torna alla home
Visitaci anche su:

Notiziario ambiente energia on-line dal 1999

Buchi energetici – Il settore pubblico spende ogni anno 2,3 miliardi di euro in riscaldamento

where Roma when Mar, 02/07/2013 who matteo

Il 63% del patrimonio edilizio italiano ha più di 35 anni: entro il 2020 l’Europa chiede la rivoluzione verde dell’edilizia con immobili a “energia quasi zero”. Le soluzioni emerse al Comfort technology roadshow di Roma

Il 63% del totale del patrimonio edilizio pubblico italiano (45mila edifici scolastici, 20mila immobili demaniali, 1.300 ospedali e 7.500 presidi extra ospedalieri, più di 13mila edifici per uffici) ha più di 35 anni. Il consumo annuo per unità di superficie, circa 250 kWh per metro quadro, è nettamente superiore alla media di quello degli altri paesi europei (la stima è del progetto europeo Brita Pubs) e questo genera una spesa annua complessiva pari a oltre 4.500 milioni di euro (dati Consip).
I numeri sono stati presentati da Mce, la mostra convegno Expocomfort, e Reed business information, in occasione dell’evento “Comfort technology – Progettare l’efficienza” che si è tenuto di recente presso la facoltà di architettura dell’università La Sapienza di Roma, terza tappa di un roadshow itinerante.
Crescono al 45% le riqualificazioni – Il nostro patrimonio edilizio è fortemente “energivoro” (circa un terzo dei consumi energetici nazionali) e di gran lunga superiore alla media dei patrimoni pubblici degli altri paesi europei. Dunque, secondo gli esperti, ha bisogno di essere ristrutturato e valorizzato per contribuire al raggiungimento dei valori soglia identificati dal pacchetto 20-20-20 imposto dal protocollo di Kyoto: basti pensare che la sola amministrazione pubblica spende ogni anno 2,3 miliardi di euro in riscaldamento. Non solo, in Europa entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a “energia quasi zero”.
Per questo il settore delle riqualificazioni rappresenterà nei prossimi anni l’elemento fondamentale per frenare la contrazione del comparto edilizio europeo, che rappresenta il 28% dell’intero settore a livello mondiale. Dal 2006 al 2011, è stato ricordato al convegno, le riqualificazioni sono già passate dal 40% al 45%.
Il futuro: servizi personalizzati – “Promuovere il miglioramento della prestazione degli edifici, sostenere la diversificazione energetica e conseguire gli obiettivi nazionali in materia ambientale saranno gli obiettivi che l’industria del comparto costruzioni, impiantistica e idrotermosanitario avrà nei prossimi anni”, ha commentato Massimiliano Pierini, business unit director di Reed Exhibitions Italia e direttore della mostra convegno Expocomfort. “Sono certo – ha aggiunto – che sarà pronta ad evolversi puntando sulla ricerca del valore aggiunto, che specialmente nel settore dell’energy technology, vuol dire servizi e soluzioni personalizzate per rispondere alle esigenze di un nuovo modo di vivere e consumare”.
In particolare, interessanti appaiono le prospettive per l’idrotermosanitario (pompe di calore, apparecchi e componenti per impianti termici, impianti per acque primarie civili e industriali, sistemi di cogenerazione) che ha assorbito il 53,7% di tutti gli interventi di rinnovo e manutenzione nel 2012.

immagini
leggi anche: