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Quelli che le trivelle. Sul piano Pitesai dalla Lombardia alla Sicilia si riattivano i comitati del “non qui”

where Milano when Lun, 21/02/2022 who roberto

Una mozione contro le perforazioni in Campania, in allerta i no-triv di Cremona, sul piede di guerra i comitati in Basilicata

L’emanazione nelle scorse settimanevallo-diano_0.jpg del piano Pitesai (Piano di Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee), piano che pone limitazioni alle attività di ricerca ed estrazione dei giacimenti di gas e petrolio, ha riattivato i comitati “no triv” che erano rimasti silenti per cinque anni, dai tempi del referendum del 2016 andato fallito per mancato raggiungimento del quorum.
 
Qui Salerno
È stata approvata all'unanimità in Consiglio Regionale della Campania la mozione presentata dal Capogruppo di Italia Viva, Tommaso Pellegrino, che chiede al Governo e alla Conferenza Stato Regioni di stralciare il Territorio del Vallo di Diano (in territorio salernitano, nella foto) dalle trivellazioni per l'estrazione di petrolio. "Il Vallo di Diano - ha dichiarato Pellegrino - è un territorio a vocazione naturalistica, ambientalista e paesaggistica di grande pregio, nel cuore del Parco Nazionale più grande d'Italia. La transizione energetica che dobbiamo mettere in campo deve andare verso il superamento delle energie ancorate ai combustibili fossili che rappresentano il passato e che vengono condannate all'unanimità dall'intera Comunità Internazionale, indicando come strada maestra quelle delle energie rinnovabili”.
 
Qui Milano
"La provincia di Cremona stocca il 40% del gas nazionale. Il problema è già serio e, se si facessero altre attività, diventerebbe più che serio", ha detto Ezio Corradi, del coordinamento No Triv Lombardia. "Abbiamo già mandato il documento del comitato No Triv nazionale a oltre cento Comuni in Lombardia, per capire se vogliono fare un ricorso o prendere una posizione determinata sulla questione del Pitesai". I Comuni destinatari, tra le province di Mantova, Cremona, Brescia, Lodi, Milano, Monza Brianza e Pavia, sono stati scelti "tra quelli - spiega Corradi - nei quali erano già presenti delle richieste di ricerca, che non si sa bene che fine abbiano fatto o che sono state sospese. Abbiamo allertato gli enti locali, per capire se vogliono aderire a un'iniziativa di carattere più ampio".
Al momento dai Comuni non sono arrivate risposte, ma intanto i no triv lombardi si preparano a informare la popolazione sui rischi delle attività legate all'estrazione, ma soprattutto allo stoccaggio del gas.
 
Qui Cremona
"Desta preoccupazione questa libertà di esplorazione, che sia a Soresina o nei comuni limitrofi, ma non si può far finta che il problema energetico non esista", replica Diego Vairani, sindaco di Soresina (Cremona). “Da una parte sono preoccupato, anche se non ho capito quando, come, dove e se si muoveranno. Dall'altra parte, però, non possiamo essere contro tutto e poi lamentarci se arriva la bolletta del gas triplicata. Una soluzione la dobbiamo trovare. E purtroppo la soluzione non sta tutta nell'energia alternativa", osserva Vairani.
 
Qui Potenza
“Dal primo momento, la posizione del governo Bardi rispetto alle politiche energetiche è stata chiara: no a nuove trivellazioni, affrancamento dalle fonti fossili e investimenti rivolti all'innovazione”. Lo ha detto l'assessore all'energia e all'ambiente, Gianni Rosa.
“Il Pitesai non ci ha colto di sorpresa - ha aggiunto - : la Regione è intervenuta attivamente nelle fasi di redazione del documento, partecipando sia alla fase di Vas che successivamente. Nell'ambito del processo di valutazione ambientale strategica (Vas), con forza è stata sottolineata l'indisponibilità del territorio lucano ad accogliere nuove attività petrolifere al di fuori delle concessioni già esistenti Val d'Agri e Gorgoglione. Anche in sede di Conferenza unificata, la Regione ha fatto valere le sue ragioni fornendo alcune preziose informazioni”.
 
Qui Palermo
“Finora l'unica cosa che si riesce a pianificare sono solo nuove trivellazioni per cercare gas e petrolio, adesso con la scusa delle tensioni internazionali e del caro bollette", dice Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia. "Praticamente i due terzi dell'Isola sono potenzialmente perforabili per cercare gas e petrolio, che tra l'altro è di scarsa qualità. Si salvano solo i Nebrodi, le Madonie e qualche area di parco. Una cosa che lascia senza parole. Perché non si lavora per individuare zone idonee in cui sviluppare le fonti rinnovabili?”
 
Qui Campobasso
Il Molise c’è, nella mappa del Pitesai, e i comitati Trivelle Zero Molise, Discoli del Sinarca e Rete della sinistra Termoli firmano già il primo manifesto: "Il Ministero della Finzione Ecologica ha ormai buttato via anche l'ultima parvenza di decenza, e svela il suo vero volto di sponsor delle multinazionali estrattive e distruttive".
Dice Marcella Stumpo, di Trivelle Zero: “Sosterremo tutte le lotte in corso in Italia contro questo modello suicida di sviluppo, e invitiamo già da ora i cittadini molisani a mobilitarsi per difendere il loro territorio da attacchi insensati, che riguardano potenzialmente più dell'80% del nostro suolo e del nostro mare".

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valle-diano
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