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​Nel 2012 le aziende “green” italiane quotate crescono per fatturato e utili

where Roma when Lun, 16/12/2013 who michele

La green economy mostra anche in Italia un andamento positivo. Registrati nel 2012 una crescita media del 3% in termini di ricavi e del 13% in termini di Ebitda. Lo afferma il rapporto “Green economy on capital markets” presentato nel Green Finance Day organizzato da VedoGreen

La green economy ha mostrato anche in Italia un andamento positivo nel 2012, con una crescita media del 3% in termini di ricavi e del 13% in termini di Ebitda e con un indice “green Italia” che ha registrato una performance borsistica da inizio anno[1] pari al +20%, sovraperformando il Ftse Italia All Share che ha chiuso a +16%. Lo rende noto il rapporto “Green economy on capital markets” giunto alla terza edizione e presentato a Roma nell’ambito del Green Finance Day, evento ideato e organizzato da VedoGreen con il patrocinio di Borsa Italiana.
In base al rapporto, l’Italia “green” si conferma il Paese a più elevata marginalità (25% rispetto a una media europea del 16%). Analoga crescita si registra a livello europeo con un +10% in termini di ricavi e un +22% di Ebitda (dati 2012).
Nella compagine azionaria delle aziende green italiane predominano i capitali esteri: su un totale di 56 investitori istituzionali presenti, il 75% è straniero, principalmente di provenienza statunitense, britannica e svizzera. Tra gli investitori più attivi si segnalano Eurizon Capital, Kairos Partners, Dimensional Fund Advisors, KBC Asset Management NV, The Vanguard Group, AcomeA SGR, Sella Gestioni SGR, VG SA, Tredje AP-fonden, Bessemer Investment Management.
Lo studio è stato realizzato su un campione di 117 società green quotate sui principali listini europei, di cui 17 quotate su Borsa Italiana come Alerion CleanPower, Biancamano, Eems, Enertronica, ErgyCapital, Falck Renewables, Fintel Energia Group, Frendy Energy, Industria e Innovazione, Isagro, K.R. Energy, Kinexia, Landi Renzo, Sacom, Sadi Servizi Industriali, True Energy Wind, TerniEnergia.
Le principali strategie annunciate dalle società italiane riguardano: internazionalizzazione verso Paesi emergenti (Sud Est Asiatico, Sud America, Sud Africa) attraverso operazioni di M&A o investimenti diretti; investimenti in tecnologie innovative per l’innovazione di prodotto e di processo (efficienza produttiva); diversificazione del business in segmenti contigui; integrazione sulla catena del valore; diversificazione per Paese e tecnologia con maggiore attenzione alle possibili sinergie industriali; partnership societarie, commerciali e industriali.
 
 

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