“Esco” a fatturare. Con l’efficienza cresce un comparto da oltre 16 miliardi
Studio Agici-Siemens: le Energy service companies trainano la transizione energetica, con un +77% di fatturato in tre anni. In Italia, oltre la metà delle certificate è specializzata in efficientamento e tecnologie emergenti come le pompe di calore.
Esco e tecnologia sono un binomio vincente per la transizione energetica in Italia. In particolare, secondo lo studio Agici-Siemens presentato la scorsa settimana a Milano, a Casa Siemens, il comparto delle Energy service companies vale oltre 16 miliardi di fatturato.
Grazie alla capacità di offrire soluzioni integrate che coniugano efficienza, innovazione e decarbonizzazione, queste realtà si confermano “interlocutori centrali per lo sviluppo di un sistema energetico moderno e sostenibile che pone progressivamente al centro soluzioni tecnologiche innovative”, si spiega nello studio dal titolo “Energy service companies: presente e futuro di un settore chiave per la transizione energetica”. Negli ultimi anni, le Esco hanno vissuto una fase di espansione significativa, sostenuta in larga parte dagli incentivi pubblici come il Superbonus, ma alimentata anche da una maggiore solidità interna e da modelli operativi più maturi. Stando alle evidenze emerse dal rapporto, il valore complessivo del comparto ha raggiunto nel 2023 i 16,2 miliardi di euro (+77% in tre anni); ma attualmente, con la fine del Superbonus e uno scenario incerto rispetto all’adozione di nuovi incentivi, la gestione del procurement tecnologico assume un ruolo sempre più centrale, diventando uno strumento determinante per garantire efficienza, qualità e continuità operativa.
L’integrazione col digitale
Con un ebitda di 2,16 milioni e un utile netto aggregato pari a 700 milioni di euro, sono oltre 900 le Esco certificate attive in Italia, con il cuore del comparto costituito da 466 aziende specializzate in efficienza e servizi energetici, dalla consulenza all’installazione, dalla gestione operativa al supporto amministrativo. Le tecnologie emergenti trainano la domanda: cresce infatti la richiesta di soluzioni avanzate legate all’integrazione tra elettrificazione, produzione di energia da fonti rinnovabili e sistemi di gestione digitali. In concreto, il mercato si sta orientando verso tecnologie avanzate, come pompe di calore, colonnine per la ricarica elettrica, impianti fotovoltaici, sistemi di monitoraggio intelligente e vettori per la deep decarbonization, tra cui biometano e idrogeno, che richiedono una capacità di integrazione tecnica e gestionale sempre più evoluta.
Emanciparsi dagli incentivi
“Le Esco sono chiamate a svolgere un ruolo sempre più determinante nella costruzione di un sistema energetico efficiente, resiliente e a basse emissioni”, ha commentato Marco Carta, amministratore delegato di Agici. “Il nostro studio”, ha aggiunto, “evidenzia come il comparto abbia tutte le potenzialità per una crescita solida e strutturale, a condizione che riesca ad adattarsi a un contesto sempre più orientato alla performance e meno dipendente dagli incentivi pubblici, per i quali restano ancora ostacoli da superare sul piano attuativo”.
“Lo studio presentato oggi sottolinea il ruolo cruciale della tecnologia nel garantire qualità e continuità ai progetti delle Esco”, ha evidenziato Claudia Guenzi, head of smart infrastructure di Siemens Italia (nella foto). “In Siemens ci impegniamo a fornire soluzioni avanzate che rispondano alla crescente domanda di integrazione tra energia e digitale, facilitando la creazione di sistemi più flessibili ed efficienti”.