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Direttiva Case Green. L’appello: l’Italia non perda il treno

where Roma when Ven, 31/10/2025 who roberto

“È l’occasione per modernizzare il patrimonio edilizio riducendo sprechi, bollette e povertà energetica”. Il confronto sulla Epbd si è tenuto a Roma con Kyoto Club, Ecco e Knauf Insulation Italia.

La direttiva Case Green epbd_0.jpg(Energy performance of building directive, Epbd) è un’opportunità di rilancio per il Paese: “Chiediamo al governo di cogliere l’occasione che l’Europa offre per la modernizzazione del nostro vetusto patrimonio edilizio e al Parlamento italiano un recepimento ambizioso della norma”. È l’appello emerso dal convegno “Idee per lo sviluppo e il finanziamento di un’edilizia sostenibile, efficiente e accessibile a tutti”, promosso da Kyoto Club, Knauf Insulation Italia e Ecco, il think tank italiano per il clima, che si è svolto nei giorni scorsi a Roma.
In particolare, Francesco Ferrante, il vicepresidente del Kyoto Club, la storica associazione ambientalista, chiede che il recepimento “non si limiti al minimo sindacale ma punti a un vero salto di qualità: più efficienza energetica, meno sprechi, bollette più leggere, maggiore comfort e più lavoro verde. Dispiace constatare che nella legge di delegazione europea discussa alla Camera dei deputati non sia stata inserita l’Epbd: un’occasione mancata che va subito corretta”. Le associazioni del settore denunciano che la direttiva è stata “dimenticata” nel testo della delega, nonostante debba essere recepita entro maggio 2026 e nonostante le implicazioni strategiche per gli obiettivi di efficienza energetica nazionali.
Da anni il Kyoto Club è impegnato, insieme a Legambiente, nel progetto “Per un salto di classe”, che promuove la decarbonizzazione del patrimonio edilizio e sostiene la piena applicazione della Epbd nel nostro Paese.
 
Fare ordine tra gli incentivi
Non solo. Se in Italia la povertà energetica è un fenomeno crescente che colpisce oltre 2 milioni di famiglie, pari al 9% del totale nazionale (fonte: Oipe, Osservatorio italiano sulla povertà energetica), misure come il Piano europeo per l’edilizia abitativa a prezzi accessibili possono essere lo strumento per rendere le abitazioni più sostenibili e garantire un accesso equo alla casa per le fasce più vulnerabili della popolazione. Ma dal confronto romano è emersa la necessità di fare ordine nell’incentivazione, come volano per stimolare gli investimenti privati, ridurre i consumi energetici di cittadini e amministrazioni pubbliche e garantire un accesso ampio alle tecnologie innovative offerte dalla transizione.
 
Le tecnologie sono pronte
“Se da un lato, nel Piano nazionale energia e clima, il governo indicava la necessità di rivedere le detrazioni fiscali, tale revisione deve tenere conto delle diverse caratteristiche tecniche degli edifici e delle condizioni socioeconomiche delle famiglie”, ha spiegato Francesca Andreolli, ricercatrice senior di Ecco. “Serve una strategia coerente e sostenibile, che superi i meccanismi di incentivazione tradizionali e avvii una pluralità di interventi differenziati, capaci di raggiungere tutti e cogliere le opportunità offerte dalla transizione energetica”. Per questo, ha concluso l’esperta, è urgente “introdurre politiche strutturali a sostegno dell’efficienza energetica”.
“Con le tecnologie esistenti possiamo già ridurre i consumi e i costi per famiglie, imprese e amministrazioni pubbliche, rafforzando la competitività industriale, sostenendo la filiera delle costruzioni, migliorando la qualità della vita delle persone e contrastando la povertà energetica”, ha integrato Simone Campoli, managing director di Knauf Insulation Italia, azienda specializzata nella produzione di materiali isolanti. Ma, ha avvisato il manager, “serve una strategia nazionale condivisa e lungimirante”.

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epbd