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Tuttosmog. Le notizie sulla qualità pessima dell’aria che respiri

where Milano when Lun, 20/01/2020 who roberto

A Roma il 60% delle emissioni viene dal traffico. Il Wwf: basta con il diesel. Lombardia a macchia di leopardo. L’Unione petrolifera contesta le contromisure

A Roma il 60% delle emissioni arrivasmog-roma.jpg dal traffico. Così Arpa Lazio e Ispra confermano il dato sulla Capitale: nel Comune di Roma le emissioni di polveri sottili in atmosfera (PM10), generate dal settore trasporti, sono pari a circa il 60% del totale; quelle generate dal riscaldamento domestico sono invece pari al 30%. I dati sono frutto degli aggiornamenti condotti nel 2019 dall'Arpa Lazio per la redazione del Piano di Risanamento della Qualità dell'Aria. La quota rimanente di emissioni (pari al 10%) riguarda altre sorgenti, come industria e settore agricolo. Il traffico, inoltre, non genera solo le emissioni di PM10 ma, nella città di Roma, è responsabile di circa il 70% delle emissioni di ossidi di azoto (NOx). Queste contribuiscono alla formazione di ulteriori polveri, il cosiddetto PM10 secondario, che si va ad aggiungere a quello emesso direttamente dai veicoli.

Il Wwf: basta con il diesel
Dice il Wwf: “In molti Paesi si stanno proponendo misure per la messa al bando della vendita dei veicoli diesel ed anche in Italia occorrerebbe prevedere scadenze precise, rivedendo il modello dei trasporti nella sua interezza, favorendo e diversificando l'offerta di trasporto pubblico pulito e dando un impulso straordinario alle infrastrutture per l'elettrificazione del trasporto. Il blocco del traffico da parte dei Sindaci in caso di superamento dei limiti delle polveri sottili è comunque un atto dovuto. I parametri sono fissati per legge ed applicano una precisa direttiva comunitaria finalizzata alla tutela della salute dei cittadini”. L’associazione sottolinea anche “il numero abnorme dei veicoli circolanti in Italia, soprattutto all'interno delle città; l'effetto monito dei blocchi del traffico e la necessità ed efficacia dei controlli; il rapporto che esiste tra emissioni e velocità dei veicoli”.

Lombardia a macchia di leopardo
In Lombardia la Legambiente protesta contro la Regione che “sta dimostrando cecità nei confronti del problema inquinamento dell'aria". Secondo l’associazione, “immobilismo è la parola d'ordine che sta caratterizzando la posizione di Regione Lombardia sulla questione emergenza smog. L'aria da inizio anno è tossica e i livelli di polveri sottili non accennano a diminuire in buona parte del territorio lombardo, eppure l'Assessore all'Ambiente Raffaele Cattaneo difende la decisione di non applicare ulteriori misure a per contrastare l'inquinamento dell'aria”.

I dati su Milano
Milano guida la classifica per i giorni di superamento della soglia critica di 50 microgrammi/mc di polveri sottili, ma è l'unica ad avere già attivato le misure di emergenza di secondo livello. A parte Sondrio, tutti i capoluoghi erano fuori legge per quanto riguarda lo stato di contaminazione atmosferica.

L’Unione petrolifera contesta le contromisure
Secondo l’Unione petrolifera nel Comune di Roma il peso delle emissioni di PM10 delle auto diesel euro 5 e 6 su quelle totali è irrilevante (nei mesi invernali 30 kg sui 20.000 kg totali ovvero lo 0,15%. Dice l’organizzazione: "Secondo i dati ACI, nel Comune di Roma circolano oltre 300 mila auto diesel euro 5 e 6. Considerando i limiti emissivi per i PM di tali auto (0,005 gr/km), con una percorrenza giornaliera media in "fascia verde" di 20 km, il loro peso nel periodo del blocco del traffico è dello 0,15%, che si dimezza (0,075%) nel caso più verosimile di una percorrenza di 10 km. In termini assoluti, le oltre 300mila auto diesel euro 5 e 6 nel percorrere 20 km possono produrre al massimo 30 kg di PM al giorno rispetto ai circa 20.000 kg totali emessi giornalmente nel Comune di Roma nel periodo invernale, in cui il riscaldamento ha un ruolo predominante. È necessario bloccare oltre 300 mila auto per un contributo alla qualità dell'aria quasi nullo o esistono misure immediate più efficaci?”

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