissioning, in vista del loro successivo conferimento al Deposito Nazionale, quando sarà disponibile.
 
Formazione
Accanto a questa complessa attività di smantellamento, ha sede a Caorso la Radwaste Management School, che ha un ruolo strategico per la formazione tecnica e l’aggiornamento del personale impiegato nel settore della gestione dei rifiuti radioattivi. Sogin ha inoltre ribadito l’impegno per definire, in linea con le indicazioni ministeriali, un programma di valorizzazione industriale del sito, una volta concluso il decommissioning.

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