Torino tira il fiato. Smontato il processone sullo smog (che continua a calare da anni)
Deluso il comitato Torino Respira. Secondo i giudici non è dimostrata una correlazione fra la qualità dell’aria e gli andamenti sanitari. I dati dell’Arpa Piemonte confermano che da anni la qualità dell’aria torinese continua a migliorare, e ogni anno è migliore di quello che l’aveva preceduto e peggiore dell’anno successivo. Lo stesso accade in tutta l’area padana. I commenti. I dati Arpa Piemonte.
Lo smog cala anche a Torino da anni e insieme con l’inquinamento si smonta anche la bolla del processone avviato dalla Procura contro sette amministratori pubblici, tra i quali gli ex sindaci Chiara Appendino del Movimento Cinque Stelle e Piero Fassino del Pd e l’ex presidente della Regione Piemonte, il Pd Sergio Chiamparino.
Il fatto: dopo il proscioglimento deciso dal giudice dell’udienza preliminare, la Procura di Torino ha voluto fare un ricorso in appello contro la sentenza di proscioglimento, in modo da far riaprire il processo e da ottenere una condanna, ma la Procura generale del Piemonte ha esaminato le carte della Procura di Torino e ha deciso che è “inammissibile” il ricorso in appello. Arrabbiatissima l’associazione che aveva denunciato i sindaci, il Comitato Torino Respira.
Il processo
Diversi amministratori pubblici comunali e regionali che dal 2015 al 2019 erano responsabili del settore ambiente erano stati accusati del reato di inquinamento ambientale colposo per la qualità dell’aria di Torino. Il 18 giugno 2024 la Procura aveva aperto il procedimento, cercando di correlare l’andamento dell’inquinamento dell’aria (in calo da anni) con l’andamento della mortalità, e ha mandato le carte d’accusa al giudice dell’udienza preliminare.
Il giudice nel luglio 2024 ha respinto la richiesta di proseguire il giudizio con il dibattimento in aula e ha assolto dall’accusa gli imputati perché “il fatto non sussiste” e non sono dimostrabili né la colpevolezza né il reato. Nel settembre scorso i pubblici ministeri Vincenzo Pacileo e Gianfranco Colace avevano impugnato la decisione del Gup, chiedendo un appello, e la Corte di Appello ha fissato l’udienza per l’8 maggio scorso. La procuratrice generale Lucia Musti ha ritenuto di non insistere, ha condiviso il parere del Gup e ha deciso di non continuare con il processo.
Commenti
Roberto Mezzalama, presidente del comitato Torino Respira, ha detto: “Questo esito conferma dal mio punto di vista due cose. La prima è che la normativa italiana non permette di individuare chiaramente le responsabilità degli amministratori pubblici per la morte prematura e le malattie di migliaia di cittadine e cittadini a causa dell’inquinamento atmosferico. La seconda è la tendenza di parte della magistratura di sminuire il rilievo dei reati anche gravi commessi dai colletti bianchi e di perseguire invece con tenacia chi cerca di proteggere l’ambiente. Faremo una riflessione sui prossimi passi, perché, paradossalmente, questa decisione apre altre possibilità di azione legale anche a livello europeo”.
Silvio Viale, consigliere comunale radicale, ha detto: “L’indagine sullo smog era campata per aria. Non vi è una correlazione diretta tra l’inquinamento e i decessi in Piemonte e a Torino. L’esposto di Torino Respira si basava su ipotesi mai dimostrate, di nessun valore forense”.
Andrea Russi del Movimento Cinque Stelle ha osservato: “Chi ha firmato l’esposto pensava di contribuire alla causa ambientalista con esposti giudiziari. Il risultato è stato solo un aumento dello smog, questa volta di natura burocratica e giudiziaria”.
Per Fratelli d’Italia parla Roberto Ravello: “La decisione della procura generale di Torino, che ha rinunciato al ricorso in appello contro l'assoluzione degli amministratori coinvolti nell'inchiesta sull'inquinamento atmosferico, smaschera senza appello gli pseudoambientalisti, da anni impegnati in un'inutile caccia alle streghe”.
I dati Arpa
I dati dell’Arpa Piemonte confermano che da anni la qualità dell’aria torinese continua a migliorare, e ogni anno è migliore di quello che l’aveva preceduto e peggiore dell’anno successivo. Lo stesso accade in tutta l’area padana. In Piemonte le concentrazioni medie annue di Pm10 rilevate nel 2024 sono inferiori o uguali al 2023 nell’85% delle centraline e alla quasi totalità dei sensori rispetto all’anno 2022. Per quanto riguarda i soli analizzatori automatici, nel 2023 i superamenti erano stati rilevati in sole due stazioni di rilevamento dell’agglomerato torinese. Il numero di superamenti del 2024 risulta inferiore al 2022.
L’aria del Piemonte nel 2023: https://www.e-gazette.it/sezione/eco...
L’aria del Piemonte nel 2024: https://www.e-gazette.it/sezione/eco...