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Confartigianato, due milioni di case italiane cadono a pezzi. Una spinta dall’ecobonus

where Roma when Lun, 18/01/2016 who redazione

L’analisi rivela che nel nostro Paese quasi il 17% delle abitazioni si trovano in uno stato di conservazione mediocre o pessimo

brand.gifUn quinto delle case italiane è vecchio e in cattive condizioni. Nel nostro Paese poco più di 2 milioni di edifici residenziali, pari al 16,8% del totale, sono in mediocre o pessimo stato di conservazione. Una percentuale che sale al 21,1% per gli edifici costruiti prima del 1981. Lo rileva un’analisi condotta da Confartigianato, secondo la quale la situazione peggiora nel Mezzogiorno, dove sono più diffuse le cattive condizioni delle case. Il record negativo si registra in Sicilia, dove il 26,8% del totale degli edifici residenziali si trova in mediocre-pessimo stato di conservazione. Seguono la Calabria, con una quota del 26,2%, e la Basilicata con il 22,3%. Le cose vanno decisamente meglio in Umbria e in Trentino Aldo Adige, regioni in cui la quota di case in cattive condizioni è la più bassa d’Italia e si limita al 10,7% del totale. Segue la Toscana, dove la quota sale all’11,5%. A livello provinciale il primato negativo va a Vibo Valentia, dove è più diffuso il cattivo stato delle case (31,4% del totale), seguita da Reggio Calabria (31,3%) e Catanzaro (25,8%). Al capo opposto della classifica le provincie più ‘virtuose’ sono Prato (8,2%), Bolzano (8,5) e Siena (8,5%).

In totale in Italia si contano 12.187.698 edifici residenziali - l’84,3% degli edifici totali - con 31.208.161 abitazioni. Gli edifici comprendono case unifamiliari, ville, villette, case a schiera, palazzine in complessi residenziali e condomini o palazzine con negozi o sedi di attività economiche in genere a piano strada. I tre quarti (74,1%) degli edifici residenziali italiani sono stati costruiti prima del 1981 e hanno quindi 35 anni ed oltre di vita, mentre le realizzazioni più recenti sono il rimanente 25,9%. Le cattive condizioni delle case, oltre a mettere a rischio la sicurezza dei cittadini, contribuiscono a gonfiare la bolletta energetica delle case.

Un terzo dei consumi arrivano dal residenziale - Secondo la rilevazione di Confartigianato, infatti, il comparto residenziale determina il 28,8% dei consumi finali di energia. Più di quanto assorbono i trasporti su strada (27,7%) e l’industria (22,7%).

La spinta a migliorare la condizione delle abitazioni di molti italiani arriva dai bonus fiscali per ristrutturazioni e risparmio energetico previsti dalla legge di Stabilità.
“E’ indispensabile - sottolinea Arnaldo Redaelli, Presidente di Confartigianato Edilizia -rendere stabili e permanenti, nella misura indicata nella legge di Stabilità 2016, gli incentivi fiscali che consentono di raggiungere più obiettivi: riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio ed efficientamento energetico e difesa dell’ambiente, rilancio delle imprese delle costruzioni, emersione di attività irregolari”.

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