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I veri problemi. Il metano, che è decine di volte più dannoso della CO2, è il 10% delle emissioni italiane

where Roma when Lun, 12/12/2022 who roberto

Analisi dell’Ispra. Il 96% delle emissioni italiane di metano incombusto è dovuto a sette sorgenti. L'agricoltura ne produce il 45%, i rifiuti arrivano quasi al 40%, il 15% è dovuto al settore energia

Il metano non bruciato ha un emissioni-gas-serra_0.jpgeffetto serra decine di volte più potente della CO2, circa 80 volte più devastante per il clima entro i 20 anni e più di 20 volte dopo un secolo, e rappresenta ben il 10% delle emissioni italiane climalteranti, cioè è il gas serra più potente e più urgente da ridurre.
Il 96% delle emissioni italiane di metano incombusto è dovuto solo a sette sorgenti. L'agricoltura ne produce il 45%, i rifiuti arrivano quasi al 40%, il 15% è dovuto dal settore energetico. È quanto emerge da un rapporto dell’Ispra illustrato alla quattordicesima Conferenza nazionale per l'efficienza energetica, l'evento annuale dell'associazione ambientalista Amici della Terra. Lo studio è stato coordinato da Antonio Caputo, ricercatore di Ispra.
 
I dati dell’Agenzia internazionale dell’energia
Le emissioni mondiali di metano del settore oil and gas ammontano, secondo l'Agenzia internazionale dell'energia (Aie-Iea), a 120 milioni di tonnellate. Sono in buona parte recuperabili a costi tollerabili, come è stato dimostrato durante la conferenza dalle esperienze degli operatori intervenuti, come Snam, Olt Offshore Lng Toscana, Cig, Pietro Fiorentini, Inrete gruppo Hera, Eni, A2A.
Durante la Conferenza è emerso che in Algeria, oggi il nostro maggiore fornitore di gas, vengono bruciati in torcia oltre 10 miliardi di m3 di metano. Se recuperati, potrebbero essere aggiunti alle forniture che ci arrivano da quel paese, con minori emissioni climalteranti e maggiore sicurezza energetica nazionale.
 
Alcuni commenti
Vinicio Giuseppe Guido Peluffo, deputato del Partito democratico, membro della X Commissione, Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati, intervenuto ai lavori, sottolinea l'importanza di un approccio bipartisan che guardi ai risultati: "In Commissione Attività produttive insieme alla Commissione Ambiente proporremo un'indagine conoscitiva che guardi da vicino i risultati e il rapporto costi benefici di quelli che sono stati gli investimenti in materia edilizia e i benefici da un punto di vista dell'impatto ambientale".
Ilaria Restifo, responsabile Italia per Environmental Defense Fund Europe, affronta il tema dell’import: “Gli importatori europei possono svolgere un ruolo attivo nell'influenzare la trasmissione dei dati emissivi da parte dei loro fornitori, e indurli a aderire rapidamente alle migliori pratiche internazionali di mitigazione e misurazione delle emissioni”.
“È necessario valutare se abbiamo materie prime sufficienti per la transizione - ricorda Giovanni Brussato, ingegnere minerario degli Amici della Terra - , senza contare che non bisogna sottovalutare quanto sta accadendo nelle politiche estere in cui gli Stati Uniti d'America stanno utilizzando il basso costo di produzione di energia e di incentivi per attirare aziende dall'estero”. Un'azione ai limiti del commercio sleale, ma con cui bisogna confrontarsi quanto prima, rimarca il giornalista del Corriere della Sera Federico Fubini. Le azioni devono guardare alla filiera nel suo complesso e valorizzare il know how presente in Italia come la filiera del gas, sottolinea Andrea Arzà di Assogasliquidi. Filiera che va dalla costruzione alla produzione e che può vedere una facile collocazione grazie al biogas. Per farlo, però, rimarca il direttore generale di Proxigas Marta Bucci, è necessario lavorare affinché l’Europa non vieti insindacabilmente alcune tecnologie come i motori endotermici, scelta che bloccherebbe lo sviluppo anche dei gas green.
Tra gli altri, hanno preso la parola Alessandro Blasi (Aie-Iea), Gilberto Dialuce (Enea), Federico Musazzi (Assoclima e Assotermica), Paola Brunetto (Enel Green Power).
 
Edifici efficienti, salubri e confortevoli

Per fare efficienza energetica, la parola chiave è la sinergia tra tecnologie e vettori energetici differenti. L'integrazione serve a rispondere in modo efficace in termini di risparmio di energia e di emissioni alle esigenze del variegato parco edilizio nazionale. Un mix che, come spiega il direttore del dipartimento unità per l'Efficienza energetica dell'Enea Ilaria Bertini, può rappresentare l'elemento di transizione per un efficientamento verso una decarbonizzazione dell'edilizia civile.
"Serve un decreto che sblocchi subito i crediti incagliati del bonus 110%", rimarca Antonio Misiani, senatore del Partito Democratico e vicepresidente della 5° Commissione Bilancio del Senato, intervenuto alla Conferenza.
Per riuscire nella decarbonizzazione serve una stabilità normativa nel settore, come rimarca Geert Vos, amministratore delegato di Daikin Air Conditioning Italy. Si tratta di valorizzare il know how italiano in sistemi ibridi che, ricordano Assoclima e Assotermica, rappresenta un elemento competitivo del sistema industriale italiano. Comparto, quello delle pompe di calore, che da solo può portare mille nuovi green jobs, come rimarca Sonia Sandei responsabile elettrificazione Enel Group.
Non va infine sottovalutato il ruolo del ricambio dell'aria in edifici sensibili come scuole, ospedali e nei trasporti pubblici per tutelare la salute pubblica e prevenire nuove pandemie, come ha sottolineato nel suo intervento Angelo Spena, professore di gestione ed economia dell'energia dell'Università di Tor Vergata.
 
Compagnie petrolifere contro le dispersioni di gas

L’Assorisorse, l’associazione delle compagnie dell’upstream energetico, ha deciso di aderire all’iniziativa Aiming for Zero Methane Emissions promossa da Ogci per accelerare in modo significativo gli impegni internazionali (Global Methane Pledge) presi a seguito di Cop26 per la riduzione del 30% delle emissioni di metano entro il 2030. L’Ogci (Oil and Gas Climate Initiative) è l'organizzazione che comprende le 12 maggiori compagnie oil&gas del mondo.
Un gruppo di lavoro partecipato da tredici aziende leader in rappresentanza dell’intera filiera industriale ha analizzato le diverse azioni che vanno perseguite. Tra queste l’ottimizzazione dei metodi e delle tecnologie impiegate per la stima delle emissioni; la definizione di obiettivi raggiungibili, misurabili e rendicontabili per il contenimento delle emissioni in un orizzonte temporale definito; la definizione preventiva dei metodi di intervento e delle best practice per il contenimento delle emissioni rilevate, nell’immediato, nel breve e nel lungo termine; la valutazione complessiva degli impatti e la definizione di modalità condivise per la riconciliazione tra i dati misurati a livello di sorgente emissiva e quelli dell’intero impianto. Questa collaborazione tra gli associati di Assorisorse ha portato alla pubblicazione del white paper “L’impegno dell’industria italiana per la riduzione delle emissioni di metano” e alla partecipazione a numerosi consessi internazionali sul tema. Il presidente di Assorisorse Luigi Ciarrocchi, riguardo l’adesione all’iniziativa Aiming for Zero Methane Emissions, ha sottolineato la centralità del tema. Bjørn Otto Sverdrup, presidente del comitato esecutivo di Ogci, sottolinea: "Avere il coraggio di puntare a zero emissioni di metano è importante. Il supporto di Assorisorse, in Italia e in Europa, sarà fondamentale per l'industria energetica che si è data l'obiettivo di raggiungere zero emissioni di metano entro il 2030".
 
La ricerca dell’Ispra: https://www.isprambiente.gov.it/it/p...

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