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Assoesco chiede l’integrazione del Piano Industria 4.0 con i Tee

where Milano when Ven, 30/06/2017 who roberto

L’associazione individua sei priorità per lo sviluppo dell'efficienza energetica

Definire una strategia che punti a far crescere la domanda di efficienzarobertoolivieri.jpg energetica, attraverso l'individuazione di obblighi/soggetti obbligati a richiedere efficientamento. È una delle priorità individuate da Assoesco per lo sviluppo dell'efficienza energetica in Italia, che punta anche sull’integrazione del Piano Industria 4.0 con i Tee, fondi di garanzia, Cabina di regia, riforma oneri di sistema, riordino normativa reti, formazione consumatori.

Ad illustrare il Position paper è stato il presidente Roberto Olivieri, riconfermato alla guida dell'associazione, al termine dell'assemblea annuale.

Tra i punti salienti Assoesco chiede di implementare una "visione di sistema" e di tradurre i principi di Industria 4.0 in "misure stabili nel tempo e coordinate (ad esempio, che iper e super ammortamento siano cumulabili con Tee, laddove non ci sia una mera sostituzione di macchinari, ma sia progettata una gestione efficiente)".

Il secondo punto riguarda il rischio finanziario, che "rappresenta un freno agli investimenti". Da qui l'esigenza di "istituire nuovi strumenti di sostegno, come un nuovo fondo di garanzia, ampliare il campo di interventi e i settori di applicabilità di quello che si intende costituire per il settore residenziale".

La terza priorità è la costituzione di una Cabina di regia istituzionale e di un Osservatorio permanente per fare fronte all'incertezza normativa, già sperimentata con i ritardi nella pubblicazione delle Linee guida sui Tee, ricordando che "non sono ancora disponibili le Guide operative e il Contratto tipo".

Il quarto tassello è una riforma tariffaria degli oneri generali di sistema focalizzata sulla generazione distribuita e sull'autoproduzione ad alto rendimento. Assoesco ritiene che "l'ipotesi B3 proposta dall'Autorità per l'energia (nuova struttura tariffaria in parte riflessiva della struttura della tariffa di rete e in parte proporzionale all'energia elettrica prelevata, secondo un parametro uniforme tra tipologie di utenza) rappresenti l'opzione in grado di minimizzare gli effetti della riforma in termini di investimenti nell'efficienza energetica, di preservazione dello sviluppo virtuoso della generazione distribuita in generale e degli impianti di cogenerazione ad alto rendimento".

Il valore sul quale applicare la quota dovuta alla potenza dovrebbe però essere "calcolato come media mensile dei picchi giornalieri e non come picco mensile", al fine di "mitigare l'applicazione della quota potenza degli oneri, in funzione della potenza media generata e auto consumata".

La quinta richiesta riguarda il riordino della normativa sulle reti, eliminando l'obbligo della connessione a un solo consumatore per il riconoscimento ad alto rendimento e favorendo la diffusione dei Sistemi di distribuzione chiusi. "Riteniamo - ha sottolineato Olivieri - che sui Sistemi efficienti di utenza si debba fare un passo verso una maggiore armonizzazione con gli altri Paesi Ue e garantire una diffusione di tali forme di risparmio, pensate soprattutto per i distretti industriali".

Infine, occorre un'attività di formazione e informazione nelle scuole, nelle università, convegni, seminari per diffondere la policy Clean Energy for All Europeans, "putting energy efficiency first".

Assoesco ricorda che il totale complessivo di investimenti in efficienza energetica realizzato in Italia nel 2016 è stato pari a circa 6,13 miliardi €. Le soluzioni maggiormente adottate nel comparto industriale sono state la cogenerazione (543 mln €) e i sistemi di combustione efficienti (482 Mln €), che da soli hanno raggiunto oltre il 50% degli investimenti complessivi del comparto.

Il tutto con importanti ricadute anche sul fronte occupazionale visto che, soprattutto dall'entrata in vigore del meccanismo dei Certificati bianchi, "si stima che gli occupati siano cresciuti di circa 7000 dipendenti all'anno".

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