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Anche il borgo vuol essere smart. Enel Sole porta il led ai comuni montani

where Roma when Mar, 30/04/2013 who matteo

Firmato a Roma l’accordo con l’Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani. Obiettivo, “realizzare borghi sostenibili e sicuri”

Enel Sole e l’Uncem, Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani, hanno firmato a Roma un protocollo d’intesa per lo sviluppo dell’efficienza energetica. L’accordo prevede una collaborazione diretta tra la società dell’Enel, che opera nel settore dell’illuminazione pubblica, e l’Uncem “per l’individuazione e realizzazione di attività legate al risparmio e all’efficienza nei comuni montani aderenti – annuncia una nota. – In particolare, verranno studiati appositi progetti di rifacimento e valorizzazione dell’illuminazione pubblica capaci di ridurre i consumi di energia e le emissioni di CO2, impianti di smart lighting con ricorso a tecnologie innovative e audit energetici”.
Non solo. La collaborazione riguarderà anche progetti di illuminazione artistica e di design per valorizzare il patrimonio dei comuni montani attraverso sistemi sostenibili dal punto di vista del consumo energetico.
“Il protocollo segna un ulteriore importante passo verso il miglioramento dell’efficienza energetica nei sistemi di illuminazione pubblica dei comuni italiani, e in particolare di quelli montani – afferma Giovanni Maria Pisani, direttore generale di Enel Sole. – Si tratta di un impegno che Enel Sole porta avanti con importanti risultati. Grazie all’installazione di quasi centomila sistemi di illuminazione pubblica a led Archilede in oltre 1.600 comuni italiani abbiamo realizzato un risparmio di energia di circa 24 gigawattora all’anno e un abbattimento delle emissioni di CO2 pari a circa 16.700 tonnellate”.
Per il presidente dell’Uncem, Enrico Borghi, la collaborazione “guarda alla montagna e al suo sviluppo in modo nuovo, con l’obiettivo di realizzare comunità sostenibili e sicure, responsabili dal punto di vista energetico e ambientale, inclusive e in grado di utilizzare al meglio la tecnologia per consentire l’accesso a diritti fondamentali”.

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